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Arnese

Renzi rottamerà davvero Conte?

Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start, non solo su Renzi e Conte

 

RENZATE?

Recovery, Servizi segreti, Ferrovie e non solo. Tutte le manovre di Renzi contro Conte

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Recovery, Servizi segreti, Ferrovie e non solo. Tutte le manovre di Renzi contro Conte

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ESTRATTO DI PUNTO ANSA DELL’8 DICEMBRE 2020

Una struttura a piramide, con ampi poteri di indirizzo e controllo alla cabina di regia politica e poteri sostitutivi fino alle ordinanze in deroga per i capi-missione, responsabile dell’attuazione dei sei capitoli del Recovery Plan.

E’ proprio nell’impostazione stessa della governance immaginata dal premier, Giuseppe Conte, per procedere spediti con i progetti di rilancio del Paese che si è arenata la maggioranza. E’ proprio l’idea della struttura stessa, nonostante le esplicite previsioni di coinvolgimento delle Camere così come dei ministeri, a non andare giù soprattutto a Italia Viva, che sulla task force si dice non disposta a trattare.

Le norme contenute nella bozza del decreto ad hoc per dare delle regole e una regia definita al Piano di ripresa e resilienza italiano disegnano uno schema che vede in cima un Comitato esecutivo a tre, istituito nell’ambito del Ciae in cui siedono tutti i ministeri, e subito sotto dei manager deputati alle singole missioni del piano. La norma non precisa il numero ma prevede che la nomina avvenga per Dpcm, gli oramai famosi decreti del presidente del Consiglio, su proposta della cabina di regia formata dallo stesso premier, Giuseppe Conte, e dai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, Altri due ministri, Luigi Di Maio e Vincenzo Amendola, sono chiamati in causa con il compito di fare da raccordo tra Roma e Bruxelles.

Questo “triumvirato” – oggetto di critiche anche per la composizione che non tiene conto dell’equilibrio di genere – tra le altre cose, “indirizza e coordina” l’attività dei capimissione, sorta di supermanager che potranno essere scelti “anche nell’ambito di società a partecipazione pubblica” a patto di dimostrare comprovata capacità manageriale, elevata professionalità e qualificata pluriennale esperienza”.

Questa squadra di capi missione dovrà riferire “almeno mensilmente” al comitato esecutivo che a sua volta avrà il compito di aggiornare periodicamente il Ciae (cioè tutti i ministri) e di trasmettere ogni tre mese alle Camere e alla Conferenza unificata una relazione sullo stato di avanzamento dei progetti. Parlamento, Regioni, Province e Comuni, in questo schema, vengono chiamate in causa per un parere sul piano finale prima che sia trasmesso a Bruxelles. Passati 15 giorni, però, l’invio del documento, con tutti i dettagli comprese le risorse e il cronoprogramma, sarà fatto comunque.

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