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Quando vincerà il Pd grillizzato?

Evoluzioni e involuzioni del Pd guidato da Elly Schlein. La nota di Sacchi.

“Siamo arrivati primi, ma non abbiamo vinto”. Quando Elly Schlein rivendica legittimamente il buon risultato del Pd, oltre il 28 per cento, in Liguria, inevitabilmente risuona in mente l’ammissione di impotenza che fece con quella frase all’apparenza stravagante il suo predecessore alla guida del Pd, Pierluigi Bersani, nel febbraio 2013. Quando Silvio Berlusconi, dato per finito per l’ennesima volta, a sorpresa pareggiò. E iniziò il processo di grillizzazione del Pd all’inseguimento dei Cinque Stelle allora alla loro prima grande affermazione parlamentare e ora sotto il minimo storico.

Ma il dato non cambia: dem succubi prima e succubi dopo dei pentastellati. Prima con Bersani tentati dal governo di minoranza con i grillini da Giorgio Napolitano per fortuna del Paese negato; ora in epoca Schlein dem schiacciati al contrario dalla caduta degli “dei” del giustizialismo, dal grido bracardiano “in galera, in galera”, del pauperismo, del no a tutto salvo che al sì allo sperpero dei soldi di stato per bonus e mance assistenzialiste varie.

Il Pd cresce anche perché ormai si è sufficientemente grillizzato con l’avvento dell’era Schlein, la cui elezione del resto secondo le cronache fu determinata alle primarie da un certo concorso di elettori pentastellati che ribaltarono il risultato degli iscritti che invece elessero Stefano Bonaccini. Ed è proprio il Pd, ormai ampiamente grillizzato dopo essersi mangiato i contiani precipitati al 4 per cento a non avere più, ammesso le abbia mai avute, le caratteristiche moderate, riformiste, di centro per essere il vero perno della coalizione alternativa al centrodestra.

La gara di estremismi scatenatasi a sinistra, che ha espulso il pur ambiguo centrino di Matteo Renzi e altre alleanze che forse avrebbero cambiato il risultato ligure, è alla base della causa della “non vittoria”, altro termine bersaniano, ligure. Ma del resto i germi dell’estremismo e del giustizialismo grillino vengono da lontano. Dagli stessi post-comunisti, gli unici che come con un’operazione chirurgica furono preservati insieme con la sinistra Dc da “mani pulite”. Che li mandò al governo. Altra cosa è avere una vera visione alternativa per il Paese.

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