Veneto, cattolico e leghista. Tre aggettivi che ben descrivono Lorenzo Fontana, dal 2016 responsabile Esteri per la Lega, e da poche ora presidente della Camera dei Deputati, eletto con 222 voti (nessuna difficoltà dopo l’impasse di ieri per l’elezione del nuovo presidente del Senato). Ha iniziato come consigliere comunale nella sua città. Da euroscettico è stato eurodeputato dal 2009 al 2018, Ministro per la disabilità e la famiglia e dal luglio 2019 ministro per gli Affari Europei nel corso del governo Conte I.
Ecco pensieri e idee del nuovo presidente della Camera su Russia, Putin, Nato, Europa, matrimonio, aborto, gay e non solo.
LA LODE AL RISVEGLIO PUTINIANO
“Ho visto nel risveglio putiniano una luce anche per noi occidentali, che viviamo la grande crisi dei valori, immersi come siamo in una società dominata culturalmente dal relativismo etico”, aveva detto in un’intervista alla Stampa. Nel 2014 è andato in Crimea per il referendum di annessione come osservatore internazionale, e anche in questo caso la sua posizione è stata chiara. “Considerando che il sì al referendum sopraccitato ha raggiunto quota del 96,6%, quali sono le ragioni sulla cui base l’Ue vi dimostra avversione politica? – si chiedeva – Il popolo della Crimea sente di essere tornato alla casa madre, la Ue dovrebbe fare un passo indietro sulle sanzioni alla Russia”.
BASTA SANZIONI ALLA RUSSIA
A questa posizione si affianca la richiesta, a dire il vero comune a tanti esponenti della Lega, di rivedere, se non cancellare, le sanzioni alla Russia conseguenti allo scoppio della guerra in Ucraina. “Dire che le sanzioni alla Russia vanno riviste, non significa essere filo putiniani, bensì filo italiani – ha detto Fontana nel corso di un’intervista a Libero lo scorso 4 settembre -. E poi chiariamo che essere contrari alle sanzioni non significa appoggiare la Russia. La Lega fin da subito ha detto chiaramente che la guerra voluta da Putin è una follia. Chi invade un Paese sovrano ha sempre torto”. La chiosa finale non mette in dubbio la contrarietà alle sanzioni. “Ma dopo sei mesi di sanzioni è evidente che esse hanno colpito l’Europa e non la Russia che anzi, grazie ai nuovi mercati che le si sono aperti, sta realizzando un enorme surplus”. Fontana attinge le motivazioni della sua contrarietà alle sanzioni dall’aumento dei costi delle materie prime energetiche che hanno causato. “Del resto era nota la dipendenza energetica che, ad esempio Italia e Germania, che sono le più forti manifatture d’Europa, avevano nei confronti della Russia – continua il nuovo presidente della Camera -. Sapevamo e sappiamo che per arrivare a diversificare gli approvvigionamenti energetici e arrivare all’indipendenza dalla Russia ci sarebbero voluti anni”.
NESSUN DUBBIO SULL’ATLANTISMO
Se il nuovo presidente della Camera nutre qualche dubbio sull’europeismo e sulla posizione del nostro paese nel consesso europeo, nessun dubbio c’è sulla collocazione internazionale dell’Italia. In un’intervista al Foglio sulla crisi in Ucraina ha detto che la Lega “senza alcuna possibilità di fraintendimento a favore dell’Alleanza atlantica e che qualsiasi decisione verrà presa dall’Alleanza atlantica su questo fronte sarà inevitabilmente anche la decisione che prenderà la Lega. Anche sulle sanzioni”.
IN EUROPA CON FRANCIA E GERMANIA
“In Europa contano solo gli interessi dei singoli Stati sovrani”, ma in un’Europa spaccata, tra Francia e Germania che spingono per la pace, e Europa dell’Est che per “storia e cultura profondamente anti sovietici e che so- no contrari a qualsiasi revisione delle sanzioni”, non ha dubbi sulla collocazione dell’Italia. “Con Francia e Germania, ovviamente, anche perché avanti di questo passo rischiamo di pagare un doppio prezzo alla crisi internazionale”.
A volte ritornano… Questa volta, a parlare è il fautore della Troika e dell’austerità, Juncker. pic.twitter.com/Qy08IOtlWP
— Lorenzo Fontana (@Fontana3Lorenzo) September 30, 2022
LA POLITICA ESTERA DELLA LEGA TARGATA LORENZO FONTANA
Da responsabile della politica per la Lega ha intessuto rapporti con il Front (ora Rassemblement) National di Marine Le Pen, con Alba Dorata in Grecia ed è stato compito suo portare il Carroccio nel gruppo euroscettico Enf. In passato ha espresso apprezzamenti per la politica di Viktor Orban in Ungheria: “Grazie a lui il tasso di natalità è salito da 1,3 figli per donna a 1,6”.
FONTANA SUPER CATTOLICO
Lorenzo Fontana è il rappresentante del voto cattolico nella Lega. Tradizionalista e conservatore, sposato con rito tridentino con una donna di origini napoletane con la quale ha una figlia. Sui social, quasi quotidianamente, ricorda il santo del giorno. Nel primo discorso da Presidente della Camera ha ricordato il beato Carlo Acutis, venuto a mancare a soli 15 anni per via di una leucemia fulminante. Nel 2019, da ministro per la Famiglia e la Disabilità del governo Conte I, è stato il padrino politico del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF) portando con sé sul palco l’allora ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini e l’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Fedele alla chiesa cattolica quasi quanto all’Hellas Verona, è abbonato in curva dal 1999.
Oggi, la Chiesa ricorda, il Beato Carlo Acutis, punto di riferimento per tutti noi, ed in particolare per i giovani. pic.twitter.com/ZZKlrwqiJj
— Lorenzo Fontana (@Fontana3Lorenzo) October 12, 2022
LE POSIZIONI SUI GAY E SULL’ABORTO DI LORENZO FONTANA
Da fervente cattolico Fontana si è spesso schierato assolutamente contro ogni pratica abortiva, definita da lui stesso “la prima causa di femminicidio al mondo” aggiungendo che “se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale, si arriva ad aberrazioni”. Sull’aborto, mentre era ministro, ha detto anche che “in molti casi è per una preoccupazione economica che alcune donne decidono di non avere figli. Mi piacerebbe che lo Stato fosse più vicino a queste donne per far capire loro che, nel dubbio, un figlio è meglio farlo”. E ancora: “Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne dall’abortire”. Nel volume “La Culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”, firmato insieme all’economista ed ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, Fontana attribuisce la crisi identitaria dell’Occidente ai “novelli fautori delle unioni creative ispirati da una visione del mondo che si dipinge come ‘moderna’ ma che in realtà è ostile all’uomo”. Da ministro del Conte I disse che “per la legge le famiglie arcobaleno in questo momento non esistono”, subito richiamato dalla senatrice Monica Cirinnà a fare un bagno di realtà.
IMMIGRAZIONE, POLITICA E CATECHISMO
Sull’immigrazione, ha fornito anche un’interpretazione delle Sacre Scritture: “Bisognerebbe guardare un po’ il catechismo. C’è un passaggio da tener conto: ‘ama il prossimo tuo’, cioè quello in tua prossimità. Quindi, prima di tutto cerchiamo di far star bene le nostre comunità”. Il neo eletto presidente della Camera ha legato il tema dell’immigrazione a quello della natalità. “A sinistra vorrebbero compensare il calo demografico importando immigrati, ma la società multiculturale ha fallito”.