Gli autisti di Uber e Lyft devono essere considerati come dipendenti. A deciderlo è stato un giudice della California, dove entrambe le società sono state fondate e hanno prosperato.
Lunedì pomeriggio è stata emessa una straordinaria ingiunzione preliminare, sospesa per dare la possibilità alle due società di ride sharing di fare ricorso.
Tutti i dettagli.
LA QUESTIONE
Da sempre Uber e Lyft hanno considerato i proprio autisti come lavoratori autonomi, permettendo loro la flessibilità di orario. I sindacati di categoria e gli stessi autisti hanno lamentato che tale politica privi i lavoratori di diritti come l’assicurazione sanitaria e le ferie pagate.
LA CITAZIONE IN GIUDIZIO
A maggio 2020, il procuratore generale della California Xavier Becerra, insieme agli avvocati delle città di Los Angeles, San Francisco e San Diego, ha citato in giudizio le due società di ride sharing. Per il procuratore, in base alla legge AB5, in vigore dal 1 gennaio 2020, gli autisti devono essere considerati come dipendenti.
Becerra, in seguito, ha presentato una mozione per un’ingiunzione preliminare, per costringere le società a fare immediatamente le dovute modifiche.
L’INGIUNZIONE PRELIMINARE
E proprio con un’ingiunzione preliminare, il Giudice ha stabilito che Uber e Lyft sono tenute all’assunzione dei propri driver, non assimilabili a lavoratori indipendenti.
UBER E LYFT POSSONO FARE RICORSO
L’ingiunzione, al momento, è comunque sospesa per 10 giorni. Uber e Lyft hanno l’opportunità di presentare ricorso. Ricorso che probabilmente arriverà nelle prossime ore. Le due società continuano a sostenere che questa sentenza è in conflitto con i desideri della maggior parte dei conducenti.
IL COMMENTO DI UBER
“La stragrande maggioranza dei conducenti desidera lavorare in modo indipendente e abbiamo già apportato modifiche significative alla nostra app per garantire che rispetti la legge della California”, ha detto un portavoce di Uber. “Quando oltre 3 milioni di californiani sono senza lavoro, i nostri leader eletti dovrebbero concentrarsi sulla creazione di lavoro, e non dovrebbero far rischiare di chiudere un intero settore durante una depressione economica”.
IL COMMENTO DI LYFT
“I conducenti non vogliono essere dipendenti, punto”, ha fatto eco un portavoce di Lyft. “Faremo subito ricorso contro questa sentenza e continueremo a lottare per la loro indipendenza”.
I NUMERI DELLE CONSEGUENZE
Per avere un’idea delle conseguenze basta guardare qualche numero, Per Uber, infatti, l’aggravio sui conti di una simile decisione si aggirerebbe sui 500 milioni di dollari l’anno, con i prezzi del servizio che potrebbero subire un super-rincaro del 111%.