Per capire come si muove il mondo dei media tedeschi in questa epoca di enormi rivolgimenti è sempre utile dare un’occhiata a quel che bolle nella pentola del gruppo Alex Springer. Sullo sfondo, il passaggio sempre più rapido verso la produzione digitale e l’addio alla carta stampata che si fa sempre più vicino.
Il 2025 si sta rivelando un anno chiave per la stampa del gruppo, iniziato con un cambio di guardia al vertice che ha aperto la strada a un profondo rimescolamento della grande struttura editoriale con sede a Berlino. L’addio è stato quello di Stefan Aust, storico giornalista e direttore del gruppo Welt. Aust, 78 anni, ha lasciato il suo ruolo dopo una lungo percorso che lo ha reso una figura di spicco nel panorama mediatico tedesco.
Aveva assunto la direzione del gruppo Welt nel 2014, dopo una carriera che lo ha visto lavorare per importanti realtà come ARD Panorama, creare Spiegel TV e dirigere la celebre rivista settimanale Der Spiegel. La sua decisione ha segnato un cambiamento significativo per il gruppo mediatico Axel Springer, che ha avviato una serie di riorganizzazioni strategiche.
Il testimone è passato al caporedattore del gruppo Welt, Ulf Poschardt, diventato editore del nuovo marchio ombrello Premium Group. Questo marchio raccoglie sotto di sé tre testate di punta: Die Welt, Politico Deutschland e Business Insider, che continuano comunque a operare in maniera indipendente. Axel Springer punta però a ottimizzare il lavoro dietro le quinte, creando redazioni centralizzate per temi specifici.
Mathias Döpfner, CEO di Axel Springer, ha sottolineato che questa operazione rappresenta un impegno verso un giornalismo di alta qualità. In particolare, il nuovo assetto dovrebbe rafforzare i marchi internazionali come Politico e Business Insider, aumentando la loro rilevanza nel mercato tedesco. Tuttavia, non è stato chiarito se questa riorganizzazione comporterà tagli al personale e neppure quali investimenti saranno necessari. L’Associazione dei giornalisti tedeschi (DJV), dal canto suo, ha accolto con favore l’obiettivo di mantenere elevati standard editoriali, ma al tempo stesso ha espresso preoccupazione per possibili licenziamenti.
Oltre ai cambiamenti dirigenziali, Axel Springer ha reintrodotto la figura del caporedattore per il settimanale Welt am Sonntag (che, come la Bild am Sonntag, non è semplicemente l’edizione domenicale delle corrispondenti testate, ma ha una redazione vera e propria che lavora in autonomia), affidando il ruolo a Jacques Schuster. Nella girandola di grandi firme del giornalismo tedesco, altri nomi di spicco sono entrati a far parte del nuovo organigramma: Jan Philipp Burgard è il nuovo caporedattore del gruppo Welt, mentre Klaus Geiger e Moritz Seyffarth guidano rispettivamente i settori di politica ed economia per Premium Group.
Con questa ristrutturazione, Axel Springer spera di rafforzare la propria presenza nel segmento premium del mercato pubblicitario, cercando di contrastare il calo generale delle entrate nel settore dei media, in particolare nella televisione. Peter Würtenberger, manager di lungo corso, dirige il nuovo Premium Group.
Questo cambiamento si inserisce in un piano più ampio che vede Axel Springer tornare a essere un’azienda del settore dei media a conduzione familiare, gestita da Friede Springer, vedova del fondatore, e da Mathias Döpfner. La società punta a separarsi dalle attività non editoriali, come i portali di lavoro e immobiliari creati con grande enfasi nel decennio precedente, ma poi risultati poco funzionali a un’azienda editoriale, per concentrarsi esclusivamente sull’informazione digitale. Nei mesi seguenti, con le necessarie approvazioni normative, Axel Springer dovrebbe spingere ulteriormente questa trasformazione. L’operazione accentuerà la svolta per il gruppo, che spera di affermarsi come leader del giornalismo di qualità e dell’innovazione tecnologica in un panorama mediatico – anche in Germania – in continua evoluzione. All’orizzonte c’è l’addio definitivo al settore della stampa e l’ambizione di diventare un’azienda completamente digitale. Oggi la maggior parte degli introiti del gruppo arriva dal settore digitale e già due anni fa Döpfner aveva dichiarato all’agenzia di stampa tedesca dpa di non vedere più alcun futuro nei quotidiani stampati. Per testate storiche come Bild e Die Welt il futuro solo digitale è sempre più vicino.