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Donbass

Guerra Ucraina, come e perché la Russia avanza nel Donbass

Dopo Soledar, la Russia si è spinta in maggiore profondità nel Donbass, fino a Krasnopolivka. L'Ucraina è in difficoltà. Tutti gli aggiornamenti nel punto di Pietro Batacchi, direttore di Rid (Rivista Italiana Difesa)

Dopo settimane di sostanziale stallo, il fronte nel Donbass ha iniziato a muoversi in maniera significativa.

Dopo la conquista di Soledar, importante snodo logistico per il dispositivo di difesa ucraino nell’area, le forze di Mosca, in particolare i miliziani del Gruppo Wagner, sono avanzati in profondità a nordovest della città e si sono spinti fino a Krasnopolivka, prendone il controllo.

I FRONTI PIÙ CALDI NEL DONBASS

Krasnopolivka è a meno di 20 km da Siversk, più a nord, dove a questo punto la posizione degli Ucraini si fa più difficile, considerando che ormai le vie di comunicazione tra la stessa Siversk e Soledar/Bakhmut sono praticamente sotto il controllo delle forze di Mosca (la ferrovia è già sotto il controllo dei Russi, mentre la T0513 non sarebbe ancora stata “raggiunta” dagli stessi), e ciò ovviamente alleggerisce la pressione ucraina su Kreminna.

Poco più a sud, tra Bakhmut e Soledar, nei pressi di Krasna Hora, si registrano intensi combattimenti tra le forze ucraine e i paracadutisti russi delle VDV. In movimento anche il fronte a sud di Bakhumt. Da Klishchiivka, catturata negli scorsi giorni, la ricognizione russa si sta spingendo più a ovest fino a Stupochky (a poco più di 5 km da Chasiv Yar), e più a nord verso Ivanivske. Chasiv Yar è al momento un fondamentale hub logistico ucraino e il perno centrale della linea di difesa Kostantinovka-Chasiv Yar-Kramatorsk, ed è collegato a Kostantinovka dalla “superstrada” T0504, che passa proprio da Stupochky.

Spostandoci più a sud, fronte di Zaporizhia, i Russi hanno iniziato negli ultimi giorni a premere con ricognizioni in forze su Orikhiv e sono avanzati lungo la grande ansa sul Dnepr fino a Kamyanske, a 43 km a sudest della città di Zaporizhzhia. Le 2 città sono collegate dall’autostrada E105 (M18), un’importante arteria logistica per il dispositivo ucraino nell’area, che unisce inoltre Zaporizhzhia con Melitopol e arriva fino in Crimea.

UN MOMENTO DIFFICILE PER L’UCRAINA

Il momento è sicuramente difficile per gli Ucraini, e lo dimostrano le forniture militari occidentali che hanno compiuto un vero e proprio salto di qualità – LEOPARD 2, SAMP/T, PATRIOT, BRADLEY, STRYKER, ecc.

Del resto la mobilitazione russa – a proposito molte fonti ci dicono che i mobilitati sono più di 300.000, ma non abbiamo conferme al riguardo – ha riequilibrato un po’ la situazione sul terreno, dove la superiorità numerica ucraina, dovuta alle diverse ondate di mobilitazione nel Paese, aveva costituito un fattore decisivo della guerra da giugno fino a novembre.

A ciò aggiungiamo il fatto che Bakhmut e Soledar hanno macinato parecchie risorse per gli Ucraini, che sono stati costretti a ristornare truppe e mezzi da altri fronti, e che la stessa controffensiva autunnale di Kherson è stata molto onerosa per le forze di Kiev. Su tutto pesa l’incognita della campagna aero-misislsitica russa. Nel mese di gennaio, al momento, c’è stato solo un grande attacco contro le infrastrutture del Paese, quello del 14 gennaio, poi dopo di allora nulla.

Che significa questo? Lo capiremo meglio nelle prossime settimane.

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