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Quota 100

Perché critico il governo sulle ultime 2 misure anti Covid

Perché il governo ha colpito gestori di attività economiche ai quali erano state imposte iniziative di messa in sicurezza che avevano richiesto l’impiego di risorse e di assetti organizzativi particolari? L'opinione di Giuliano Cazzola

 

Messo alle corde per quanto riguarda il ‘’pacchetto Europa’’ (anche Giorgia Meloni ha una posizione più flessibile ed argomentata della sua) Matteo Salvini, in questo mese d’agosto dello ‘’scontento’’ si aggrappa ad un teorema, piuttosto rischioso sul piano politico, perché è molto difficile da dimostrare.

La tesi è questa: la crisi sanitaria è finita, il virus è in ritirata e quindi non si giustifica la proroga dello stato di emergenza preteso dal governo al solo scopo di durare più a lungo. Ora – secondo il Capitano – è prioritario affrontare i problemi dell’economia.

Se la pandemia dovesse ripartire, Salvini ha una carta di riserva infilata nella manica della camicia come fanno i bari a un tavolo di poker: sono stati i migranti, i cui sbarchi vengono favoriti dal lassismo del governo, a diffondere il contagio lungo tutta la Penisola.

Come anticipato, si tratta di una narrazione politicamente rischiosa perché basata su forzature che non reggerebbero ad una serena analisi dei fatti. Ma l’opinione pubblica è imprevedibile. Non è caduta, all’inizio della pandemia, nella trappola di chi provava a incolpare i cinesi residenti; ma potrebbe adesso credere ai profeti dell’invasione (non sarebbe, del resto, la prima volta).

In fondo le soluzioni (apparentemente) semplici (come la chiusura dei porti o i blocchi navali) finiscono per essere accettate perché non richiedono l’impegno di un ragionamento. Come raccontava Hitler per spiegare il successo del suo partito: ‘’I nostri problemi politici apparivano complessi. Il popolo tedesco non sapeva come affrontarli. Io invece fui in grado di ridurli ai minimi termini. Le masse capirono e mi seguirono’’.

Il governo, però, non può permettersi di compiere errori, di avvalersi dello stato d’emergenza a casaccio. Soprattutto, non può dare l’impressione di limitarsi ad affrontare le situazioni ‘’circoscritte’’ perché non è in grado di misurarsi con quelle più difficili da tenere sotto controllo.

Due provvedimenti adottati di recente hanno dei gravi difetti di faciloneria opportunista. Si tratta della ‘’marcia indietro’’ a scapito dell’Alta Velocità (col ripristino ad horas della limitazione dei posti) e della chiusura delle discoteche.

Perché giudichiamo errate queste misure? Perché hanno colpito gestori di attività economiche ai quali erano state imposte iniziative di messa in sicurezza che avevano richiesto l’impiego di risorse e di assetti organizzativi particolari.

Di queste attività si è impedita la ripartenza secondo le regole e nei termini stabiliti, senza verificare se le misure prescritte fossero o meno adeguate.

Noi non sappiamo, oggi, se i treni, a pieno carico, fossero o meno sicuri e se gli accorgimenti assunti nelle discoteche fossero in grado di tutelare l’incolumità dei giovani o no.

Il governo non si aspettava che tanti nostri concittadini non avrebbero rinunciato alle vacanze all’estero. E soprattutto, come ha affermato un giovane intervistato da un tg, da qualche parte, se non in discoteca, i suoi coetanei dovranno pur andare.

E non è sufficiente decretare – coprendosi di ridicolo – il coprifuoco della mascherina, nottetempo. Come se il virus avesse preso l’abitudine dei vampiri.

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