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L’Antitrust Ue ha multato la giapponese Sanrio perché ha fatto la furbetta con Hello Kitty

La Commissione Ue ha multato Sanrio, l'azienda giapponese dei prodotti Hello Kitty, per 6,2 milioni di euro. Tutti i dettagli

Hello Kitty pizzicata dall’Antitrust Ue. Oggi la Commissione europea ha imposto alla società giapponese Sanrio una multa di 6,2 milioni di euro per aver violato la normativa sulla concorrenza europea. Sanrio ha impedito infatti agli operatori commerciali di vendere prodotti raffiguranti Hello Kitty soggetti a licenza ad altri Paesi all’interno del mercato unico. Ecco i dettagli.

L’ILLECITO COMMESSO

Dopo 2 anni di indagini, la Commissione Ue ha concluso che Sanrio, società proprietaria del marchio Hello Kitty, ha imposto clausole contrattuali illegali a società europee che hanno acquistato licenze per mettere il personaggio su borse, vestiti e altri prodotti.

Gli accordi di licenza di Sanrio per i prodotti di merchandising hanno violato l’articolo 101 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che vieta gli accordi tra società che impediscono, restringono o falsano la concorrenza all’interno del mercato unico dell’Ue.

PER OLTRE UN DECENNIO

La Commissione ha attestato che le pratiche illegali svolte da Sanrio per circa 11 anni (dal 1 gennaio 2008 al 21 dicembre 2018) hanno creato barriere all’interno del mercato unico e precluso ai licenziatari le vendite transfrontaliere in Europa, a scapito dei consumatori finali europei.

LA SOCIETÀ MADRE DI HELLO KITTY

Sanrio Company Ltd. è un’impresa giapponese che progetta, concede in licenza, produce e commercializza prodotti che raffigurano Hello Kitty. Attraverso la controllata Mister Men Limited, Sanrio detiene inoltre i diritti di proprietà intellettuale delle serie di personaggi animati negli “Mr. Men” e “Little Miss”.

Da quando Sanrio l’ha introdotta nel 1974, Hello Kitty è diventata un’icona giapponese generando un’industria multimiliardaria. Il personaggio senza bocca, con la sua chioma da bambina è presente in 130 paesi su oltre 50.000 prodotti di marca ogni anno, secondo l’azienda.

L’INDAGINE DELLA COMMISSIONE UE

Nel giugno 2017 la Commissione ha avviato tre inchieste distinte su Nike, Universal Studios e Sanrio per verificare se le società avessero limitato illegalmente i commercianti dalla vendita transfrontaliera di merci autorizzate all’interno del mercato unico dell’Ue.

PRIMA MULTA A NIKE

A marzo di quest’anno l’Antitrust europeo ha multato Nike per 12,5 milioni di dollari per aver impedito ai commercianti di vendere merci autorizzate ad altri paesi all’interno del See. Per quanto riguarda invece Universal Studios, l’indagine è tutt’ora in corso. L’indagine contro gli Universal Studios è in corso.

UE CLEMENTE CON HELLO KITTY

A differenza di Nike, la multa è relativamente bassa per Sanrio, in virtù della collaborazione all’indagine. Come si legge nella nota diffusa dalla Commissione Ue, la società giapponese ha cooperato  al di là dei propri obblighi giuridici, in particolare fornendo informazioni che le hanno consentito di stabilire la durata prolungata dell’infrazione. Sanrio ha inoltre espressamente riconosciuto i fatti e le violazioni delle norme Ue in materia di concorrenza. Di qui la concessione di uno sconto del 40% nella multa.

IL COMMENTO DEL COMMISSARIO UE VESTAGER

“La decisione odierna conferma che non si può impedire agli operatori commerciali che vendono prodotti soggetti a licenza di vendere tali prodotti in altri paesi”, ha detto la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager: “le restrizioni di questo tipo comportano la riduzione delle possibilità di scelta per i consumatori e talvolta l’aumento del prezzo dei prodotti e sono contrarie alle norme Ue in materia di antitrust”. Secondo Vestager, “i consumatori che comprano una tazza Hello Kitty o un giocattolo Chococat ora possono godere di uno dei principali vantaggi del mercato unico, vale a dire la possibilità di acquistare i prodotti ovunque in Europa per avere accesso alle offerte più vantaggiose”.

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