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East Turkestan Islamic Movement

Gli Stati Uniti riabilitano i terroristi islamici del Turkestan: una mossa contro la Cina

Gli Stati Uniti rimuovono dalla lista delle organizzazioni terroristiche la East Turkestan Islamic Movement per contrastare con ogni mezzo la politica di potenza della Cina. L’articolo di Giuseppe Gagliano Il Dipartimento di Stato americano ha deciso di rimuovere dalla US Terrorism Exclusion List l’organizzazione terroristica nota come ETIM cioè la East Turkestan Islamic Movement. Prevedibile,…

Il Dipartimento di Stato americano ha deciso di rimuovere dalla US Terrorism Exclusion List l’organizzazione terroristica nota come ETIM cioè la East Turkestan Islamic Movement. Prevedibile, nell’ottica della politica interna cinese, la reazione datata 6 novembre del portavoce del ministro agli affari esteri di Pechino Wang Wenbin in base alla quale questa decisione non solo è contraria a quanto stabilito dall’ONU ma è assolutamente contraria agli interessi di Pechino.

Infatti questa organizzazione rappresenta indubbiamente un pericolo per la sicurezza nazionale di Pechino. Tuttavia la decisione americana deve essere letta in un’ottica di spregiudicata realpolitik volta a contrastare con ogni mezzo la politica di potenza cinese anche attraverso la legittimazione di acclarate organizzazioni terroristiche anticinesi.

Se dal punto di vista strettamente storico questa organizzazione è nata negli anni ’40 essa ha ripreso vigore, dal punto di vista della offensiva terroristica, negli anni ’90 quando ha ricevuto sostegno logistico e addestramento militare da al Qaeda e anche dall’Islamic Movement of Uzbekistan.

Lo scopo di questa organizzazione è il conseguimento, attraverso l’azione terroristica e più in generale attraverso la guerra asimmetrica, della indipendenza della regione autonoma uigura dello Xinjiang. Fra gli strumenti dispiegati comunemente da tutte le organizzazioni terroristiche sia tradizionali – come quelle di estrema sinistra, di estrema destra e anarchiche – sia da quelle islamiche l’uso della propaganda e, più in generale della guerra psicologica, è assolutamente fondamentale come dimostra la fondazione della rivista Turkistan al-Islamiyya nel 2008.

Nello specifico anche questa organizzazione ha fatto uso degli attacchi suicidi come quello del 2008. Tuttavia grazie alla lotta al terrorismo posta in essere proprio dagli Stati Uniti che – non sembri paradossale la cosa – hanno individuato alcuni membri di questa organizzazione terroristica deportandoli a Guantanamo e grazie alle contromisure poste in essere dalla Cina questa organizzazione ha visto un lento quanto inesorabile declino.

Due considerazioni per concludere.

La prima: le organizzazioni terroristiche – soprattutto durante la guerra fredda – sono state sovente infiltrate o addirittura create ad hoc dai principali servizi di sicurezza europei e non allo scopo di destabilizzare il proprio avversario.

In secondo luogo le definizioni di cosa sia o no una organizzazione terroristica date da istituzioni come l’ONU o l’FBI non sono sono mai state neutrali ma hanno una valenza politica contingente come dimostra d’altronde l’uso strumentale che gli americani fecero dei mujaheddin in funzione antirussa durante la guerra in Afghanistan (1979-1989) o l’uso che ne fa attualmente la Turchia – membro della Nato – in Libia.

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