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Arnese

L’Aifa non russa su Sputnik, Speranza Janssen, Benotti francese, Repubblica rivaluta Trump

Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start, non solo sul vaccino Sputnik

 

L’AIFA NON RUSSA SU SPUTNIK

 

L’AFFIDABILE ONU

 

MBS? INTOCCABILE (PER GLI STATI UNITI)

 

RAMPINI RIVALUTA TRUMP SUI VACCINI

 

LE VIRATE DELLA STAMPA USA

 

NEW YORK RIAPRE

 

FORZA JANSSEN, DICONO DRAGHI E SPERANZA

 

CINGOLANI GRILLINO SECONDO PATUANELLI

 

BENOTTI, LEONARDO E SAFRAN

 

OMELIE

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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA A MAGRINI, DG AIFA, SUL VACCINO SPUTNIK:

«Sputnik ha dati interessanti, ma andrà approvato prima dall’Ema, come Unione Europea. Se l’Italia volesse fare una decretazione d’urgenza per saltare questo passaggio sarebbe una scelta politica, non tecnica». Molto dubbioso sul vaccino russo Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa.

Che dicono i dati?

«Sulla rivista Lancet sono stati pubblicati risultati molto interessanti cui si è aggiunto il parere positivo e isolato di un gruppo dello Spallanzani, che di fatto però non aggiunge nulla, anzi crea qualche dissonanza. Sputnik andrà approvato e soprattutto validato con una visita ispettiva sulla qualità di produzione dall’Ema. I contatti sono stati avviati, ma il dossier per la registrazione non è ancora stato consegnato».

Perché aspettare se il vaccino funziona e all’Italia servono dosi?

«In base allo studio su Lancet è un preparato che potremmo definire ottimo, nuovo e intelligente, con risultati di efficacia eccellenti. Altrettanto non è per quanto riguarda la trasparenza di accesso ai dati che deve essere completa. Le autorità regolatorie inoltre richiedono una documentazione aggiuntiva sulla qualità e sulla sicurezza. Solo dopo aver avuto tutte queste prove di affidabilità l’Ue darà il via libera e così anche noi».

L’Italia non potrebbe ricorrere alla decretazione d’urgenza come chiede il Lazio?

«Se un singolo Stato decide di aprire questo fronte emergenziale dipende dalla politica a livello nazionale. Io rappresento una agenzia tecnica sia per il livello nazionale che europeo».

Però gli italiani non possono essere immunizzati per insufficienza di materia prima. Come metterla?

«Guardiamo il quadro generale. La consegna del vaccino Johnson & Johnson è attesa ad aprile. Inoltre due preparati molto promettenti anche contro le varianti sono già all’esame di Ema. Si tratta di Novavax e Curevac che, se approvati ad aprile, potrebbero da maggio portare a nuovi quantitativi disponibili per il secondo trimestre 2021».

Intende dire che non c’è bisogno dei russi?

«In questa pandemia c’è bisogno di tutti e degli sforzi di tutti, senza confini. Volevo dire di guardare in prospettiva. Già da aprile, i quantitativi di vaccini disponibili in Italia saranno in forte aumento. Avremo indicativamente il 50% in più delle dosi e poi da maggio un raddoppio. La campagna vaccinale avrà una svolta da giugno-luglio con 400-500 mila inoculazioni al giorno, rispetto alle attuali 100 mila. In base ai dati disponibili, visto che AstraZeneca ha ridotto i rifornimenti, per i prossimi due-tre mesi il vaccino prevalente sarà comunque Pfizer-Biontech che andrà riservato alle persone fragili o ai grandi anziani che hanno la mortalità più elevata. I rifornimenti di J&J saranno invece ideali, grazie al vantaggio della dose unica, per distribuirlo ai medici di famiglia e ad altri nuovi vaccinatori».

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