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Trump

Ecco la squadra di Donald Trump

Donald Trump ha ripetuto varie volte che il suo eventuale nuovo governo non assomiglierà a quello precedente. Ecco i segretari più probabili secondo Business Insider.

In caso di vittoria elettorale di Trump chi saranno i suoi ministri? I rumor abbondano negli Usa con una carrellata di personaggi eccellenti e facoltosi quasi tutti estranei, a parte qualche eccezione, alla precedente esperienza di governo del tycoon. Ecco la rosa dei papabili messa insieme da Business Insider.

Niente sarà come prima, assicura Trump

Durante la campagna elettorale Trump ha più volte ripetuto che un suo eventuale nuovo governo non assomiglierà affatto a quello precedente.

“Non ho intenzione”, ha dichiarato recentemente a Time Magazine, “di far rientrare molte di quelle persone. Ho avuto personaggi eccellenti, ma anche nefasti”.

Pesa sulla scelta il fatto che numerosi membri di quel gabinetto avevano valutato di invocare il 25mo emendamento – quello che delinea la transizione dei poteri nel caso un presidente sia incapace di servire il Paese – all’indomani dell’insurrezione al Congresso del 6 gennaio 2021.

Ecco perché, sottolinea Business Insider, la lealtà personale sarà il principale requisito richiesto da Trump ai suoi futuri collaboratori.

E le opzioni non mancano.

Jamie Dimon (JpMorgan)

Il nome più gettonato per lo strategico Dipartimento del Tesoro è anche quello più ingombrante ed è quello dell’amministratore delegato di JPMorgan Chase.

In realtà questo ruolo gli era stato già attribuito quattro anni fa quando le voci di corridoio a Washington ne avevano annunciato l’imminente ingresso nell’amministrazione Biden.

Ma lui allora si schermì: “Mi piace quello che faccio, e non ho mai ambito a quel ruolo. Mai”.

Molta acqua tuttavia è passata sotto i ponti da quando Dimon fu definito “il banchiere preferito di Obama”. Adesso ha preso le distanze dal Partito democratico e, sebbene non abbia ancora dichiarato di voler appoggiare Trump, lo ha lodato in più occasioni.

A gennaio ad esempio, durante un’intervista a Cnbc, disse che Trump “aveva ragione sulla Nato e anche sull’immigrazione. (…) Ha fatto crescere abbastanza bene l’economia. La sua riforma del sistema fiscale ha funzionato. E aveva ragione almeno in parte sulla Cina.

Jeff Yass

Ma se Dimon non dovesse accettare l’incarico, dietro di lui con i motori accesi c’è il fondatore del Susquehan International Group Jeff Yass.

Stiamo parlando dell’uomo più ricco della Pennsylvania le cui pur solide convinzioni conservatrici non sempre hanno collimato con quelle del suo ipotetico datore di lavoro.

Yass infatti è lo stesso che ha donato 10 miliardi di dollari a un super Comitato che ha fatto lobbying contro alcune riforme di Trump. Da allora però le relazioni sono molto migliorate tanto che qualche settimana fa i due si sono incontrati in un’atmosfera molto coriale che ha sollevato il sospetto che tra gli argomenti in tavola ci fosse il bando a quel social cinese chiamato TikTok di cui Yass possiede un’importante partecipazione azionaria.

E fece naturalmente molto scalpore l’annuncio fatto immediatamente dopo da Trump di non essere più a favore di quel bando.

John Paulson

L’ex re dell’Hedge fund è una vecchia conoscenza di Trump di cui fu consigliere economico ai tempi della campagna elettorale del 2016.

I legami sono rimasti sempre stretti al punto che recentemente Paulson ha organizzato un evento di raccolta fondi per Trump nella sua residenza di Palm Beach che ha portato nelle casse del magnate del Partito più di 50 milioni di dollari.

C’è però una fondamentale differenza tra Paulson e molti degli uomini vicini a Trump ed è che non è un falco anticinese.

“Noi non vogliamo il decoupling dalla Cina” ha dichiarato ad aprile aggiungendo che “abbiamo bisogno di una buona relazione economica e politica con i cinesi”.

Scott Bessent

Un altro personaggio che ha le carte in regola per diventare Segretario al Tesoro è il fondatore di Key Square Group.

In una nota ai clienti diffusa qualche mese fa ha previsto un boom borsistico in caso di vittoria elettorale di Trump.

Bessent tuttavia dovrebbe farsi perdonare di essere uno dei manager più in vista del Soros Fund Management, ossia il colosso finanziario fondato da quel finanziere ungherese che dalle parti dei repubblicani è considerato poco meno che una bestia nera.

Stephen Miller

Nel Trump 1 Stephen Miller fu uno dei consiglieri più controversi nonché detestati dagli avversari democratici.

Di lui si addita in particolare la politica di tolleranza zero nei confronti dei migranti, ben dimostrata dal suo ruolo decisivo nell’adozione della politica della separazione dei figli dei migranti dai loro genitori che fu giudicata ripugnante persino da alcuni repubblicani.

Di lui si parla ormai come il probabile Attorney General, sulle cui spalle graverà il compito di implementare   quella che lui stesso ha promesso sarà “una spettacolare repressione sull’emigrazione”.

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