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Intelligence Russa

Tutti gli errori dell’intelligence (anche russa) sull’Ucraina

L'articolo di Francis Walsingham

 

Numerosi analisti nel campo dell’intelligence hanno sottolineato le falle dei servizi di sicurezza russi determinate da diverse ragioni.

In primo luogo i contrasti di natura strategica tra Valerij Vasil’evič Gerasimov, Capo di Stato maggiore delle forze armate russe, e il direttore dell’intelligence militare russa, Igor Kostyukov.

In secondo luogo, il fatto che l’FSB, al cui vertice vi è Alexander Bortnikov, ha agito in modo autonomo servendosi delle forze speciali Spetsnaz e dei mercenari della Wagner per catturare senza successo Volodymyr Zelensky. Ci sarebbe insomma allo stato attuale una mancanza di coordinamento, di sinergia fra i vari servizi di sicurezza.

In terzo luogo, le analisi fatte dall’SVR (diretto da Sergei Narychkin) sia sul contesto geopolitico ucraino che europeo si sono rivelate sbagliate.

Ma la fallacia delle analisi dell’intelligence si sono palesate anche nei confronti del premier tedesco Olaf Scholz, poiché l’intelligence russa non si aspettava che avrebbe aderito in modo incondizionato all’alleanza antirussa.

Questo errore di valutazione è stato commesso anche nei confronti della Francia ma soprattutto nei confronti dell’Italia, visto gli stretti legami con la Russia nel settore petrolifero. Il SVR, infatti, si aspettava ben altre posizioni politiche da parte dei francesi e degli italiani.

Proprio per quanto riguarda la Francia, la Nato Response Force è stata mobilitata molto rapidamente: il 25 febbraio per l’esattezza. Tuttavia, nonostante la prontezza che fino a questo momento la Francia ha dimostrato nel settore della mobilitazione delle forze armate, rimane un grave problema e cioè che gran parte delle forze armate francesi operano in teatri molto lontani dall’Europa, come ad esempio quello del Sahel.

Ma se l’intelligence russa non sembra essersi coordinata, sono stati però commessi errori di valutazione anche da parte dell’intelligenza europea: molti infatti si aspettavano – anche in Francia – che la Russia si limitasse a portare avanti attacchi di carattere informatico e non che decidesse di invadere l’Ucraina secondo un approccio strategico tradizionale.

Se ciò è accaduto, dipende anche dal fatto che la DGSE possiede pochi uomini sul campo – cioè in Ucraina -, ma soprattutto dal fatto che non possiede una intercettazione autonoma della situazione poiché una parte non indifferente delle sue informative proviene dalla collaborazione con la CIA e con l’MI6 britannico.

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