Continua a raffica l’infornata di nomine su economia e commercio da parte del neoeletto presidente Trump, che ha appena scelto l’avvocato Jamieson Greer come nuovo rappresentante al Commercio e l’economista Kevin Hasset come direttore del Consiglio economico nazionale.
Greer, il rappresentante al Commercio
La scelta di Greer è tutto fuorché casuale. Nel Trump 1 infatti l’avvocato era il capo di gabinetto dell’allora rappresentante al Commercio Robert Lighthizer, ed entrambi non solo ebbero un ruolo cruciale nell’introduzione di una pletora di dazi contro la Cina, l’Europa ed altri Paesi, ma furono anche tra i protagonisti del negoziato che portò alla cancellazione del Nafta e alla sua sostituzione con lo US-Mexico-Canada Agreement, che il tycoon considerò uno dei maggiori successi della sua amministrazione.
Chi è Greer
Prima di entrare in politica, Greer si è distinto come avvocato specializzato in materie commerciali e si è poi arruolato nell’US Air Force Judge Advocate General’s Corps, dove come avvocato ha svolto sia le funzioni dell’accusa che della difesa nei processi militari contro gli aviatori Usa. Fu in quel periodo che venne dislocato per qualche tempo in Iraq.
Insieme a Lighthizer ha lavorato per importanti società legali come Skadden, Slate e Meagher & Flom. Dopo aver lasciato la sua carica nel Trump 1 nel 2020, è entrato come partner nel team commerciale internazionale della società legale King & Spalding.
Cosa farà
Nell’annunciare la nomina di Greer, Trump ha spiegato che i compiti lui affidati sono quelli, come riporta Cnn, di “ridurre il massiccio deficit commerciale del Paese, difendere l’industria, l’agricoltura e i servizi americani e aprire dappertutto nuovi mercati per l’export”.
Se, scrive la Cbs, sarà confermato dal Senato, Greer avrà la responsabilità di condurre direttamente i negoziati sugli accordi commerciali con i Paesi stranieri, di rappresentare il suo Paese nelle dispute con altri e di partecipare alle riunioni periodiche di organismi internazionali come il WTO.
Ma soprattutto, come scrive Axios, Greer “diventerà il volto internazionale del programma di dazi dell’amministrazione”, in un lavoro che svolgerà in tandem con un altro ardente sostenitore dei dazi come il nuovo segretario al Commercio designato Howard Lutnick.
Come nota il New York Times, grazie alla sua carica Greer avrà il rango di ambasciatore e guiderà un’agenzia che ha circa 200 impiegati e uffici, oltre che a Washington, a Ginevra e a Bruxelles.
Le sue intenzioni future sono state chiarite in una testimonianza resa a maggio alla Commissione Usa – Cina del Congresso, durante la quale, riferisce Reuters, si disse a favore di “un uso incrementale dei dazi” per riequilibrare il rapporto commerciale con Pechino. Si disse anche a favore di controlli molto restrittivi alle esportazioni di tecnologia sensibile Usa.
Non a caso plaudì apertamente ai nuovi dazi imposti da Joe Biden per proteggere industrie strategiche come quelle dei semiconduttori, delle auto elettriche e delle batterie, auspicando tuttavia misure ancora più forti.
La nomina di Hasset
Anche la nomina di Hasset è arrivata con un annuncio di Trump che lo ha presentato come colui che “ svolgerà un ruolo importante nell’aiutare le famiglie americane a risollevarsi dall’inflazione provocata dall’amministrazione Biden”.
“Insieme – ha aggiunto The Donald – rinnoveremo e miglioreremo i nostri tagli alle tasse da record, e ci assicureremo di avere un commercio equo coi Paesi che si sono avvantaggiati degli Usa in passato”.
Chi è e cosa farà
Hasset era tempo fauno dei più noti economisti dell’American Enterprise Institute e, in quanto tale, nel 2012 fu uno dei consiglieri del candidato repubblicano alla presidenza Mitt Romney.
Anche quello di Hasset è un ritorno visto che il nuovo direttore del National Economic Council era all’epoca del Trump 1 un influente consigliere economico che svolse un ruolo di peso nel dare forma all’agenda economica dell’Amministrazione guidata dal costruttore newyorkese.
Anche dopo essere uscito dal governo ha continuato a consigliare da vicino Trump nelle materie economiche, sebbene sui dazi la posizione di Hasset sia più sfumata in quanto non esclude che possano indebolire la crescita economica.
Ma c’è un altro elemento poco trumpiano nel background di Hasset ed è la sua convinzione che l’immigrazione favorisca la crescita, una opinione che non a caso, ricorda il Nyt, gli ha attirato parecchio fuoco amico.