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Fifa

Che cosa contesta davvero Sky a Mediapro

Tutti i dettagli sulla contesa anche legale che contrappone Sky a Mediapro. L’articolo di Giusy Caretto Che i diritti Tv della Serie A siano andati a MediaPro, Sky non lo ha mai digerito. E fin da subito il colosso dei media guidato da Jeremy Darroch ha trovato dei motivi per ricorrere in tribunale. La Lega…

Che i diritti Tv della Serie A siano andati a MediaPro, Sky non lo ha mai digerito. E fin da subito il colosso dei media guidato da Jeremy Darroch ha trovato dei motivi per ricorrere in tribunale. La Lega di Serie A, il 7 febbraio scorso, aveva chiesto il parere dell’Agcm sull’aggiudicazione di Mediapro, mentre Sky aveva già fatto un corposo esposto che verteva sulla volontà e sul piano della società spagnola di voler creare un canale unico della Lega.

Il 15 marzo è arrivato il primo via libera dell’Antitrust, il Garante aveva deliberato la conformità dei criteri adottati nella procedura competitiva alle disposizioni del Decreto Melandri, imponendo però a Mediapro di non creare alcun canale della Lega. Questa era la prima vittoria e la prima (forse la seconda) sconfitta per Sky. L’azienda spagnola aveva il via libera: poteva avviare la costruzione del bando di assegnazione dei diritti.

Ed è proprio il bando a rappresentare un nuovo problema. Il 16 aprile 2018, il tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Sky Italia decidendo di sospendere d’urgenza il bando di Mediapro fino al 4 maggio, facendo slittare i tempi per l’assegnazione dei diritti (la precedenza scadenza del 21 aprile, data entro la quale si potevano presentare le offerte per acquistare i diritti tv da Mediapro, non è più valida).

IL BANDO DI MEDIAPRO

Il bando di Mediapro, che si è aggiudicata i diritti della Serie A, per la cifra record di 1,05 miliardi di euro, è chiaro: sette pacchetti per quattro piattaforme: satellite, digitale terrestre, OTT  (lo streaming sul web) e Iptv (la trasmissione di segnali televisivi su banda larga, come quella di Tim Vision per intenderci). Zero, invece, le esclusive (con grande dispiacere di Sky, che puntava proprio a quello): tutti gli operatori avrebbero la possibilità teorica di trasmettere tutto (o quasi) il campionato.
La rivoluzione di Mediapro sta nel prodotto offerto. La società spagnola offre alle piattaforme non solo il diritto, ma il prodotto già confezionato. Sky dovrà acquistare le partite complete di produzione, telecronaca, pre e post partita.
Il pacchetto già pronto se da una parte potrebbe sembrare un voler venir incontro a tutti colori che sarebbero interessati alla trasmissione del match, ma non sarebbero in grado di realizzare tutto questo lavoro di produzione (il bando apre a nuovi soggetti), dall’altra permette all’azienda spagnola di rientrare dall’investimento per aggiudicarsi i diritti: il prodotto confezionato, infatti, permetterebbe a Mediapro di tenersi la pubblicità e tutto il so introito (fino a  100 milioni di euro).

COSA SKY CONTESTA A MEDIAPRO

Sky contesta due cose a Mediapro: la possibilità di Mediapro di gestire la raccolta pubblicitaria, la compagnia offre un prodotto chiavi in mano agli operatori, e l’assenza nel bando dei prezzi minimi nel bando per gli operatori. Un pacchetto completo penalizza Sky che se volesse personalizzare il prodotto, dovrà pagare dei diritti aggiuntivi e comprare anche i pacchetti F e F+. Sky non è certo piccola e il pacchetto completo a lei non conviene: la società vanta già una importante redazione per il calcio. Personalizzare il prodotto è l’unica via per essere scelti tra tanti.

La società guidata da Jeremy Darroch contesta anche l’assenza di una base d’asta. Meglio la base d’asta c’è, ma rimane segreta: gli operatori, tra cui Sky, dovranno puntare “al buio”, così potranno fare meno calcoli e magari offrire di più, altro stratagemma per capitalizzare al massimo i diritti acquisiti.

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