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movimento 5 stelle

Di chi è davvero il simbolo del Movimento 5 Stelle?

In questi giorni convulsi per il Movimento 5 stelle, uno dei più scottanti è quello relativo al simbolo del movimento. L'articolo dell'avvocato Laura Turini (avvocato esperto in brevetti e marchi) dalla newsletter Appunti di Stefano Feltri

In questi giorni convulsi per il Movimento 5 stelle, tra i vari temi in discussione, uno dei più scottanti è quello relativo al simbolo del movimento, che ha una storia che si intreccia con una serie di marchi registrati che ci raccontano un po’ della sua evoluzione.

Come in ogni crisi o scissione che si rispetti, che si tratti di un’azienda o di un partito, il marchio rappresenta spesso il valore più importante di un’attività economica o politica e non è strano che sia al centro del dibattito.

I marchi hanno una loro protezione anche in funzione del loro utilizzo, ma il punto di partenza per capire qualcosa di più sono le banche dati da cui risultano i marchi registrati e l’indicazione dei rispettivi titolari.

Il segno più antico che ho trovato risale al 2008 ed è relativo alla lista civica “beppegrillo.it” con le cinque stelle che il Movimento mantiene anche adesso, registrato a livello europeo.

Marchio Europeo n. 007392707 depositato a nome di Giuseppe Grillo il 14.11.2008

A questo marchio, l’anno successivo, ne ha fatto seguito un altro, sempre europeo, in cui compare la parola “Movimento” al posto di Lista Civica, seguita sempre dalle cinque stelle:

movimento 5 stelle
Marchio Europeo n. 008584071 depositato a nome di Giuseppe Grillo 30.09.2009

Entrambi questi marchi sono stati intestati a Giuseppe Grillo, come persona fisica, ma sono scaduti, in quanto la banca dati europea, che solitamente è molto attendibile, riporta espressamente per entrambi la dicitura “registration expired”.

Il fatto che siano scaduti è evidente anche per il fatto che non sono stati rinnovati.

I marchi hanno una durata di dieci anni e alla scadenza possono essere ulteriormente rinnovati, su richiesta del loro titolare, per altri dieci anni, e così via all’infinito, ma se ci si dimentica di rinnovare un marchio, o si sceglie di non farlo, si ha a disposizione ancora una proroga di ulteriori sei mesi per procedere al rinnovo pagando una piccola sovrattassa, ma se non ci si attiva, dopo questo termine il marchio decade definitivamente e non è più possibile recuperarlo.

I due marchi che abbiamo appena visto hanno subito questa sorte. Ma andiamo avanti.

Tre anni dopo, sempre Giuseppe Grillo in persona, procede a registrare un altro marchio, questa volta a livello italiano e non europeo, identico all’ultimo che abbiamo visto ma senza alcun riferimento al suo nome e al suo blog:

movimento 5 stelle
Marchio italiano n. 302012902033568 depositato a nome di Giuseppe Grillo il 20.03.2012)

Da questo punto in poi si assiste a un primo cambiamento di scena.

Tre anni più tardi vengono infatti depositati altri due marchi europei identici tra loro, uno a colori e uno in bianco e nero, questa volta però non a nome della persona fisica di Giuseppe Grillo, ma a nome dell’Associazione Movimento 5 Stelle, non sappiamo per quale ragione, se di natura politica o pratica, visto che il marchio veniva usato dall’associazione e, in assenza di licenza, poteva risultare difficile coniugare la diversa intestazione.

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Marchio dell’Associazione Movimento 5 Stelle (Marchio europeo n. 014807168 depositato il 18.11.2015)

Tre anni dopo il Movimento 5 stelle torna a depositare un altro marchio, ma questa volta lo fa in autonomia senza avvalersi del rappresentante che aveva seguito le registrazioni di tutti i marchi precedenti.

L’ulteriore marchio italiano, sempre intestato a nome dell’Associazione Movimento 5 stelle, viene depositato tramite un avvocato che elegge domicilio presso lo studio di Luigi Di Maio in Pomigliano d’Arco, e al suo interno, al posto della dicitura “movimento5stelle.it”, appare la scritta “il blog delle stelle”:

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Marchio dell’Associazione Movimento 5 Stelle (marchio italiano n. 302018000002565 depositato il 22.01.2018)

Ancora, nel 2021, viene depositato il marchio del Movimento, con la dicitura 2050, ma, per una qualche ragione, l’Ufficio lo rifiuta e non risulta concesso.

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Marchio dell’Associazione Movimento 5 Stelle (marchio italiano n. 302021000130751 depositato il 19/07/2021, Rifiutato)

Le date hanno molta importanza visto che il marchio più antico prevale sugli altri, per cui questo lungo excursus in ordine cronologico dovrebbe servirci a capire chi possa vantare i diritti sul marchio. È a questo punto che la storia potrebbe farsi interessante.

Esclusi i primi due marchi intestati a Giuseppe Grillo che, oltre ad essere parzialmente diversi sono sicuramente scaduti, il marchio più antico è il terzo, intestato sempre a Giuseppe Grillo, e risalente al 2012, ma anche questo marchio, però, sembra decaduto per mancato rinnovo alla scadenza dei dieci anni, o almeno così sembra stando a quanto risulta dalla banca dati dell’ Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM).

Il condizionale è d’obbligo, perché purtroppo in Italia molte cose funzionano male e una di queste è la banca dati dell’UIBM che troppe volte non è aggiornata o contiene errori, per cui non possiamo esserne assolutamente certi come nel caso dei marchi europei.

Se la banca dati non mente (mentre scrivo sto aspettando ancora una risposta ufficiale dal ministero), Giuseppe Grillo potrebbe non essere titolare di alcun marchio a livello personale, vuoi per dimenticanza in fase di rinnovo, vuoi per una scelta precisa, avendo deciso di lasciare sopravvivere solo i marchi registrati a nome dell’Associazione Movimento 5 Stelle.

Ma se fosse così, Giuseppe Grillo non potrebbe vantare diritti sul marchio che resterebbe di esclusiva titolarità del Movimento che è un soggetto giuridico diverso e distinto dalla persona fisica e quindi nella legittima disponibilità dei soci e del suo Presidente.

Ovviamente non possiamo sapere quali accordi siano stati siglati tra le parti, per cui potrebbe esserci anche altro che non c’è dato vedere.

Dalla banca dati però si evince quello che è nella realtà dei fatti, un allontanamento del Movimento, tanto che nel 2018 e nel 2021 i nuovi marchi vengono registrati senza rivolgersi al consulente di fiducia del suo fondatore.

Se, invece, dal ministero ci informeranno che, nonostante non risulti visibile dalla banca dati, quel marchio del 2012 è ancora in vita, la questione sul piano giuridico cambierà notevolmente e Giuseppe Grillo potrebbe avere delle carte da giocare, mentre a noi resterà soltanto l’inefficienza della nostra amministrazione, tanto normale da lasciarci indifferenti.

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