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Berlino

Ecco come la Polonia si difenderà dall’inflazione

Cosa succede in Polonia, tra lo scudo contro l'inflazione e la nuova ondata di contagi. Il punto di Pierluigi Mennitti

 

Uno scudo contro l’inflazione per difendere i cittadini dall’aumento dei prezzi. È quanto promesso dal governo conservatore polacco, che intende in questo modo reagire alla perdita del potere d’acquisto dovuta all’impennata dei prezzi, che a Varsavia non ritengono affatto temporanea.

Si tratta di un mix di misure in linea con la politica economica sociale, che è uno dei pilastri del duraturo consenso di cui il partito Giustizia e libertà (Pis) continua a godere nella maggioranza dell’elettorato, nonostante i tanti fronti polemici aperti. Sia sul piano interno, dove resta alta la tensione con i movimenti giovanili delle città per le restrizioni alla legge sull’aborto, che su quello esterno: con l’Unione Europea per giustizia e media e con la Bielorussia per il ricatto sui migranti.

TAGLI FISCALI SU RISCALDAMENTO E CARBURANTI

Il primo tassello del pacchetto anti-inflazione allo studio riguarderà il taglio fiscale: il governo promette di ridurre l’iva sul riscaldamento dal 23 all’8%. Per quanto riguarda i combustibili, il primo ministro Mateusz Morawiecki ha sottolineato che oltre ad abbassare l’imposta sui consumi e azzerare l’imposta sulle emissioni, si intende ridurre anche l’imposta al dettaglio. “I combustibili non sono inclusi nella tassa commerciale, che dovrebbe abbassare il prezzo del carburante di circa una dozzina di pfennig”, ha aggiunto il premier, “e insieme ad altre misure, questo potrebbe portare a una riduzione del prezzo del carburante al litro di 20-25 centesimi, secondo stime più ottimistiche anche di 30 centesimi”.

ALLARGARE LA RETE ASSISTENZIALE

Il secondo tassello riguarda invece l’ampliamento della rete di assistenza con l’idea di allargare a sette milioni di famiglie il gruppo dei beneficiari della cosiddetta indennità di protezione. In questo caso, secondo indiscrezioni della stampa polacca, è previsto un intervento di sostegno finanziario in due fasi, modulato a seconda delle dimensioni delle famiglie.

“Abbiamo iniziato a implementare le ipotesi dello scudo anti-inflazione con lo scopo di proteggere le famiglie dagli aumenti dei prezzi”, ha spiegato ancora Morawiecki, “ma se l’inflazione non mostrerà una significativa tendenza al ribasso entro il secondo trimestre del prossimo anno, continueremo ad agire e sostenere i cittadini polacchi”.

ALL’INFLAZIONE SI AGGIUNGE LA QUARTA ONDATA DI COVID

Come per le crisi finanziarie degli anni Dieci, anche di fronte alla crisi economica determinata dalla pandemia l’economia polacca ha reagito in maniera dinamica e le diminuzioni di Pil sono state più contenute rispetto ad altri Paesi europei. Il che consente al governo di poter utilizzare un piccolo tesoretto, cui si accompagnano naturalmente i fondi ricevuti dall’Ue nel quadro delle misure per la ripresa post-Covid.

Ma la pandemia non è finita neppure in Polonia. Dopo una fase più tranquilla rispetto ai suoi vicini centro-europei (Germania, Repubblica Ceca e Slovacchia), i contagi sono ripresi a salire, con particolare vigore nelle regioni con più basse quote di vaccinazioni. Gli ultimi numeri relativi al 1° dicembre denunciano 19.100 nuove infezioni per un’incidenza (nuovi casi su 100.000 abitanti in 7 giorni) di 429,6, non tanto più bassa di quella tedesca. Più alto il numero dei decessi, 528, a causa anche di un più debole sistema ospedaliero rispetto ai Paesi occidentali. La Polonia rischia di scontare la bassa quota di doppia vaccinazione (per non parlare delle terze dosi): secondo dati ufficiali solo il 54% dei polacchi è stato immunizzato con due dosi. Così il governo potrebbe essere costretto a reintrodurre quelle misure generali che finora erano state evitate. Al momento sono state reintrodotte restrizioni per affollamenti in bar e ristoranti, alberghi, cinema e teatri.

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