Dopo le parole e lo stallo, Donald Trump passa ai fatti e a sorpresa, nella notte, gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iran, schierandosi al fianco di Israele dopo nove giorni di guerra.
TRUMP ANNUNCIA IL BOMBARDAMENTO DEI SITI NUCLEARI DI FORDOW, NATANZ E ISFAHAN
“Stasera posso riferire al mondo che gli attacchi sono stati un successo militare spettacolare”, ha dichiarato Trump, aggiungendo che hanno preso di mira il cruciale impianto di arricchimento nucleare sotterraneo di Fordo insieme alle strutture di Natanz e Isfahan. “I principali impianti di arricchimento nucleare dell’Iran sono stati completamente e totalmente cancellati. L’Iran, il bullo del Medio Oriente, deve ora fare la pace”, ha dichiarato Trump.
LE DICHIARAZIONI DI NETANYAHU
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è congratulato gli Usa per gli attacchi, affermando che “con la forza impressionante e giusta degli Stati Uniti cambierà la storia”. Su X il premier israeliano ha scritto: “Il presidente Trump e io diciamo spesso: la pace attraverso la forza. Prima viene la forza, poi viene la pace”.
COSA E’ SUCCESSO ALL’URANIO ARRICCHITO?
Secondo alcune informazioni, l’uranio arricchito del sito di Fordow sarebbe stato spostato un paio di giorni fa, quindi prima dell’attacco americano. Significa che l’attacco era stato comunicato all’Iran?
L’IRAN MINACCIA RITORSIONI
Condannando gli attacchi statunitensi come “senza legge e criminali”, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la propria sovranità. “Gli eventi di questa mattina sono oltraggiosi e avranno conseguenze eterne”, ha scritto su X.
“L’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la sua sovranità, i suoi interessi e il suo popolo”.
LA SITUAZIONE IN ISRAELE
Le sirene continuano a suonare a Tel Aviv e le esplosioni sono state udite da Gerusalemme, mentre la TV di Stato iraniana annunciava il lancio di una nuova salva di missili. Teheran ha dichiarato che non ci sono “segni di contaminazione” dopo gli attacchi statunitensi e i regolatori sauditi hanno detto che “non sono stati rilevati effetti radioattivi” nella regione del Golfo. I media iraniani hanno confermato che sono stati attaccati parte dell’impianto di Fordo e i siti nucleari di Isfahan e Natanz.
COSA SAPPIAMO DELL’ATTACCO AMERICANO (A SORPRESA) ALL’IRAN
Trump non ha aspettato quindi le due settimane per decidere se unirsi a Israele, in una mossa che molti hanno visto come una finestra di opportunità diplomatica. Ma la decisione del repubblicano di colpire l’Iran è arrivata a sorpresa.
Affiancato dal vicepresidente JD Vance, dal segretario alla Difesa Pete Hegseth e dal segretario di Stato Marco Rubio, Trump ha affermato che i futuri attacchi saranno “molto più consistenti” se l’Iran non raggiungerà una soluzione diplomatica.
“Ricordate, ci sono ancora molti obiettivi”, ha detto.
CAMBIO DI REGIME O DISTRUZIONE DEL PROGRAMMA NUCLEARE?
Trump, tuttavia, non ha fatto alcun accenno al cambio di regime, nonostante la settimana scorsa avesse avvertito che la guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, era un “obiettivo facile”.
Il raid sui siti nucleari iraniani è stato effettuato da bombardieri stealth B-2 che hanno sganciato le cosiddette “bombe bunker”, insieme a missili da crociera Tomahawk lanciati da sottomarini, secondo quanto riportato dai media statunitensi.
Le immagini pubblicate dalla Casa Bianca hanno mostrato Trump con un berretto rosso “Make America Great Again” mentre incontrava i massimi funzionari della sicurezza nazionale nella Situation Room, poco prima dell’annuncio degli attacchi.
Dopo il discorso, Trump ha messo in guardia l’Iran da “qualsiasi ritorsione”. L’Iran e i suoi proxy hanno già attaccato in passato basi militari statunitensi nella regione, anche in Iraq. Sabato gli alleati iraniani degli Huthi nello Yemen avevano minacciato di riprendere gli attacchi alle navi statunitensi nel Mar Rosso se Washington si fosse unita alla guerra.
Il Presidente degli Stati Uniti ha intensificato la sua retorica contro l’Iran da quando Israele ha colpito per la prima volta l’Iran il 13 giugno, ripetendo la sua insistenza sul fatto che l’Iran non potrà mai avere un’arma nucleare.
L’Iran nega di essere alla ricerca di una bomba atomica e sabato Pezeshkian ha detto che il suo diritto di perseguire un programma nucleare civile “non può essere portato via… da minacce o dalla guerra”.
COSA FARÀ L’IRAN
La Guardia Rivoluzionaria iraniana ha annunciato domenica presto che “droni suicidi” sono stati lanciati contro “obiettivi strategici” in Israele. Gli attacchi militari statunitensi contro l’Iran minacciano anche di provocare tensioni politiche in patria per Trump.
La tv iraniana stamattina all’alba ha annunciato un nuovo attacco missilistico contro Israele. “Queste immagini in diretta che state vedendo riguardano una nuova salva di missili iraniani lanciati sui territori occupati”, ha detto un presentatore in onda, riferendosi a Israele. Citando “fonti”, un presentatore ha detto che “30 missili sono stati lanciati su Israele dall’Iran”.
