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Artico

Perché Boris Johnson non smuove i mercati

Il commento di Howard Cunningham, gestore reddito fisso di Newton IM (BNY Mellon Investment Management)

Non mi aspetto di vedere importanti movimenti sui mercati dopo il risultato in Uk, perché Boris Johnson era chiaramente il leader favorito e l’esito trovava già riscontro nei prezzi dei titoli finanziari. Potrebbe tuttavia persistere la volatilità sulle sterline e sui gilt britannici connessa all’incertezza sulla Brexit.

Nel prossimo futuro, potremmo assistere a un aumento della volatilità se l’Ue dovesse rifiutare di rinegoziare l’accordo esistente per l’uscita della Gran Bretagna. Da un punto di vista valutario, c’è margine per un indebolimento ulteriore della sterlina, nonostante sia già scesa in misura considerevole nelle settimane recenti. È anche possibile che la sterlina possa tornare a minimi toccati nel 2016, subito dopo il referendum sull’Unione, se entrambe le parti non dovessero smuoversi dalle rispettive posizioni nei negoziati.

I rendimenti dei gilt sono scesi negli ultimi mesi, in linea con il calo dei rendimenti dei titoli del tesoro Usa e dei bund nello stesso periodo. Anche se la Brexit (e in particolare la prospettiva di una hard Brexit o di un no dea) può giocare un ruolo limitato nel calo dei gilt, i fattori chiave che guidano questo trend sono di natura economica: il rallentamento della crescita globale, il calo dell’inflazione, le politiche monetarie accomodanti delle Banche Centrali”.

Tornando alla Gran Bretagna, ci aspettiamo di vedere livelli più elevati di spesa pubblica e più emissioni di gilt, perché Theresa May aveva già segnalato la fine delle misure di austerity. È anche possibile un certo livello di contingenza per un no-deal sulla Brexit. Tuttavia, non ci aspettiamo di vedere un aumento della spesa pubblica ai livelli cui avremmo potuto assistere nel caso di un governo laburista guidato da Jeremy Corbyn.

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