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Tutte le bizzarre convergenze sul programma del governo M5s-Pd

Fatti, commenti e approfondimenti sulle tesi programmatiche del nascente governo Conte 2

 

Sintonia inedita sul programma M5s-Pd: i consensi vanno dal Foglio fondato da Giuliano Ferrara a Leu, ossia la sinistra alla sinistra del Pd.

Tutto bene, dunque, per il Conte 2. Non soltanto Movimento 5 Stelle e il Partito democratico sosterranno il governo giallo-rosso. Ci sarà anche la formazione di Pietro Grasso.

“Per noi è un buon inizio, un buon programma per un governo che sulle questioni qualificanti dell’ambiente, sociali e del lavoro, possa davvero cambiare”, ha detto oggi il capogruppo del Misto al Senato e senatrice di Leu Loredana De Petris, uscendo stamattina da Palazzo Chigi dopo l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte e le delegazioni M5S-Pd.

Evidentemente ai progressisti di Leu il programma giallo-rosso va bene anche se sono state sbianchettate (dal Pd?) le proposte che era contenute nei punti che i Pentastellati avevano consegnato al premier incaricato Giuseppe Conte.

Come sottolineato ieri da Start, dall’ultima bozza programmatica pubblicata in occasione del voto sulla piattaforma Rousseau erano evaporati i no alle trivelle, i passaggi critici sulle armi e sul gioco d’azzardo, oltre che la separazione tra banche di investimenti e banche commerciali (vasto programma, si direbbe).

Nel programma finale sono rispuntati gli accenni al gioco d’azzardo e il no alle trivelle, comunque (qui il programma definitivo).

Così come la dirompente “revoca delle concessioni autostradali” (da un anno e passa invocata ed evocata da tutti i Pentastellati) si è tramutata in una “revisione”, peraltro già avviata dall’Autorità di regolazione dei trasporti.

D’altronde negli ultimi mesi, dal programma elettorale dei 5 Stelle sono via via state rottamate e modificate alcune delle proposte che caratterizzavano storicamente i grillini: dal taglio degli F-35 (presente nel programma votato dalla base ma evaporato in quello presentato alle elezioni), alla critica delle sanzioni contro la Russia, passando per tesi hard su regole e trattati europei. Mentre il programma definitivo del programma Conte 2 si sottolinea che l’integrazione europea è un “pilastro”.

Anche per questo oggi Il Foglio diretto da Claudio Cerasa plaude e titola: “Il nuovo governo nasce con un contratto mica male”. Toni quasi più filo-governativi di quelli del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio.

E’ la politica – anzi Conte – bellezza!

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