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Perché urge una politica di sicurezza e difesa Ue

Il contesto geopolitico ha spinto una recalcitrante Ue a sviluppare iniziative come la PSDC e l'Edirpa, nel tentativo di implementare una capacità di difesa integrata che possa rafforzarne il ruolo geopolitico. L'analisi di Francesco D'Arrigo, direttore dell'Istituto Italiano di Studi Strategici "Niccolò Machiavelli".

 

Il conflitto in corso in Ucraina, iniziato con l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 e intensificatosi drammaticamente con l’invasione su larga scala nel febbraio 2022, ha alterato radicalmente il paradigma della sicurezza in Europa. La guerra non solo ha messo a nudo le vulnerabilità dell’Ucraina, ma ha anche evidenziato l’inadeguatezza delle capacità di difesa europee nel rispondere a minacce convenzionali e ibride su larga scala.

L’invasione russa dell’Ucraina ha rappresentato uno shock per l’Ue, perché ha evidenziato la propria inadeguatezza nell’interpretare le reali intenzioni del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, che la Russia è uno Stato politicamente inaffidabile e strutturalmente pericoloso, dal quale le democrazie europee devono difendersi.

L’attacco a sorpresa di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha fatto strage di civili sorpresi nella quotidianità delle nostre società democratiche, ci ha fatto domandare se e quanto l’Europa e la società siano preparate a prevenire e contrastare anche questa tipologia di attacchi.

Le analisi militari che si possono trarre dai vari conflitti ancora in corso, soprattutto quello russo-ucraino e quello in Medio Oriente, sono molteplici e non ancora del tutto misurabili nei loro effetti a lungo termine, tuttavia possiamo certamente rilevare l’importanza di un’efficace difesa aerea contro droni e missili da crociera, la rilevanza dell’artiglieria e delle munizioni in un combattimento prolungato, il ruolo determinante della logistica, di una elevata mobilità e flessibilità delle formazioni corazzate, la necessità di sistemi di comunicazione efficaci e sicuri. Queste lessons learned si riflettono direttamente nei progetti finanziati nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dell’Edirpa, che in questa fase iniziale del programma di investimenti europei si sono concentrate sui sistemi di difesa aerea, sulle munizioni per l’artiglieria e sui veicoli blindati, capacità che si sono rivelate cruciali in Ucraina.

Le azioni della Russia in Ucraina hanno altresì posto in risalto i limiti della dipendenza dell’Ue dalla Nato per la sua sicurezza. Sebbene la Nato rimanga la pietra miliare della difesa europea, l’invasione russa e le nuove sfide rivolte ai membri dell’Alleanza atlantica dal presidente degli Stati Uniti Trump, hanno evidenziato la necessità per l’Ue di sviluppare proprie capacità militari integrate e, se necessario, in grado di agire velocemente ed indipendentemente dalla Nato.

Gli Stati Uniti, che storicamente hanno fornito la maggior parte delle capacità militari della Nato, con la nuova Amministrazione, hanno chiarito che si aspettano che tutti gli Stati membri contribuiscano con il 5% del proprio Pil in investimenti di sistemi d’arma destinati alla difesa dell’Alleanza atlantica. Inoltre, l’improvvisa virata assertiva della dottrina di politica estera dell’inquilino della Casa Bianca evidenzia la necessità che l’Ue si assuma l’onere della difesa dei cittadini europei e del proprio patrimonio territoriale. Questa aspettativa, unita alle crescenti minacce poste da Russia, Cina ed altri attori geopolitici, ha spinto una recalcitrante Ue a sviluppare iniziative come la PSDC e l’Edirpa, nel tentativo di implementare una capacità di difesa integrata che possa rafforzarne il ruolo geopolitico, le capacità di deterrenza e iniziare a costruire la propria autonomia strategica.

POLITICA DI SICUREZZA E DI DIFESA DELL’UNIONE EUROPEA

 La politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) è parte integrante della politica estera e di sicurezza comune dell’Ue (PESC). La PSDC costituisce il principale quadro politico mediante il quale gli Stati membri possono sviluppare una cultura strategica europea della sicurezza e della difesa, affrontare insieme i conflitti e le crisi, proteggere l’Unione e i suoi cittadini e rafforzare la pace e la sicurezza internazionali.

A causa del contesto geopolitico carico di tensioni, la PSDC è stata una delle politiche in più rapida evoluzione negli ultimi dieci anni. Dal 24 febbraio 2022 la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina ha rappresentato un nuovo inizio geopolitico per l’Europa e ha dato ulteriore impulso a quella che dovrebbe diventare un’Unione della Difesa dell’Ue.

Il 19 luglio 2022 la Commissione, dopo aver ricevuto un mandato in tal senso al vertice di Versailles del marzo 2022, ha presentato una proposta di regolamento sull’istituzione di uno strumento per il rafforzamento dell’industria europea della difesa mediante appalti comuni (Edirpa). Si tratta di uno strumento a breve termine per le acquisizioni congiunte nel settore della difesa, con una dotazione iniziale di 500 milioni di Euro. Esso mira a risolvere le carenze più urgenti e critiche in termini di capacità di difesa e ad incentivare gli Stati membri ad acquisire congiuntamente i prodotti della difesa prodotti in Europa. In seguito ai negoziati interistituzionali, il Parlamento ha approvato il regolamento in Aula il 12 settembre 2023. Analogamente, il 3 maggio 2023 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento sul sostegno alla produzione di munizioni, per fornirle all’Ucraina, per intensificare la cooperazione attraverso appalti comuni e incrementare le capacità di produzione. A seguito di brevi negoziati interistituzionali, il Parlamento ha approvato il regolamento il 13 luglio 2023.

