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Altro che Marelli e Comau: i veri asset strategici sono La Stampa, Repubblica e Huffington Post Italia…

Bene fanno i giornalisti della Stampa a scioperare: il gruppo Gedi è un asset strategico nazionale. La lettera di Gianluca Zappa.

Caro direttore,

ho visto che il tuo post sfottente verso i colleghi del gruppo Gedi sta avendo successo su X.

Non lo condivido. E ti confesso, anzi, che mi ha convinto molto di più il thread di una delle firme di punta della Stampa, Jacopo Iacoboni, che ha definito il giornale “il luogo del dibattito civile più aperto e pluralista”. “Senza La Stampa“, ha scritto, “questo paese sarebbe stato infinitamente più povero, e più chiuso”. E ha ragione.

La Stampa non è solo un mezzo di informazione, ma un presidio di liberalismo e di cultura, un “patrimonio di conoscenze”, sempre per citare Iacoboni. Certo, i torinesi si ricordano senz’altro di quando veniva soprannominata – anche e soprattutto negli ambienti di sinistra – La Busiarda, “la bugiarda”, per via del suo legame fortissimo con la Fiat e con le esigenze della famiglia Agnelli. Ma si trattava, ovviamente, delle calunnie di qualche malalingua. La realtà è un’altra, e ce la ricordiamo tutti.

Caro direttore, ammettilo: la tua formazione universitaria – sei laureato in Economia, se non ricordo male – non ti permette di cogliere appieno l’enorme valore culturale della Stampa. Anzi, dell’intero gruppo Gedi: quindi anche di Repubblica, dell’HuffPost e delle radio Deejay e Capital. Sono questi i veri pilastri della storia e dell’identità italiana, assieme alla cucina patrimonio dell’Unesco. Anzi, ti dirò di più: il gruppo Gedi è un asset strategico, baluardo della resistenza civile contro ogni fascismo.

So già che, leggendo questa affermazione che ti sarà suonata esagerata, ti saranno balenate in testa le vicende di Comau, di Magneti Marelli, di Fiat-Stellantis, oppure di Iveco. Ma io ti rispondo: vuoi mettere? Ma a chi vuoi che importi di industria, innovazione, automazione, centri di ricerca e stabilimenti, quando ci sono la musica formidabile delle radio del gruppo Gedi e i podcast e gli editoriali di esponenti del giornalismo come Andrea Malaguti, Annalisa Cuzzocrea e Massimo Giannini?

Bene fanno i giornalisti della Stampa a scioperare, dunque. Del resto, chissà quanti e quali conflitti di interesse avranno i potenziali acquirenti, i Kyriakou del gruppo Antenna: mica come gli Agnelli-Elkann di Exor.

Un caro saluto,

Gianluca Zappa

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