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Università

Perché gli Usa accusano la Cina di spionaggio

L'articolo di Giuseppe Gagliano.

Il 24 ottobre 2022 tredici agenti di intelligence al soldo della Repubblica popolare cinese sono stati accusati di spionaggio dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

Data l’importanza del caso, una conferenza stampa è sarà organizzata dal procuratore generale degli Stati Uniti e dal direttore dell’FBI. Oggetto: l’annuncio dell’accusa di tredici cittadini cinesi accusati di spionaggio in tre casi che mescolano pressioni, tentativo di ostruzione di un’indagine federale e tentativo di corruzione.

In una di queste missioni, quattro spie cinesi avrebbero tra l’altro condotto una lunga operazione di reclutamento nel New Jersey tra il 2008 e il 2018, per cercare di corrompere i professori universitari americani con accesso a informazioni limitate e strategiche per Pechino.

Con la scusa di un centro universitario creato per l’occasione (l’Institute of International Studies), gli agenti cinesi avrebbero iniziato in particolare a corrompere un ex agente federale americano offrendogli viaggi in Cina in cambio di informazioni tecnologiche sensibili.

Questi arresti evidenziano il ruolo del controspionaggio americano per combattere le interferenze straniere sul loro suolo. “Le azioni annunciate oggi si svolgono sullo sfondo di attività dannose del governo della Repubblica popolare cinese, tra cui spionaggio, tentativi di perturbazione del nostro sistema giudiziario, molestie di individui e sforzi in corso per rubare tecnologie statunitensi sensibili”, ha affermato la vice procuratore generale degli Stati Uniti Lisa Monaco alla conferenza stampa del 24 ottobre 2022.

Deve sorprendere questo caso di spionaggio da parte di Pechino? Per nulla. Già nel 2014, il dipartimento di Giustizia (DOJ) ha incriminato l’Unità 61398 dell’Esercito Popolare di Liberazione nell’ambito di un caso di cyber-spionaggio economico.

Nel 2018, Xu Yanjun, un funzionario nella provincia di Jiangsu dell’ufficio dell’intelligence straniera, è stato accusato di tentativo di spionaggio economico. Avrebbe cercato di ottenere informazioni su General Electric Aviation e Safran, portando esperti e dirigenti in Cina con la pretesa di organizzare conferenze universitarie. Arrestato in Belgio ed estradato, sarà finalmente condannato nel 2021 negli Stati Uniti.

Come interpretare attraverso un approccio più complessivo questa postura da parte della Cina?

Nicholas Eftimiades aveva già sottolineato nei primi anni Duemila il rischio le operazioni di spionaggio economico divenissero sempre più pervasive e sempre più pericolose. Nel 2018 presenta il suo studio di 274 casi documentati di spionaggio cinese in tutto il mondo. Al di là dell’esplosione del numero di tentativi, ne trae tre insegnamenti principali.

Innanzitutto, la Cina opera attraverso una rete composta da agenzie governative, il suo esercito, aziende pubbliche e private, individui e università; questa rete interconnessa garantisce la formidabile efficienza delle manovre cinesi. D’altra parte, rileva che la metà degli sforzi cinesi si rivolge alle tecnologie militari e spaziali statunitensi, mentre un quarto delle operazioni si rivolge agli interessi commerciali. Infine, ritiene basse le possibilità che la Cina diminuisca le sue iniziative, in quanto consentono di stimolare la sua economia, sviluppare la sua Ricerca e Sviluppo (R&S) e proiettare la sua potenza militare.

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