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Perché Trump fa una giravolta su TikTok?

Trump sta lanciando segnali che lasciano pensare che voglia salvare TikTok dal bando negli Stati Uniti. Ecco quali e il ruolo di un donatore repubblicano...

 

Trump vuole salvare TikTok dall’imminente bando che dovrebbe scattare il 19 gennaio? Alcune indicazioni dicono che è probabile, e sono l’incontro avuto ieri dallo stesso presidente eletto degli Stati Uniti con l’amministratore delegato della piattaforma, Shou Zi Chew, e le dichiarazioni del prossimo consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz.

L’INCONTRO A MAR-A-LAGO

È vero, come scriveva Start ieri, che proprio in questi giorni la residenza in Florida di Trump sta vedendo tutto un via vai di capitani di industria, con particolare riguardo a quelli delle Big Tech.

Ma è anche vero che l’incontro che si è tenuto lunedì tra il nuovo capo della Casa Bianca e il Ceo di TikTok, confermato da tutti i media tra cui Cnn e Bbc, arriva proprio nel momento in cui la popolare piattaforma cinese, cui il Congresso ha intimato la vendita pena il bando, ha fatto appello d’urgenza alla Corte Suprema per ritardare l’intero processo.

L’APPELLO DI TIKTOK

Nella richiesta inoltrata lunedì alla Corte Suprema, scrive Bbc, TikTok ha espresso l’auspicio di una “moderata procrastinazione” del bando del 19 gennaio per dare tempo alla Corte e soprattutto alla nuova Amministrazione di fare le loro valutazioni.

Viene precisato che TikTok “è una delle piattaforme di espressione più significative” del Paese e che il bando creerebbe “danni immediati e irreparabili” alla compagnia ma soprattutto ai suoi utenti.

LE PAROLE DI TRUMP

Incontrando i giornalisti a Mar-a-Lago, dopo aver avuto il faccia a faccia con il Ceo di TikTok, Trump ha promesso che la sua amministrazione “avrebbe dato un’occhiata” al dossier.

Poi si è sbilanciato parlando di “un posto caldo nel mio cuore per TikTok”, citando la capacità della piattaforma di attirargli consensi nelle fasce giovanili.

“Ci sono quelli che dicono che TikTok ha qualcosa a che fare con questo”, ha aggiunto il tycoon precisando di essere convinto che la piattaforma abbia avuto “un impatto”.

LE DICHIARAZIONI DEL FUTURO CONSIGLIERE

A confermare direttamente che l’amministrazione Trump è propensa a un accordo con Pechino, magari inserito in un contesto più generale, sono anche le parole del prossimo consigliere per la Sicurezza Nazionale, Mike Waltz, il quale ha detto a Fox che Trump “vuole salvare TikTok. Dobbiamo assolutamente consentire agli americani di avere accesso a questa app ma anche proteggere i nostri dati”.

IL RUOLO DI YASS

Ma è la rivista Fortune a indicare da quale altra direzione potrebbe arrivare un aiutino a TikTok. Si tratta del cofondatore della società di investimenti Susquehanna International Group, Jeffe Yass, che deve gran parte della propria ricchezza al controllo del 15% delle azioni di ByteDance, la parent company di TikTok.

Yass ha incontrato Trump già a marzo e da allora ha donato svariati milioni di dollari alla sua campagna elettorale, al punto che lui e la moglie Janine ne risultavano i sesti contributori grazie a un totale di più di 96 milioni di dollari.

Come notò Bloomberg a giugno, Trump ha rilasciato le prime dichiarazioni positive su TikTok proprio dopo aver partecipato a un incontro del Club for Growth di cui Yass è uno dei protagonisti.

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