Parigi, Londra e Washington sono state, per due anni, le zelanti sostenitrici della transizione democratica “sudanese”. All’annuncio del colpo di stato perpetrato dal generale Abdel Fattah al-Burhan lunedì 25 ottobre, gli sponsor occidentali del Sudan hanno tutti attivato le leve di pressione a loro disposizione, in primo luogo gli importanti contributi finanziari della comunità internazionale al bilancio sudanese incruento.
Parigi sta quindi pensando a un modo per annullare, o almeno congelare, i circa 14 miliardi di dollari di condono del debito.
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