In Italia dominano la retorica, l’irrealismo e il fatto che la cultura strategica è gravemente carente. Più che sui fatti, dominano le convinzioni diciamo “ideologiche” o di “scelta di campo”. Vale sia per le origini del conflitto, sia per le conseguenze delle sanzioni economiche sia per l’appoggio all’Ucraina. Meno per i vari fantasiosi piani di pace o di tregua che vengono proposti. Ne ricordiamo solo qualche esempio più pittoresco.
Per l’origine del conflitto, è stato affermato che Putin è stato costretto ad una difesa preventiva perché preoccupato dalla minaccia rappresentata dalle “enormi” esercitazioni della Nato nel Mar Nero. Putin l’ha effettivamente detto. I pappagalletti italici l’hanno ripetuto convinti. Poiché non mi fidavo molto sono andato a scartabellare le carte.
Nel 2021, di esercitazioni ne sono state tenute due: una con 5.000, l’altra con 2.500 partecipanti! La stessa favola, forse letta su Topolino, riguarda gli aiuti militari americani e britannici all’Ucraina definiti “massici” dal 2014. In realtà, sono divenuti significativi dal 2017, in cui quelli USA sono ammontati a 50 milioni di $, per divenire di 150 negli anni successivi.
L’attacco a Kiev è stato sconfitto, soprattutto dai droni comprati dalla Turchia e dalle armi controcarro leggere britanniche e svedesi, ma soprattutto dall’eroismo della fanteria leggera ucraina.
Particolarmente gustosa è stata la polemica sulle armi pesanti da non inviare a Kiev perché, nella nuova fase del conflitto, non servirebbero per l’autodifesa, ma provocherebbero l’escalation (sic!).
L’attuale conflitto è uno di logoramento basato su duello d’artiglieria. Solo le armi pesanti servono. Affermare che aiutiamo gli ucraini solo con armi leggere sarebbe una presa in giro. Non occorre essere esperti strategici per capirlo. Non mi sembra che neppure gli strateghi da strapazzo provenienti da una prestigiosa università romana, generosi nell’offrire ai russi territori ucraini, abbiano avuto l’ardire di dirlo.
Le due concezioni del futuro del mondo, influiscono sul concetto di vittoria e sulle possibilità di serie trattative fra russi e ucraini.