A ventiquattrore dall’apertura dei seggi, con 75 milioni di americani che hanno già votato, la corsa alla Casa Bianca appare sempre più una sfida serrata al fotofinish.
Pareggio nei sondaggi
Come scrive il New York Times, era da decenni che i sondaggi non mostravano che lievi se non inconsistenti differenze tra le intenzioni di voto per i due candidati, e questo vale soprattutto per gli Stati chiave delle cosiddette Rust Belt e Sun Belt.
I sondaggi condotti dallo stesso New York Times col Siena College nelle ultime ore mostrano un leggero vantaggio per Harris in Nevada, North Carolina e Wisconsin, mentre Trump guiderebbe in Arizona. Ma è pareggio in Michigan, Georgia e Pennsylvania.
Tutti questi risultati, sottolinea il quotidiano, sono all’interno del margine di errore statistico, il che significa che nessun candidato può dirsi veramente in vantaggio.
La sorpresa del weekend
Ciononostante il weekend è stato segnato da una sorpresa, ossia il sondaggio Des Moines Register/Mediacom Iowa che vede nello stesso Iowa la candidata dem in testa al 47% contro il 44% di Trump.
Benché anche in questo caso si rimanga all’interno del margine di errore di 3,4 punti percentuali, il dato è rimarchevole perché segna un’inversione di tendenza rispetto al mese di settembre quando ad essere un vantaggio di quattro punti era il tycoon.
L’ultimo rush
Sono dunque avvolte nell’incertezza queste ultime ventiquattro ore di campagna elettorale che vedranno gli sforzi di ambedue i candidati di catturare il voto degli ultimissimi indecisi.
Come scrive l’Associated Press, oggi Kamala Harris trascorrerà tutto il giorno in uno Stato come la Pennsylvania che mette in palio 19 grandi elettori che potrebbero essere determinanti per sigillare il risultato. La vicepresidente visiterà alcune zone abitate da ceti popolari e terrà in serata un comizio a Philadelphia alla presenza di due dive come Lady Gaga e Oprah Winfrey.
Le ultime sortite di Trump saranno invece distribuite in ben tre Stati, e includono due tappe nella stessa Pennsylvania, in North Carolina fino al Michigan dove in serata è previsto un grande evento di chiusura della campagna elettorale a Grand Rapids.
L’ultima domenica
Ci sono state scintille anche ieri, nell’ultima domenica di campagna elettorale che vedeva Trump in Pennsylvania e Harris a Detroit.
Oltre a spiegare che non avrebbe dovuto lasciare la Casa Bianca nel 2021, The Donald ha fatto ripetute allusioni a possibili frodi elettorali da parte dei democratici. Dal canto suo, parlando da una chiesa afroamericana, Harris ha condannato coloro i quali “seminano odio e diffondono paura e caos”.
Risultato comunque storico
Comunque andrà il voto, osserva Cnn, a spoglio ultimato ci troveremo davanti a un risultato storico.
Una vittoria di Harris porterebbe all’incoronazione di una prima presidente donna nei quasi 250 anni di storia Usa, segnati da una successione di una cinquantina di capi di Stato maschi. Ma altrettanto importante sarebbe la resurrezione di un partito democratico che solo pochi mesi fa era demoralizzato e predestinato alla sconfitta.
Un’affermazione di Trump segnerebbe invece la seconda volta nella storia degli Usa in cui un ex presidente già sconfitto vince un secondo mandato non consecutivo. Ma anche qui il dato saliente è il ritorno in auge di un leader che solo tre anni e mezzo fa era stato coperto dal biasimo globale per aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020.