La Central Intelligence Agency (Cia), vale a dire i servizi segreti americani, hanno condotto una serie di operazioni informatiche segrete contro l’Iran e altri obiettivi dopo aver ottenuto il via libera nel 2018 dal presidente Donald Trump che ha firmato l’autorizzazione a condurre tali operazioni. A rivelare in esclusiva la notizia è stata Yahoo News che ha citato come fonti alcuni funzionari statunitensi direttamente coinvolti nel dossier.
MAGGIORE LIBERTA’ DI MOVIMENTO
L’autorizzazione segreta data da Trump, offre all’agenzia di spionaggio una maggiore libertà di movimento sia nel tipo di operazioni che conduce sia nelle persone a cui si rivolge, annullando molte restrizioni che erano state introdotte sotto le precedenti amministrazioni. Il nuovo potere consente alla CIA di autorizzare più facilmente le proprie operazioni informatiche segrete, piuttosto che richiedere l’approvazione dalla Casa Bianca.
FOCUS SUL CYBERSPAZIO
A differenza dei precedenti interventi presidenziali “questa direttiva, guidata dal Consiglio di Sicurezza Nazionale e messa a punto dalla CIA, si concentra su un aspetto: azioni segrete nel cyberspazio”.
CHI SONO I PAESI COINVOLTI
I paesi coinvolti nelle operazioni, secondo quanto rivelato da Yahoo news, sarebbero Russia, Cina, Iran e Corea del Nord ma, hanno rivelato le fonti, si applica potenzialmente anche ad altri: “La Casa Bianca voleva un veicolo per reagire. E questo è stato il modo per farlo”.
NON SOLO HACKING MA ANCHE OPERAZIONI DI ATTACCO
“I nuovi poteri della CIA non riguardano solo l’hacking per raccogliere informazioni. Al contrario, aprono la strada all’agenzia per lanciare operazioni cibernetiche offensive con l’obiettivo di produrre disordini – come tagliare l’elettricità o compromettere un’operazione di intelligence scaricando documenti online – così come la distruzione, simile all’attacco Stuxnet USA-Israele 2009, che ha distrutto le centrifughe che l’Iran ha usato per arricchire il gas uranio per il suo programma nucleare”, si legge su Yahoo News.
NEL PERIODO OBAMA CI SAREBBERO VOLUTI MESI O ANNI PER AUTORIZZARE SIMILI OPERAZIONI
Sotto l’amministrazione Obama, i funzionari statunitensi avrebbero dovuto discutere le proposte di specifiche potenziali azioni segrete per mesi, o addirittura anni, prima di poterle attuare, hanno evidenziato le fonti. Mentre ora bastano poche settimane visto che molte proposte “possono aggirare completamente l’NSC”, hanno rivelato gli ex funzionari Usa aggiungendo che “Trump voleva spingere il processo decisionale al più basso denominatore possibile”.
L’IRAN OBIETTIVO PRINCIPALE
Questo nuovo potere della Cia, così come le interpretazioni precedenti, hanno contribuito alla campagna di “massima pressione” dell’amministrazione Trump contro l’Iran, dicono gli ex funzionari Usa, con la Cia che ha condotto per tutta la durata del mandato di Trump dirompenti attacchi cibernetici contro le infrastrutture iraniane Questa campagna di massima pressione è l’equivalente a una strategia di “destabilizzazione del regime” per alcuni funzionari della sicurezza nazionale dell’epoca Trump, che avevano l’obiettivo di indebolire il governo iraniano per costringerlo a ritirarsi ai propri confini – e persino – farlo crollare.