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Come e perché Salvini pizzica i magistrati

Che cosa ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, su giustizia, magistrati, referendum, Giorgetti, green pass, Borghi e non solo

La si potrebbe definire la rivincita del Papeete. Con un Matteo Salvini al quale Silvio Berlusconi riconosce, in una telefonata in diretta con la festa leghista di Milano Marittima, “una grande capacità di leadership, che si è rafforzata quando ha incominciato a rappresentare tutto il centrodestra”.

Certamente le parole dure con le quali, a proposito della raccolta delle firme sui referendum per la riforma della giustizia, Salvini risponde alle critiche di Pier Camillo Davigo ricordano molto quelle sempre pronunciate dal Cav.

Forse Salvini non era mai stato finora così netto. Il “Capitano”, intervistato da Bruno Vespa, dopo aver detto che la riforma Cartabia è “un primo passo”, per il quale riconosce il lavoro svolto dai suoi, Giancarlo Giorgetti e Giulia Bongiorno, con il ministro e Mario Draghi, si rivolge al pubblico: “Ora la vera riforma la fate voi, firmando per i referendum (della Lega e dei Radicali, ndr)”. Poi, l’affondo che segna un salto di qualità nella battaglia liberale e garantista di Salvini: “I giudici in questi ultimi trent’anni hanno fatto anche oltre quello che la Costituzione prevede che possono fare. E la sinistra, che ha sempre perso sistematicamente le elezioni in cabina elettorale, li ha sempre poi coccolati per poter vincere”.

Parole nette che seguono altre pronunciate in po’ a sorpresa nei giorni scorsi, come l’intervista del 19 luglio scorso a Orvieto, per lanciare in Umbria la raccolta delle firme, in cui il leader leghista con la sottoscritta per la prima volta ha difeso esplicitamente la figura di Bettino Craxi: “Lo stimo per quello che ha avuto il coraggio di fare”. Un riconoscimento che ha fatto seguito alla solidarietà già manifestata da Salvini alla famiglia Craxi, colpita da un’ennesima vicenda giudiziaria. Stefania Craxi (senatrice di FI) e Bobo Craxi, entrambi incontrati da Salvini, hanno già firmato per i referendum.

Dalla giustizia alla battaglia per abbassare la pressione fiscale con la flat tax (” Primo impegno del governo di centrodestra, dopo le elezioni del 2022 o comunque certamente del 2023″, qui si tiene un margine che sarà tema di interpretazioni, anche se si dice sicuro che i Cinque Stelle nonostante tutto faranno di tutto per restare al governo) la serata del Papeete dà una nuova centralità a Salvini. A cominciare da quella nel centrodestra, di cui definisce la sua Lega “forza dinamica e trainante”. E a proposito dei vaccini, rispondendo a Concita De Gregorio per “In Onda” liquida seccamente voci e indiscrezioni che vedrebbero il ministro Giancarlo Giorgetti addirittura in uscita, nel senso che non si vorrebbe più ricandidare:”Notizie inesistenti, Giorgetti non intende affatto dimettersi, è una c… ata” (e ride, all’ennesima puntata di quella che ormai si potrebbe definire una telenovela in salsa leghista che torna tutte le estati, ndr).

Quanto alla posizione di Claudio Borghi, nel mirino delle critiche per la sua partecipazione alla manifestazione a Roma contro il green pass, Salvini difende “la libertà” dell’ex presidente della commissione Bilancio della Camera di andare “dove crede”.

Si conferma una Lega come una sorta di “partito-coalizione”, dove il leader, secondo uno schema consolidato, tiene unite tutte le aree. Partito unico del centrodestra? Berlusconi lo rilancia ma Salvini ribadisce di preferire “la collaborazione”, l’alleanza in una federazione. Quanto al governo Draghi, Salvini conferma il sostegno della Lega: “Il governo non rischia”. Il rischio, come è stato sulla Giustizia, sono i “Cinque Stelle e un Giuseppe Conte che è a capo di una parte di loro”. Scherza con il pubblico: “Ma se se ne andassero, ce ne faremmo una ragione”.

Il Papeete di due anni fa è lontano. Lo scenario è completamente cambiato. Anche se, visto che in politica c’è sempre un filo che tiene tutto, se Salvini non avesse staccato la spina al governo Conte 1, oggi molto probabilmente non potrebbe rilanciare la sfida da protagonista per le prossime elezioni politiche. Visto che in politica, alla fine, c’è sempre un filo che tiene tutto…

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