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Hong Kong Legge

Pericolo censura per Hong Kong con la nuova legge cinese sulla produzione cinematografica

L'articolo di Giuseppe Gagliano sulla nuova proposta di legge che Pechino intende approvare per sottoporre la produzione cinematografica al controllo politico e le conseguente ripercussioni su Hong Kong

La Cina vuole approvare una legge che sottoponga la produzione cinematografica al controllo politico, in modo da evitare qualsiasi ostacolo alla sicurezza del Paese.

Per questo, il governo di Hong Kong dovrebbe rivedere i film per verificare che non vi siano violazioni della sicurezza nazionale ai sensi di una nuova legge sul cinema.
Il governo di Hong Kong analizzerà anche i film già rilasciati per decidere “se costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale”, hanno affermato le autorità, che intendono approvare una nuova legge sulla censura ancora più draconiana.

Il futuro disegno di legge mette in discussione le libertà politiche e artistiche di Hong Kong, dove la Cina sta frenando il movimento a favore della democrazia, che nel 2019 ha mobilitato massicciamente la popolazione contro le politiche della Cina continentale e per le richieste elettorali.

A giugno, le autorità di Hong Kong hanno nominato un comitato di censura con il potere di vietare qualsiasi film in programma che possa costituire una minaccia alla sicurezza nazionale.

“Qualsiasi film destinato alla visione pubblica, già distribuito o in uscita, dovrà essere approvato. Abbiamo bisogno di questa disposizione per tenere conto delle circostanze in cui un film che è stato creato o approvato in precedenza — ma vista la nuova legge emanata e le nuove linee guida pubblicate – potrebbe esserci la possibilità che dobbiamo prendere in considerazione tali casi.

La nuova legge dovrà essere approvata dal Consiglio Legislativo, il parlamento di Hong Kong, che non ha più parlamentari dell’opposizione. La pena massima per la proiezione di film non conformi sarà di tre anni di carcere e una multa di 1 milione di dollari di Hong Kong (110.000 euro).

Nella vicina Cina continentale, pochi film o documentari occidentali possono essere distribuiti sugli schermi a livello nazionale. Motivo per cui Hong Kong sembrava essere il luogo privilegiato per il cinema occidentale, ma anche asiatico.

Hong Kong è ancora sede di studi cinematografici, registi famosi e una vivace scena indipendente. Ma le autorità stanno aumentando il controllo sulla scena culturale locale.

A marzo, un documentario, Red Brick Wall, che raccontava l’occupazione dell’Università PolyU nel novembre 2019 da parte di studenti pro-democrazia, è stato ritirato.

L’M+Art Museum, che dovrebbe aprire tra pochi mesi, ha acconsentito alla possibile censura delle opere che potrebbero violare la legge sulla sicurezza nazionale.
I titoli considerati un rischio per la sicurezza nazionale dai censori non potranno appellarsi a questa decisione, attraverso i consueti canali. Registi e produttori dovranno avviare un riesame giudiziario nei tribunali di Hong Kong, un processo legale lungo e costoso.

Le autorità possono anche revocare la visualizzazione delle licenze per i siti web che mostrano titoli ritenuti “contrari agli interessi di sicurezza nazionale”.

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