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Arnese

Scazzi al San Raffaele su Burioni, ritardi virali di governo e regioni, partita doppia e tripla di British Telecom

Fatti, nomi, numeri e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

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DELUCATE

 

DA TRIA A BONO

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ARTICOLO DI HUFFINGTON POST ITALIA

“In merito al tweet postato questo pomeriggio dal professor Roberto Burioni, nel quale si fa riferimento ai pronto soccorso, il Gruppo San Donato e l’università Vita-Salute San Raffaele” di Milano “si discostano dal pensiero del professore, in quanto le sue considerazioni sono del tutto infondate dal momento che non è a conoscenza della realtà clinica che si vive nei pronto soccorso e nei reparti Covid”.

A precisarlo con una nota datata 10 novembre sono l’azienda e l’ateneo nell’ambito del quale Burioni insegna in riferimento a un post social, in cui il virologo diceva “basta bugie”, facendo riferimento ad “alcuni” esperti che “dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico”.

“Alcuni dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico, e può essere vero. Ma quelle centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie. Basta bugie. Basta Bugie”, erano state le parole diffuse da Burioni sui social.

Nella replica dell’azienda e dell’ateneo si legge ancora: “Pur riconoscendo l’autonomia di espressione, il Gruppo San Donato e l’università Vita-Salute San Raffaele lo invitano a considerazioni più rispettose della verità e del lavoro altrui”.

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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI REPUBBLICA

Cosa spinge il gruppo San Donato a prendere le distanze da uno dei suoi più noti ricercatori? Roberto Burioni, virologo, professore ordinario all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in un tweet ieri invitava a non dire che i pronto soccorso sono affollati «da persone in preda al panico» perché ci sono «centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa del Covid-19». «Basta bugie» è l’invito di Burioni. Al quale risponde il gruppo per cui lavora scrivendo in una nota di volersi discostare «dal pensiero del professore, in quanto le sue considerazioni sono del tutto infondate dal momento che non è a conoscenza della realtà clinica che si vive nei pronto soccorso e nei reparti Covid». L’attacco è sorprendente. Ma non per chi ha visto una mail riservata inviata il 2 novembre proprio dalla responsabile comunicazione del gruppo ai suoi esponenti più influenti dal punto di vista dei media, tra cui Fabrizio Pregliasco e Alberto Zangrillo. Il documento, girato in ambiente medico, raccomanda alcuni «messaggi chiave condivisi con Paolo Rotelli», il presidente del Gruppo San Donato. L’intera impostazione tende a rassicurare: «Le scelte fatte finora dal governo sono tutte ragionevoli e i numeri lo stanno dimostrando – si legge – la curva dei contagi cresce, ma cresce soprattutto quella relativa ai pazienti meno gravi». E ancora: «I numeri della ventilazione assistita e delle terapie intensive stanno crescendo molto poco» quindi «le misure adottate stanno funzionando e non serve un nuovo lockdown generale». Si raccomanda ai divulgatori legati al San Raffaele di «ricordare che ogni giorno in Italia continuano a esserci 650 decessi per infarto e 450 per tumori».

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