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Siria

Perché la Siria si lega alla Cina?

Che cosa succede fra Siria e Cina. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Mercoledì la Siria ha aderito alla Belt and Road Initiative (BRI) cinese. Il risultato arriva dopo la conversazione telefonica del presidente cinese Xi Jinping con il presidente siriano Bashar al-Assad nel novembre 2021 e la visita del consigliere di Stato cinese e ministro degli Esteri Wang Yi in Siria nel luglio dello scorso anno. Arriva anche in mezzo a intense visite di altri sei ministri degli esteri dei paesi del Medio Oriente in Cina. La mossa dimostra anche che la Cina sta svolgendo un ruolo sempre più importante nel coordinamento del Medio Oriente.

L’accordo aiuterà la Siria ad aprire ampi orizzonti di cooperazione con la Cina. La cerimonia di ammissione della Siria alla BRI si è svolta presso la Commissione di pianificazione e cooperazione internazionale nella capitale Damasco e ha visto la partecipazione di Fadi Khalil, capo della commissione, e Feng Biao, ambasciatore della Cina in Siria, durante il quale entrambe le parti hanno firmato un memorandum d’intesa (MOU) sulla Siria aderendo alla BRI, ha riferito l’agenzia di stampa Xinhua.

È superfluo sottolineare come questo successo da parte della Cina rappresenti un ulteriore scacco nel contesto della politica mediorientale nei confronti degli Stati Uniti e contribuisca a rafforzare il ruolo della Siria. Infatti, la partecipazione della Siria alla BRI significa che la BRI ora non ha un angolo cieco in Medio Oriente.

Secondo il Ministero del Commercio, gli investimenti cinesi in Siria erano ammontati a 135,7 miliardi di dollari entro il 2019. Il commercio bilaterale delle due parti ha totalizzato 1,3 miliardi di dollari nel 2019, con un aumento anno su anno del 3,3%. Un’ultima considerazione infine: insieme all’Iran e alla Russia anche la Cina svolge dunque un ruolo importante nel legittimare e sul piano politico e sul piano economico il regime di Assad.

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