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Spagna Salario Minimo

Recovery Plan in Spagna, ecco come Bruxelles spinge per riformare le pensioni

Che cosa si dice in Spagna sulla riforma delle pensioni messa in cantiere dal governo Sanchez con gli auspici della commissione Ue. La cronaca dei giornali spagnoli e il commento dell'analista Liturri

 

Bruxelles in occasione del via libera al Recovery Plan della Spagna sta spingendo per una una riforma restrittiva delle pensioni?

E’ quanto si evince dal dibattito politico e sindacale spagnolo. Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA DICONO I SINDACATI SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI IN SPAGNA

I sindacati spagnoli sono entrati in una “nuova fase” e chiedono al governo l’aumento del salario minimo, l’abrogazione della riforma del lavoro ed un accordo sulle pensioni. Lo ha affermato ieri nel corso di una conferenza stampa il segretario dell’Unione generale dei lavoratori (Ugt), Pepe Alvarez, aggiungendo che ora “inizia a vedersi la luce” grazie all’avvio della campagna di vaccinazione, secondo un lancio dell’Agenzia Nova: “Alvarez ha sottolineato la necessità di riattivare il tavolo di contrattazione per abrogare la riforma del lavoro considera un peso in quanto impedisce all’economia di adattarsi ai tempi. A tal proposito il segretario ha ricordato che questa riforma è uno dei punti principali del governo di coalizione”.

IL PUNTO DEL QUOTIDIANO SPAGNOLO EL PAIS SU PENSIONI, RECOVERY PLAN E COMMISSIONE UE

Ma che cosa sta succedendo in Spagna? Bruxelles sta guardando molto da vicino la Spagna, dove ha stimato che l’economia si sia contratta del 12,4% nel 2020, ha scritto il quotidiano spagnolo El Pais: “Gentiloni ha affermato che, proprio come altri paesi, alla Spagna viene chiesto “un forte impegno” per le riforme attraverso obiettivi specifici che richiedono rapporti regolari sullo stato di avanzamento. Ci sono tre aree di riforma che sono di particolare interesse per Bruxelles: il mercato del lavoro, le pensioni e l’unità del mercato”.

CHE COSA DICE BRUXELLES SUL RECOVERT PLAN SPAGNOLO

La Commissione Ue è molto interessata al sistema pensionistico spagnolo, ma raggiungere un accordo interno su questo argomento sarà più difficile, rimarca El Pais: “C’è una battaglia interna per l’impegno del partner socialista nel governo spagnolo di aumentare il numero di anni di contributi previdenziali (da 25 a 35 anni) per calcolare le pensioni. I sindacati stanno minacciando azioni contro la mossa e il governo ha convocato i leader sindacali a una riunione martedì per spiegare i suoi piani prima della consegna a Bruxelles”.

IL DIBATTITO POLITICO IN SPAGNA

In sostanza in Spagna è esploso uno scontro politico al calor bianco all’interno della maggioranza guidata da Pedro Sanchez. Il ministro del Welfare Jose Luis Escrivà afferma che estendere il periodo di calcolo della pensione a 35 anni – con ciò determinando un’automatica diminuzione dell’assegno – è una misura chiesta dalla Commissione per ottenere i fondi del Next Generation EU (NgEU) ma che si tratta di misure in ogni caso necessarie, ha ricostruito il quotidiano La Verità.

IL COMMENTO DELL’ANALISTA LITURRI

Ha commentato l’analista Giuseppe Liturri sul quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro: “Podemos, partner della coalizione di governo, ha già dichiarato che quelle norme non passeranno, non rientrando nell’accordo di governo che regge la coalizione. Questo accade alla Spagna, il cui piano è stato presentato lunedì all’Eurogruppo come esempio da imitare e che prevede esplicitamente un “allargamento del periodo di calcolo delle pensioni”, nonostante l’arrampicarsi sugli specchi del ministro Escrivà”.

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