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Com’è nata la tregua trumpiana Israele-Iran e cosa succederà ora

Reggerà la tregua fra Israele e Iran imposta da Trump? Fatti e scenari. Estratto di un approfondimento di Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa.

Se Israele ha dichiarato vittoria per lo smantellamento (rivendicato ma non confermato) del programma nucleare iraniano, il Consiglio Supremo per la Sicurezza nazionale dell’Iran, nel confermare che è stato raggiunto un cessate il fuoco con Israele, lo ha definito una sconfitta per lo Stato ebraico.

COSA DICONO ISRAELE E IRAN SULLA TREGUA IMPOSTA DA TRUMP

Le Forze armate iraniane hanno fornito una “risposta umiliante ed esemplare alla crudeltà del nemico”, si legge nella nota aggiungendo che tale risposta è culminata nell’attacco alla base statunitense in Qatar di ieri sera e negli attacchi missilistici all’alba su Israele. Il Consiglio ha affermato che Teheran ha risposto agli attacchi sul suo territorio in modo proporzionato e tempestivo e “ha costretto il nemico a pentirsi e ad accettare la sconfitta e la cessazione unilaterale della sua aggressione. Le forze armate della Repubblica islamica dell’Iran, senza alcuna fiducia nelle parole del nemico e con le dita sul grilletto, sono pronte a fornire una risposta decisa e deterrente a qualsiasi atto di violazione da parte del nemico”, avverte il Consiglio Supremo.

I SUCCESSI RIVENDICATI E LA REALTA’

Entrambe i contendenti rivendicano un qualche successo e minacciano di tornare a far parlare le armi ma se il cessate il fuoco regge e si consolida anche i negoziati per una pace duratura potranno prendere il via.

COME STA ISRAELE

Israele è indebolito e Netanyahu ha il fiato corto, quindi dispone di meno opzioni per sottrarsi ai diktat di Trump. Anche l’Iran ha subito danni, uccisioni di leader e batoste con la distruzione di una parte del suo apparato militare. Un contesto che rende Teheran più accondiscendente con Mosca come confermano gli incontri di ieri in Russia tra i due ministri degli Esteri e il colloquio telefonico tra i due ministri della Difesa.

IL RUOLO DELLA RUSSIA

Del resto la Russia è il migliore negoziatore per Israele e lran. Ha sempre avuto buoni rapporti con lo Stato ebraico (dove molti abitanti sono di origine russa o ex sovietica) ed è un alleato dell’Iran. Mosca è “padrina” del programma nucleare civile iraniano a cui ha fornito tecnici e la centrale atomica di Busher: per questo ha piena consapevolezza dei piani atomici di Teheran e potrebbe offrire assicurazioni a Israele che l’Iran non si doterà di un arsenale nucleare autonomo, offrendo al tempo stesso garanzie militari all’Iran e ponendolo sotto la protezione del suo ombrello nucleare in caso di attacco di Israele, che è già da decenni una potenza nucleare.

È presto per fare previsioni ma simili garanzie favorirebbero la distensione e un processo di pace oltre a dare domani piena sostanza al riavvicinamento tra Washington e Mosca.

LA TRAPPOLA

Per ora la cosa più importante era uscire dall’impasse e per l’Amministrazione Trump evitare di cadere nella trappola di Netanyahu, che puntava a coinvolgere gli USA nella guerra che Israele combatte ormai su sei fronti senza ombra di vittoria ma soffrendo un progressivo logoramento militare ed economico.

LE MIRE DI TRUMP

Che Trump punti a un accordo di pace lo indica oggi anche il rimprovero a Israele per un raid aereo effettuato quando la tregua era già in vigore.  Israele ha “sganciato” missili subito dopo aver accettato l’accordo. “Non sono felice con Israele, forse è stato lanciato per errore, ma non sono felice” ha detto il presidente americano parlando a un gruppo di giornalisti prima di partire per partecipare al vertice Nato all’Aja.

IL RUOLO DEL QATAR

Che la tregua non sia casuale ma rientri in un programma predisposto per chiudere il conflitto mediorientale sembrerebbe indicarlo anche la notizia giunta in tarda mattinata dal Qatar, dove il premier e ministro degli Esteri, Mohammad bin Abdulrahman al-Thani, ha auspicato di riprendere i negoziati tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza entro due giorni.

DOSSIER GAZA IRRISOLTO

L’aggressione israeliana contro l’Iran ha interrotto gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, ma speriamo che Israele non usi il cessate il fuoco con l’Iran per intensificare il bombardamento di Gaza”, ha concluso. Il 13 giugno, dopo l’attacco all’Iran, il comando delle IDF aveva definito “fronte secondario” quello della Striscia di Gaza.

LE PAROLE DI TRUMP

In tema di distensione Trump ha dichiarato oggi di essere contrario ai tentativi di rovesciare il regime iraniano, avvertendo che tali mosse porterebbero al caos.  “Non voglio vedere un cambio di regime in Iran”, ha detto Trump citato dalla Reuters, “un cambio di regime crea caos”. Allo stesso tempo, ha affermato che la leadership iraniana ha fatto marcia indietro sulle sue ambizioni nucleari. “L’Iran non avrà un’arma nucleare. E’ l’ultima cosa che gli passa per la testa in questo momento”, ha aggiunto.

(Estratto da Analisi Difesa, qui la versione integrale)

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