La nave Rise Above dell’ong Mission Lifeline è arrivata nel porto di Reggio Calabria, scortata da 2 motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, è ha fatto sbarcare tutti gli 89 migranti a bordo. Da giorni si trovava davanti alla costa orientale della Sicilia in attesa di assegnazione di un porto. Inevitabile il paragone con la nave Humanity 1 della Sea-Watch che da giorni stazione nei pressi del porto di Catania e che non ha avuto il permesso di portare sulla terra ferma tutte le persone a bordo ma solo i bambini e le persone con problemi di salute; successivamente sono sbarcati tutti perché considerati fragili come hanno accertato le autorità sanitarie.
COSA VUOL DIRE “SEARCH AND RESCUE”
La Rise Above ha condotto un’azione di Search and Rescue, in una zona Sar. Con “Ricerca e Soccorso” si identificano una serie di operazioni di salvataggio condotte da personale addestrato con l’impiego di specifici mezzi navali, aerei o terrestri, finalizzate alla salvaguardia della vita umana in particolari situazioni di pericolo. Ogni paese deve stabilire la propria area Sar, quella nella quale è tenuto a prestare soccorso ai naufraghi.
LE DIFFERENZE TRA LA RISE ABOVE, LA GEOBARENTS E LA HUMANITY 1
In cosa differiscono le azioni della nave Rise Above da quelle della GeoBarents e della Humanity 1? Lo ha spiegato Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario al Ministero della Giustizia, questa mattina a Omnibus: “L’operato del governo è orientato alla stretta legalità – ha detto il sottosegretario Del Mastro -. Nel caso della Rise Above abbiamo la certezza di un’operazione avvenuta all’interno dell’area e dei confini giuridici della Search and Rescue mentre per quanto riguarda Humanity 1 abbiamo qualche difficoltà a definire naufraghi coloro che arrivano trasportati da un’unità navale di appoggio su un’altra nave, assolutamente senza che vi siano state avarie o emergenze. Le navi delle Ong hanno commesso un atto offensivo, in spregio alle norme che regolano la immigrazione, hanno svolto un’attività precisa nelle acque internazionali volte al trasporto di migranti che sono migranti economici e non sono naufraghi. Fuori dal perimetro del codice di condotta individuato dal ministro Minniti”.
MIGRANTI E NON NAUFRAGHI SULLA HUMANITY 1
Il discrimine, dunque, è nello status di migrante non di naufrago. “Non c’è alcun diritto all’immigrazione, a rompere le norme italiane in materia di immigrazione per il tramite delle navi delle Ong, questo deve essere chiaro – ha detto il sottosegretario -. Sono passaggi offensivi, qualificati come tali dalle organizzazioni internazionali del diritto del mare perché sono fatti in spregio alle norme che regolano, in Italia, il diritto all’immigrazione. Sono fuori dai confini della Search and Rescue e quindi si affrontano in questi termini”. Questo tema si coniuga a quello del ricollocamento e dell’assegnazione dei migranti agli Stati Ue. “Dopo di che, perché se raccogli questi migranti economici fuori da quell’area giuridica? Perché non li registri? Forse perché se li registri lo Stato di accoglienza, da quel momento, diventa quello della bandiera che batte la nave? Perché devi portarli in Italia per fare diventare il nostro paese nel campo profughi d’Europa?”, conclude Del Mastro.
IN ITALIA ARRIVATI NEL 2022 88.100 MILA MIGRANTI, IL 35% DEL 2021
Secondo gli ultimi dati del Ministero degli Interni nel nostro paese nel 2022, dal 1° gennaio al 7 novembre 2022, sono approdate 88.100 persone. Nello stesso periodo del 2021 erano 55.794 e nel 2020 30.416.
LA REDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI: PARTITI SOLO 112 MIGRANTI SU 10MILA
Lo scorso giugno il nostro paese ha firmato un accordo che prevede il ricollocamento annuo di circa 10 mila migranti, individuati principalmente tra le persone salvate in mare a seguito di operazioni Sar nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale e poi sbarcate negli Stati membri di primo ingresso dell’Unione. L’accordo fa seguito alla Dichiarazione politica dello scorso 10 giugno a Lussemburgo dal Consiglio europeo Affari Interni. Tra i 18 Stati membri (Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e Spagna) e i 4 associati all’Unione europea (Norvegia, Svizzera, Liechtenstein e Islanda) che hanno condiviso tale Dichiarazione politica del 10 giugno, Francia e Germania hanno dato seguito all’impegno con la formalizzazione di un primo pacchetto di ricollocamenti dei migranti sbarcati in Italia. Ma, a oggi, quanti dei 10mila migranti previsti dall’accordo sono stati ricollocati? Molto pochi. Solo 112 migranti: 38 in Francia partiti a settembre e 74 in Germania partiti il 25 ottobre.
IL PUGNO DURO DEL MINISTRO PIANTEDOSI SPAVENTA L’ONG SALVAMENTO MARÍTIMO HUMANITARIO
L’ong dei Salvamento Marítimo Humanitario (SMH) dei Paesi Baschi ha annunciato in una nota il rinvio di una missione di salvataggio di migranti programmata nel Mediterraneo centrale. L’organizzazione non governativa spiega che tale decisione è dovuta alle “incertezze che ci sono in Italia sulle misure che potrebbe prendere il nuovo governo di estrema destra“. Il rischio principale, ha spiegato SMH, è che eventuali misure disciplinari italiane contra l’ong provochino ripercussioni negative sulle certificazioni di sicurezza del settore navale spagnolo in generale come per esempio l’aumento delle polizze assicurative.
Avanti così.
L’Italia non sarà complice del traffico di esseri umani. 🇮🇹
Qualcuno inizia a capirlo? pic.twitter.com/jbGKzbo804— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 8, 2022