Caro direttore,
un amico già nei Servizi e pure iscritto alla P2 (tranquillo, direttore, io non stato iscritto manco a una bocciofila) e dunque amico di Luigi Bisignani (tranquillo, direttore, io manco lo conosco) mi ha mandato un articolo del quotidiano romano Il Tempo (evviva whatsapp che fa leggere anche qui al Nord brandelli di un giornale che non leggono più manco i militari in pensione nella capitale) scritto appunto da Bisignani, che non so come definire: giornalista?, lobbista?, comunicatore?, scrittore?, piduista?, saggista?, dedito ai suoi affari personalissimi?, un drago che ara politica e affari?, boh.
L’articolo tra frasi che resteranno nella storia del ridicolo (“Il Centro rappresenta prima di tutto una concezione di vita”), svarioni che neppure l’ultimo dei cronisti politici del Tempo scriverebbe (ossia che Domenico Fisichella, notoriamente fra i fondatori di Alleanza Nazionale e mai iscritto a Forza Italia, ha fatto parte del circolo berlusconiano con Tremonti, Martino e Urbani) e leccate ad alta salivazione (“Matteo Renzi è il più machiavellico dei politici italiani” oltre che l’unico – aggiungo io – a dare spago alle denunce rocambolesche del duo Bisignani-Madron) ha voluto lanciare questa notizia (?) che forse è soprattutto un messaggio in bottiglia utile a Bisignani per continuare a coltivare rapporti fra politica e aziende di Stato e non: “Se per il Centro spuntasse Draghi”.
Una “notizia” che siccome è contenuta non in un articolo vero e proprio ma in una lettera (perché Bisignani è stato radiato dall’ordine dei giornalisti) equivale a una qualunque fesseria che si può dire in un qualsiasi apericena: ovvero un cazzeggio qualunque per tirarsela.
Il bello – o il ridicolo – che la beatificazione di Draghi che connota il pensiero bisignanesco stride con gli scritti passati del medesimo Bisignani – eh sì, l’amico di Bisignani mi manda sempre gli articoli dell’ex piduista – quando il non giornalista sputava fiele su Draghi, il draghismo e i draghiani (in particolare Francesco Giavazzi) facendo andare in visibilio i Conte, i contiani e i filo-contiani alla Marco Travaglio, ad esempio.
Dunque la nuova epistole di Bisignani è perfetta: beatifica Renzi e slinguazza (apparentemente) Draghi. Mettendosi così sulla scia giornalistica di alcuni fatti veri: da un lato l’intervento di Draghi sul settimanale britannico The Economist sul futuro dell’Europa e dall’altro la cena nel ristorante di pesce “Ai piani“, nel quartiere Parioli (un posto fatto apposta per farsi notare, mi dice un amico che frequenta assiduamente il ristorante) con Luigi Zanda.
Ma è uno slinguazzamento farlocco, mi dice il mio amico conoscitore della mente bisignanesca: Bisignani vuole affibbiare a Draghi una connotazione politico-partitica per bruciarlo preventivamente nel caso di un progetto bipartisan coltivato dall’ex presidente della Bce.
Insomma, un modo surrettizio e obliquo per fare il piedino a Giorgia Meloni, con cui Bisignani non riesce ad avere buoni rapporti: non a caso il sodale di Bisignani, Paolo Madron, con cui ha scritto un libro di successo, si è lamentato sui social più o meno dietrologicamente e complottisticamente contro “Giorgia” per il fatto che due ministri del governo Meloni (Piantedosi e Crosetto) non hanno partecipato alla presentazione del loro libro dopo aver accettato di presentarlo.
Caro direttore, mi rendo conto che stiamo disquisendo di quisquilie e pinzillacchere – come dici tu talvolta – ma siccome Bisignani pontifica sovente anche in tv allora è bene pure fare della salutare controinformazione sulle interessate piroette di un tipico esemplare dei palazzi romani.
Cordiali saluti
Francis Walsingham