Il titolo, in un Paese “dove si è poco abituati a storicizzare per lasciare tutto alla cronaca del dibattito pubblico” – come avverte il direttore generale della Fondazione Craxi, Nicola Carnovale – potrebbe suonare forse troppo ambizioso per un personaggio fondamentale, ma scomparso solo un anno fa. E, invece, Silvio Berlusconi è già storia, che come tale va affrontata, dalla sua discesa in campo del 1994.
Non a caso, l’altro ieri la Fondazione Craxi ha consegnato una prima riflessione storica sulla figura del Cavaliere a una sede accademica, l’Università Luiss Guido Carli, dove si è svolta una intera giornata di studi su “La Repubblica del Cavaliere. Berlusconi nella ‘seconda’ Repubblica (1994-2006) un primo bilancio storico”. Il convegno con varie sessioni è stato introdotto da Carnovale e da Giovanni Orsina (nella foto), politologo della Luiss e presidente del comitato storico-scientifico della Fondazione Craxi.
Il presupposto attorno cui ha ruotato tutto il dibattito è che la figura di Berlusconi non può essere affrontata o liquidata con riflessioni superficiali o peggio con “moralismo e demonizzazione”, “al Cavaliere è indissolubilmente legata la seconda Repubblica a Costituzione invariata”, osserva Carnovale. “Berlusconi forse più di Reagan e Thatcher ha inciso nell’ultima parte del ‘900, proprio perché oltre ad essere un politico era anche un imprenditore”, sottolinea Orsina, che con Federico Niglia ha presieduto il comitato scientifico della giornata di studi. E aggiunge: “Berlusconi rappresenta la cesura totale con la crisi del millenarismo politico del Novecento”. Bipolarismo, modernizzazione dell’Italia, per la quale fu decisivo lo speciale legame tra Berlusconi ancora imprenditore e Bettino Craxi alla guida del governo più longevo della cosiddetta “Prima” Repubblica.
Questi ed altri i segni profondi lasciati dalla “Repubblica del Cavaliere”. Titolo accattivante che ha visto impegnato un parterre di storici, accademici, politologi, studiosi, economisti alla Luiss Guido Carli, a Roma, Aula Toti: Simona Colarizi,Paolo Mattera, Andrea Ungari, Gaetano Quagliariello, Alessandro Campi, Luigi Di Gregorio, Mauro Calise, Francesco Raniolo, Maria Elena Cavallaro, Francesco Bonini, Giovanni Tria, Ermes Antonucci, Daniele Pasquinucci, Lucrezia Luci, Giovanni Bronzini, Carolina De Stefano. Il primo bilancio storico sulla “Repubblica del Cavaliere”, analizzata nei vari aspetti, dal significato del ’94 ai rapporti nel centrodestra fondato da Berlusconi, al ruolo di Forza Italia, agli aspetti economici e quello giudiziario, sarà raccolto in un volume, annuncia Carnovale. Per una riflessione che è appena iniziata.