I TRUMPIANI E I DEMOCRATICI CONTRO L’INTERVENTO MILITARE
La questione ha aperto una spaccatura nel movimento “MAGA” di Trump, con molti sostenitori repubblicani chiave che chiedono a Trump di evitare di coinvolgere gli Stati Uniti in un’altra guerra straniera. La prima vittoria di Trump alle elezioni del 2016, in particolare, è avvenuta grazie alle sue promesse di far uscire l’America dalle guerre in Iraq e Afghanistan.
Le critiche arrivano anche dai democratici. Il leader democratico statunitense Hakeem Jeffries ha dichiarato che Trump rischia di “impelagare gli Stati Uniti in una guerra potenzialmente disastrosa in Medio Oriente”, mentre altri lo hanno accusato di aggirare il Congresso per lanciare una nuova guerra.
L’ANALISI DEL GUARDIAN SULLA MOSSA DI TRUMP
Il Guardian scrive che la decisione di Trump è arrivata dopo un cambio di rotta all’interno del suo entourage, inizialmente contrario all’intervento diretto. Preoccupati dal rischio di un conflitto prolungato o di un coinvolgimento eccessivo, diversi consiglieri avevano suggerito un supporto limitato a Israele tramite l’intelligence. Tuttavia, Trump avrebbe espresso di non volere un cambio di regime in Iran né un’escalation prolungata: questo avrebbe portato parte dei suoi consiglieri a sostenere l’ipotesi di un attacco unico e mirato.
IL SITO “INESPUGNABILE” DI FORDOW
Fordow è andato”. L’attacco degli Stati Uniti ordinato da Donald Trump contro l’Iran ha colpito 3 siti nucleari e ha preso di mira con successo in particolare l’impianto di Fordow, cuore del sistema iraniano, distrutto dalle bombe GBU lanciate da bombardieri B-2. L’operazione ha preso di mira anche Natanz e Isfahan, colpiti da missili Tomahawk lanciati da sottomarini a stelle e strisce. Si ritiene che l’Iran, prima del conflitto, fosse arrivato all’arricchimento dell’uranio al 60%: l’uso bellico del nucleare richiede un arricchimento del 90% che, secondo Trump, sarebbe stato raggiunto a breve.
Fordow era la priorità assoluta dell’operazione Rising Lion avviata una settimana fa da Israele. Il sito, cardine del programma per l’arricchimento dell’uranio, si trova a circa 30 km dalla città di Qom, con strutture protette da una montagna e realizzate ad una profondità – si suppone – di circa 90 metri. Solo le bombe GBU in dotazione agli Usa – ordigni da 13 tonnellate battezzati ‘bunker buster’ – avrebbero potuto sfondare la fortezza nucleare sotterranea.
Il Financial Times recentemente ha definito Fordow “virtualmente indistruttibile” e “il peggior incubo di Israele”. Il cuore dell’impianto è costruito a circa 80-90 metri di profondità all’interno di una montagna secondo stime ufficiose. L’area è stata a lungo protetta da sistemi avanzati di difesa aerea e da un imponente apparato di sicurezza. Se le difese esterne negli ultimi giorni sono state alla portata dei raid di Israele, le strutture interne fino ad oggi si sono rivelate quasi irraggiungibili per attacchi ordinari.
IL RUOLO DEI BOMBARDIERI B-2 E DELLE “SUPER BOMBE” GBU
I B-2 hanno debuttato nel 1989 e sono stati impiegati per la prima volta in operazioni belliche 10 anni dopo nei Balcani. Recentemente, sono stati utilizzati nei raid contro le basi Houthi in Yemen. Attualmente, gli Usa avrebbero a disposizione 20 apparecchi, ognuno costa circa 2 miliardi di dollari.
Bombardieri B-2, capaci di volare 6.000 miglia nautiche (9.600 chilometri) senza rifornimento e in grado di trasportare sia munizioni convenzionali che nucleari, sono decollati 24 ore fa dal Missouri e hanno fatto scalo a Guam prima dell’operazione. Gli aerei stealth, capaci di eludere le difese nemiche, sono pilotati da un equipaggio composto da 2 elementi.
La possibilità di effettuare rifornimento in volo rende l’autonomia dei bombardieri sostanzialmente infinita. L”invisibilità’ permette ai bombardieri una maggiore libertà d’azione ad alta quota e garantisce un’ampia gittata: caratteristiche determinanti per l’operazione contro i siti nucleari iraniani.
Secondo Fox News, i bombardieri hanno sganciato bombe GBU-57A/B Massive Ordnance Penetrator (MOP). L’ordigno soprannominato ‘bunker buster’ per la sua capacità di distruggere strutture sotterranee pesa 13,6 tonnellate e contiene 6 tonnellate di esplosivo, secondo l’analisi di Masao Dahlgren, esperto del Center for Strategic and International Studies Missile Defense Project.
La GBU-57, come spiega l’US Air Force, è progettata per “raggiungere e distruggere le armi di distruzione di massa dei nemici collocate in strutture ben protette”.
La super-bomba è caratterizzata dall’involucro esterno estremamente resistente. Il ‘guscio’ deve sostenere l’impatto e sfruttare il peso per penetrare in profondità. L’esplosivo utilizzato non deve entrare in funzione immediatamente, ma detonare quando la bomba arriva nel sottosuolo. Si calcola che la GBU-57 sia in grado di colpire fino a 60 metri di profondità. Non sarebbe stato garantito, quindi, il risultato in caso di attacco a Fordow con un solo ordigno. Secondo le news, gli Stati Uniti avrebbero colpito a ripetizione.