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Trasparenza

Qatargate? Quando l’Italia finanziava i lavoratori contro i regimi

Il corsivo di Sergio Pizzolante, imprenditore ed ex parlamentare Pdl

Scandalo Qatar

Quando l’Italia finanziava i lavoratori contro i regimi.

Non so come andrà a finire la vicenda giudiziaria di Panzeri, ex capo comunista della Cgil milanese, e Kaili e Visentini, dirigente Uil e capo dei sindacati europei, dei quali fanno parte Cgil Cisl e Uil.

Non lo so.

Ma sul piano politico, e storico, alcune cose si possono dire. Si devono dire.

A me basta quello che Kaili ha detto nel suo discorso al Parlamento Europeo nel dibattito sulla mozione sul Qatar, quando difende il regime per i progressi sui diritti dei lavoratori, “all’avanguardia”, ha detto.

Con molto da insegnare all’Occidente, ha aggiunto.

Mi basta.

Ha preso i soldi per dire questo?

Lo vedremo.

Li ha presi per lo stesso motivo l’ex Cgil Panzeri?

Lo vedremo.

E che ruolo ha avuto Visentini?

Lo vedremo.

Però tutto questo mi ha fatto venire in mente alcune vicende dimenticate e volutamente dimenticate della nostra storia.

Quando l’Italia e i socialisti italiani e i sindacati italiani finanziavano i lavoratori contro i regimi e non prendevano i soldi dai regimi contro i lavoratori.

Il grande Antonio Ghirelli, giornalista, direttore di giornali, portavoce di Craxi, già portavoce del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, anni fa, in una intervista nel film documentario “la mia vita è stata una corsa”, di Paolo Pizzolante, raccontò quando Craxi fu ricevuto all’assemblea dei sindacati argentini con una ovazione.

Ghirelli era stupefatto.

Chiese informazioni. Un dirigente del sindacato gli disse che Craxi finanziava da anni, durante il regime, i sindacati che combattevano per la libertà e per i diritti dei lavoratori.

Craxi non lo aveva detto nemmeno al suo portavoce.

Primi anni 2000, organizziamo come Fondazione Craxi, con Stefania, un convegno a Milano con Lech Walesa, già leader di Solidarnosc, poi Capo di Stato a regime abbattuto in Polonia.

Walesa ripete quello che aveva già detto in precedenza. Senza i finanziamenti di Craxi la sua lotta sarebbe stata più difficile. “Senza uomini così…”, disse.

A pranzo poi mi, ci, raccontò come e quando.

Come gli aiuti arrivavano anche tramite i sindacati italiani. Contro il regime.

Sono due episodi. Per esperienza diretta.

Ma potrei dire della Cecoslovacchia, dell’Ungheria, dei finanziamenti ai dissidenti.

Mentre i comunisti italiani prendevano soldi da Mosca.

Non è la prima volta che arrivano soldi dai regimi totalitari in Italia. Infatti. Anime belle.

Del Cile. Di quando Craxi trattò con Reagan la fine della dittatura di Pinochet. Lo racconta sempre Ghirelli.

Dopo aver sostenuto la lotta dei lavoratori contro il regime.

Così, così per dire, per raccontare che è esistita anche questa Italia qua e questi leader e questi sindacati. E questo Partito Socialista.

Lo dico per verità.

Per raccontare quello che nessuno racconta, perché da trent’anni va di moda il racconto contrario.

Lo dico per nostalgia. Si nostalgia.

Non è una brutta parola.

Un sentimento brutto. No.

Lasciatemi la nostalgia, almeno la nostalgia, per sopravvivere al disgusto.

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