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Perché Report reporteggia su Euromedia Research di Ghisleri

Che cosa emerge dal servizio di Report sui sondaggi elettorali, la versione di Ghisleri (Euromedia Research) e la posizione della Rai

Report reporteggia sui sondaggi elettorali.

I sondaggi sono diventati uno strumento imprescindibile delle campagne elettorali. L’ex premier Silvio Berlusconi, lasciandosi contagiare da quanto succedeva oltreoceano, è stato tra i primi a introdurli nel dibattito politico italiano. La sua “sondaggista di fiducia” Alessandra Ghisleri, partner, insieme a Alfonso Lupo, di Euromedia Research. L’ultima puntata di Report, il programma di Rai Tre condotto da Sigfrido Ranucci, ha indagato, tra le altre cose, chi sono le persone che rispondono ai sondaggi, qual è stato il ruolo dei sondaggi nelle ultime elezioni in Abruzzo e in Sardegna e in che modo sono realizzati i sondaggi di Euromedia Research per Porta a Porta, la trasmissione di Rai Uno condotta da Bruno Vespa.

CHE LAVORO FA UN PANELISTA?

La bontà di un sondaggio dipende dalla consistenza e dalla qualità del campione. Fare tante telefonate richiede molto tempo e molte risorse. Una soluzione, economica, è ricorrere ai panel, cioè piattaforme online alle quali ci si iscrive gratuitamente e, in cambio di pochi euro, si risponde a un gran numero di sondaggi e indagini di mercato. I panelisti, in cambio delle loro risposte, ricevono buoni spesa, buoni Amazon oppure soldi per un totale che arriva fino a 100 – 200 euro al mese. Un panelista intervistato, e che non ha voluto svelare la sua identità, ha raccontato a Report di come sia possibile rispondere più volte allo stesso sondaggio. Il prof. Giovanni Di Franco, docente di Scienze sociali dell’Università La Sapienza di Roma, ha spiegato alla trasmissione di Rai3 condotta da Ranucci quanto sia rischioso per i committenti ricorrere a questi panel per l’elaborazione sei sondaggi perché si incorre in una distorsione che lui chiama “professionalizzazione dell’intervistato”. 

IL CASO CHIETI: UN CAMPIONE DI OVER 60 CHE SBALLA LE PREVISIONI 

Un esempio concreto di quanto un campione possa distorcere i risultati di un sondaggio si è avuto durante le ultime regionali in Abruzzo. Il centrosinistra era convinto di essere in grande rimonta. “I sondaggi commissionati dalla nostra coalizione – dice Mirko Rossi, responsabile della campagna elettorale del Partito democratico in Abruzzo – confermavano ciò che si percepiva, cioè che il divario si andava riducendo”. Le cose sono andate diversamente. Il governatore uscente Marco Marsilio, fedelissimo di Giorgia Meloni, non solo ha vinto, ma ha stravinto di quasi sette punti. L’errore più clamoroso si è configurato nella provincia di Chieti dove l’ultima rilevazione, fatta 20 giorni prima del voto, dava davanti di circa dieci punti il Pd. Report si è procurata in esclusiva la matrice del sondaggio che ha condizionato la strategia politica del centrosinistra in Abruzzo. Si tratta dell’elenco completo delle persone contattate per realizzare l’indagine. L’analisi del prof. Di Franco individua almeno un problema rilevante: la variabile età. Molti degli intervistati nel campione sono di età elevata, l’età media è di 65 anni mentre l’età media in Italia è tra i 41 e 42 anni. A questo va aggiunto che è proprio la popolazione di elettori over 70 quella più sensibile alle politiche del centrosinistra, ha sottolineato il docente della Sapienza autore tra l’altro anni fa del libro “Usi e abusi dei sondaggi politico-elettorali in Italia”.

I SONDAGGI REALIZZATI DA EUROMEDIA RESEARCH PER PORTA A PORTA E UTILIZZATI ANCHE PER LA STAMPA

Costruire un campione attendibile è molto costoso, non meno di 10mila euro. A chiarirlo è Luigi Crespi, fondatore di Datamedia e dal 1997 al 2003 sondaggista di Berlusconi. I giornalisti di Report hanno analizzato i sondaggi realizzati da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri per Porta a Porta ed hanno evidenziato che, dai documenti pubblicati sul sito della Presidenza del consiglio, il numero delle persone contattate è sempre lo stesso. Il prof. Di Franco spiega che Euromedia Research utilizza un bacino ristretto di persone. Il risultato è un prodotto economico ma “dal punto di vista della sostanza e della credibilità, ovviamente è debole”. 

GHISLERI: “I NOSTRI SONDAGGI OCCUPANO OGNI VOLTA UN NUOVO CAMPIONE”

Non è d’accordo Alessandra Ghisleri. “I nostri sondaggi occupano ogni volta un nuovo campione, il campione è di mille persone ma le persone sono sempre diverse – ha detto Ghisleri a Lorenzo Vendemiale, che con Carlo Tecce ha realizzato il servizio di Report -. La percentuale di coloro che non rispondono è sempre la stessa”. I giornalisti hanno rimarcato come il numero di interviste realizzate per Porta a Porta sia lo stesso di altri sondaggi pubblicati sul quotidiano La Stampa e analizzati, sulle colonne del quotidiano piemontese, proprio da Alessandra Ghisleri. Significa, dicono da Report, che con lo stesso contatto Euromedia realizza più sondaggi diffusi su piattaforme diverse. Quello che sarebbe successo lo spiega il prof. Giovanni Di Franco. “Si chiama sondaggio ‘omnibus’, è un modo per economizzare le spese, si concentrano in un unico sondaggio diversi committenti – dice il prof. Di Franco -. Se il committente è a conoscenza di come viene realizzato il sondaggio e capisce costi e benefici”.

LE RISPOSTE DELLA RAI SU EUROMEDIA RESEARCH: OGNI SONDAGGIO COSTA 1.700 EURO

La Rai risponde che con “la società Only Numbers S.r.l., titolare del marchio “Euromedia Research”, per lo svolgimento di sondaggi demoscopici per l’edizione 2023-2024 del programma “Porta a Porta” (CIG YB73C6E77B). Il contratto ha durata dal 12/09/2023 al 13/06/2024 e non prevede un numero minimo di sondaggi da effettuare, bensì un numero massimo/stimato, pari a 18 per l’intera durata contrattuale. Il corrispettivo unitario per ciascun sondaggio è pari a 1.700 euro, IVA esclusa, da cui discende un importo massimo contrattuale pari a 30.600 euro, IVA esclusa. L’accordo specificamente prevede la remunerazione dei soli sondaggi effettivamente svolti nell’arco della durata contrattuale”. E sull’impiego dei sondaggi commissionati dalla Rai e utilizzati anche su altri mezzi di comunicazione, l’azienda di viale Mazzini afferma di esserne al corrente. “In via generale Rai è ovviamente consapevole che i sondaggi, una volta resi noti dal programma, possano essere ripresi dagli organi di stampa, tanto che la stessa redazione emana un apposito comunicato con i dati del sondaggio – si legge nella risposta della Rai -. Dati che, peraltro, sono obbligatoriamente resi pubblici sul sito www.sondaggipoliticoelettorali.it ai sensi di legge. Il caso di La Stampa, dunque, noto alla redazione del programma, non è dissimile da quello di svariate testate che riassumono e commentano sondaggi svolti per Rai, sempre ferma la citazione della commissione di Rai per Porta a Porta”.

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