Il 5 marzo 2024, dando seguito alle misure di emergenza a più breve termine (il regolamento sul sostegno alla produzione di munizioni – ASAP e l’Edirpa) i cui effetti cesseranno nel 2025, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento che istituisce il programma per l’industria europea della difesa (EDIP), destinato a fornire un sostegno finanziario pari a 1,5 miliardi di Euro a titolo del bilancio dell’Ue nel periodo 2025-2027.

IL PROGRAMMA EDIRPA

L’Edirpa (European Defence Industry Reinforcement Through Common Procurement Act) è un’importante iniziativa politica recentemente lanciata dalla Commissione europea, volta a cofinanziare l’acquisto congiunto di sistemi di difesa tra gli Stati membri dell’Ue. Un approccio innovativo dell’Ue, che nel recente passato si è principalmente concentrata su iniziative di Ricerca e sviluppo attraverso programmi come il Fondo europeo per la difesa (Edf), piuttosto che sull’acquisto diretto di sistemi di difesa. Il programma rappresenta una prima risposta ad un contesto geopolitico caratterizzato dal ritorno all’uso della forza militare tra Stati e da una “guerra ibrida” globale. La proposta di rafforzare l’industria della difesa è emersa nel contesto di crescenti preoccupazioni sull’autonomia strategica dell’Europa. Il panorama geopolitico dei primi anni 2020, caratterizzato dalle crescenti tensioni con la Russia, dalla guerra in corso in Ucraina e dall’evoluzione della natura delle minacce ibride alla sicurezza internazionale, ha catalizzato l’attenzione della Commissione sulle capacità di difesa dell’Ue. Nel luglio 2022, la Commissione europea ha presentato formalmente la proposta di lanciare il programma Edirpa, successivamente adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ottobre 2023. La decisione di attuazione è stata formalizzata il 15 marzo 2024, formalizzando il processo valutativo per l’assegnazione dei finanziamenti.

Le motivazioni strategiche alla base di Edirpa sono molteplici. Da un lato, mira a migliorare la posizione di difesa collettiva dell’Ue garantendo agli Stati membri l’accesso a capacità militari moderne e interoperabili. Su un altro piano, cerca di rafforzare la base industriale europea della difesa, promuovendo la cooperazione tra gli Stati membri, aumentando le capacità di difesa e deterrenza della Ue, promuovendo l’innovazione tecnologica ed allo stesso tempo razionalizzando la spesa attraverso un’economia di scala negli appalti della difesa.

IMPLICAZIONI STRATEGICHE PER L’INDUSTRIA EUROPEA DELLA DIFESA

La decisione della Commissione europea di avviare un cofinanziamento per l’acquisto di armi segna un cambiamento significativo nel modo in cui l’industria europea della difesa è destinata ad evolversi nel prossimo decennio. Tradizionalmente, la collaborazione europea nel settore della difesa ha ruotato intorno alla ricerca e allo sviluppo piuttosto che all’approvvigionamento diretto, una struttura esemplificata dal Fondo europeo per la difesa (Edf) e da altre iniziative di ricerca collaborativa. Il passaggio a un modello di approvvigionamento comune, come quello rappresentato dall’Edirpa, ha profonde implicazioni sia per l’autonomia strategica dell’Unione Europea che per lo sviluppo delle sue capacità industriali di difesa.

Una delle motivazioni principali alla base dell’Edirpa è quella di affrontare l’annosa questione della frammentazione del mercato europeo della difesa. Storicamente, gli Stati membri dell’Ue si sono affidati a politiche di approvvigionamento basate esclusivamente sugli interessi nazionali, che hanno portato alla frammentazione delle capacità, alla negazione di qualsiasi economia di scala e alla mancanza di interoperabilità tra le diverse Forze armate degli Stati membri. Tale diversificazione  è stata un grosso ostacolo all’ambizione dell’Ue di raggiungere l’autonomia strategica, un concetto che prevede che l’Unione sia in grado di garantire la propria sicurezza in modo autonomo, senza dipendere eccessivamente da attori esterni, in particolare dagli Stati Uniti.

L’Edirpa cerca di mitigare questi problemi promuovendo iniziative di approvvigionamento congiunto, favorendo così l’interoperabilità e la standardizzazione tra le forze degli Stati membri. Finanziando programmi di approvvigionamento multinazionali, l’Ue intende incoraggiare gli Stati membri a collaborare per l’acquisto di dotazioni e tecnologie simili, che a loro volta renderanno più facile per le loro forze armate operare in modo coeso. Questo approccio non solo rafforza la posizione di difesa collettiva dell’Unione, ma contribuisce anche a ridurre i costi di approvvigionamento grazie alle economie di scala. Inoltre, l’attenzione agli appalti congiunti nell’ambito dell’Edirpa ha implicazioni significative per la base industriale europea della difesa. Incentivando gli appalti multinazionali, l’Ue sta effettivamente incoraggiando le sue industrie della difesa a collaborare e a consolidarsi, il che potrebbe portare all’emergere di imprese europee della difesa più forti e competitive. L’inclusione di aziende come la francese Mbda (produttrice del Mistral), la tedesca Diehl Defence (responsabile del sistema IRIS-T SLM) e la finlandese Patria (produttrice dei veicoli CAVS) in questi programmi multinazionali evidenzia l’intenzione dell’Ue di rafforzare anche le capacità della difesa nazionale dei singoli Stati membri ed allo stesso tempo quella collettiva europea.

(1. segue)

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