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Kirghizistan

Le sberle della Russia a Google e CloudFlare

In Russia la società Rostelecom propone il divieto di utilizzo dei server DNS di Google e CloudFlare. Pochi giorni prima, il paese ha bloccato diversi servizi di VPN. Ecco cosa succede

Secondo l’agenzia di stampa RIA Novosti, l’azienda di telecomunicazioni russa Rostelecom ha proposto il divieto di utilizzo, per le sue filiali, dei server DNS (il sistema dei nomi di dominio, quello che assegna dei “nomi” alle stringhe numeriche degli indirizzi IP) di Google e di CloudFlare.

IL MESSAGGIO SU TELEGRAM

RIA Novosti parla di un documento pubblicato su un canale Telegram – la cui autenticità è stata provata dall’agenzia – nel quale il direttore della divisione di Rostelecom per il monitoraggio e la gestione delle reti di comunicazione chiede “di dare istruzioni a tutte le divisioni interessate per proibire l’utilizzo di Google (8.8.8.8, 8.8.4.4), CloudFlare (1.1.1.1, 1.0.0.1) e del servizio di emissioni di indirizzi DNS agli abbonati con BRAS/DHCP”.

LA RUSSIA CONTRO GOOGLE E APPLE

A inizio settembre l’autorità russa di vigilanza sulle comunicazioni di massa, il Roskomnadzor, ha detto che potrebbe imporre una multa a Google e Apple se non rimuoveranno, dai rispettivi store, l’app sviluppata da Alexei Navalny, il più noto oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Navalny è stato arrestato per violazioni della libertà vigilata ed è detenuto in condizioni molto dure; il suo movimento politico è stato dichiarato illegale nel paese.

L’OBIETTIVO DELLA RUSSIA

Sky TG24 spiega che il divieto di accesso ai server DNS di Google e CloudFlare, al di là delle motivazioni ufficiali, mira piuttosto a “impedire l’aggiramento dei blocchi a siti e app vietate in Russia”.

IL BLOCCO DELLE VPN

Di recente, peraltro, il Roskomnadzor ha bloccato l’accesso a diversi servizi di VPN (una rete privata virtuale, utile a proteggere il proprio traffico di dati e aggirare i blocchi dei siti Internet) come NordVPN ed Express VPN.

Ufficialmente, la stretta sulle VPN è stata decisa perché questi reti permetterebbero con più facilità di accedere a contenuti pedopornografici o a siti di compravendita di droghe. In realtà, le VPN rappresentano un ostacolo alle pratiche di controllo delle autorità russe sui movimenti online della popolazione.

Nei prossimi giorni in Russia si terranno le elezioni legislative per il rinnovo della Duma di stato, la camera bassa del parlamento.

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