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Perché le 3 flotte nel Mediterraneo non sono utili a bloccare gli arrivi?

Con il Covid-19, abbiamo chiuso gli aeroporti ed i voli, ma anche riaperto i porti permettendo gli approdi. Eppure le Ong protestano contro l’Italia. Surreale. Il commento del generale Mario Arpino, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa

 

Dopo una tregua che si vuol far dimenticare e alcuni provvedimenti restrittivi che le forze politiche cercano affannosamente di depotenziare, l’ingresso dei clandestini in Italia è ricominciato con vigore, a pieno ritmo. Ormai, arrivano da tutte le parti e con tutti i mezzi. Un avviso: vietato scandalizzarsi, “clandestini” è buon italiano, controllato sulla Treccani.

Lampedusa è ormai satura e lancia appelli per voce del sindaco.

In Friuli-Venezia Giulia, attraverso la rotta balcanica, di notte gli arrivi riprendono ogni qualvolta la Turchia, a titolo di monito (o minaccia?) decide di aprire per un solo giorno il rubinetto.

Nel frattempo sulla costa nordafricana, nelle località ad Ovest di Tripoli dove con l’aiuto dei turchi al-Sarraj ha ripreso il controllo, sono tornati in auge due personaggi noti proprio per essere i gestori della rete via mare.

La rinnovata Guardia Costiera libica fa quello che può per assolvere il compito, nella disapprovazione di parte di quel governo italiano che la supporta.

Compito di gestire il problema è del Ministero degli Interni, che cerca di fare del suo meglio, ma non ci riesce.

Il Mediterraneo è pattugliato da ben tre flotte: l’operazione “Sea Guardian” della Nato, la “Mare Sicuro” della nostra Marina e l’europea “Irini”.

L’Italia partecipa a tutte e tre con 1.600 militari autorizzati e svariati mezzi aeronavali, per un onere di 115 milioni nel 2020.

Ma nulla di tutto ciò, pensato per scopi diversi, è davvero utile a bloccare le partenze o evitare gli arrivi.

Con il Covid-19, abbiamo chiuso gli aeroporti ed i voli, ma anche riaperto i porti, permettendo gli approdi. Ciononostante, le Ong protestano contro l’Italia. Surreale. Verrebbe davvero da chiedersi se, per caso, stiamo scherzando o facendo sul serio.

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