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Sanzioni Russia

Russia-Ucraina: guerra nucleare imminente o guerra psicologica di Putin?

Putin potrebbe usare l’arma nucleare contro l’Ucraina? Purtroppo non si tratta di una domanda teorica. Ecco perché. L’analisi di Francesco D’Arrigo, direttore dell’Istituto Italiano Studi Strategici

 

Creando un’atmosfera di paura, Putin spera di ottenere concessioni dall’Occidente che altrimenti sarebbero fuori portata.

Ogni giorno che passa, le notizie e le immagini sulla guerra russa all’Ucraina diventano sempre più orribili.

Parlare di un incombente utilizzo delle armi nucleari da parte di Putin ha creato l’impressione nell’opinione pubblica occidentale che un grande conflitto mondiale sia imminente. Tuttavia, questa retorica aggressiva di Putin sembra essere personale e non condivisa da molti esponenti del suo governo. Lo stesso livello di ansia provocato tra i cittadini europei fino ad oggi non si è visto in Russia, nonostante il nascere di alcune manifestazioni di protesta in qualche città come San Pietroburgo, la mancanza di determinati messaggi da parte del Cremlino per preparare la popolazione interna alla guerra nucleare, indica probabilmente le reali intenzioni di Mosca.

Il Cremlino è ben noto per le sue capacità di disinformazione, inganno e pressione psicologica nei confronti dell’Occidente, e tante volte ho letto e sentito analisti e politici affermare: “Putin non lo farebbe mai”. Poi invece il presidente russo mette in atto le sue minacce: non annetterebbe mai la Crimea. Fatto. Non inizierebbe mai una guerra nel Donbas. Fatto. Non lancerebbe mai un’invasione su larga scala dell’Ucraina. Fatto.

E la guerra psicologica di Putin ieri ha creato un ulteriore clima di confusione mediatica, offrendo al presidente Zelensky un tavolo di negoziati per la pace a Gomel, in Bielorussia, ed al contempo creando un’atmosfera di paura in diretta TV, annunciando una “operazione militare speciale” impartendo al suo ministro della difesa Sergey Kuzhugetovich Shoigu, un ordine agghiacciante: ”Stato di allerta speciale delle forze nucleari della Russia”, in risposta alle “dichiarazioni aggressive” sull’Ucraina da parte dei leader della Nato. “Chiunque consideri di interferire dall’esterno – se lo farà, affronterà conseguenze più grandi di qualsiasi altra cosa che abbia affrontato nella storia”.

Una minaccia esplicita di conflitto nucleare: se la Russia non ottiene ciò che lui pretende, allora tutto sarà distrutto.

A questo punto la domanda è: Putin potrebbe usare l’arma nucleare contro l’Ucraina?

Purtroppo non si tratta di una domanda teorica.

Alla minaccia atomica di Putin, la Nato non ha risposto con la corrispondente azione di attivazione dell’allerta nucleare, evitando una ulteriore escalation e mantenendo fermo l’obiettivo delle armi termonucleari elaborato alla fine degli anni ’40: scoraggiare un’escalation strategica tra Stati Uniti e Russia e contro i loro rispettivi alleati.

A differenza di quello russo, Il deterrente nucleare della Nato è governato da un sicuro sistema di controllo politico e gli alleati si consultano regolarmente per garantire che le capacità di utilizzo siano sicure ed efficaci.

Il Nuclear Planning Group (NPG), presieduto dal Segretario Generale della Nato, è il forum in cui i 30 paesi membri partecipano allo sviluppo della politica nucleare dell’Alleanza e alle decisioni sulla postura nucleare della Nato, indipendentemente dal fatto che essi stessi posseggano o meno armi nucleari. Le politiche concordate rappresentano quindi la posizione comune di tutti i paesi membri dell’Alleanza.

Se Putin decidesse di utilizzare armi con testate atomiche contro l’Ucraina, probabilmente lo farebbe contro Kiev.

Kharkiv era la vecchia capitale sovietica dell’Ucraina (1919-34) e probabilmente, in caso di vittoria dell’esercito russo, potrebbe riacquisire lo status di capitale filo-russa.

Secondo il principio di difesa collettiva Nato, presente nell’articolo 5 del Trattato di Washington, per il quale un’aggressione a uno dei suoi membri equivale a un’aggressione a tutti, un attacco nucleare tattico contro Kiev, paese non Nato e senza capacità militare nucleare, non dovrebbe provocare alcuna rappresaglia nucleare da parte degli Stati Uniti e della Nato, ma in considerazione delle decisioni intraprese nelle scorse ore dagli Stati europei, che hanno determinato un cambiamento storico dell’architettura di sicurezza dell’Unione Europea, lo shock atomico farebbe immediatamente capitolare la resistenza ucraina, ma sconvolgerebbe l’Europa e metterebbe a dura prova gli equilibri di deterrenza nucleare in seno alla Nato.

È una cosa terribile da contemplare, ma a questo punto non si può escludere nulla.

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