A 24 Mattino, su Radio 24, Paolo Mieli – giornalista, storico ed ex direttore del Corriere della Sera – ha detto che “tra i parlamentari recalcitranti” all’invio di armi all’Ucraina c’è Paolo Ciani, segretario di Democrazia Solidale (DemoS) e deputato del gruppo di centro-sinistra Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista.
Laureato in storia dell’arte, Ciani è stato anche responsabile romano della Comunità di Sant’Egidio, un movimento di laici cattolici molto influente e vicino a papa Francesco.
SANT’EGIDIO, RICCARDI, MONTI E DEMOS
La Comunità di Sant’Egidio – oggi presieduta da Marco Impagliazzo, professore di Storia contemporanea all’Università di Roma Tre – è stata fondata nel 1968 dallo storico Andrea Riccardi (editorialista del Corriere della sera come Mieli), che dal 2011 al 2013 ha ricoperto la carica di ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione nel governo di Mario Monti.
Nel 2013 Riccardi ha aderito e presieduto Scelta Civica, il partito di centro fondato da Monti (poi dissoltosi nel 2019). Nel 2014, a seguito di una scissione, da Scelta Civica è nato Popolari per l’Italia, che si richiamava esplicitamente a valori cristiano-democratici.
Pochi mesi dopo, la fazione a sinistra di Popolari per l’Italia si è ulteriormente scissa per formare un nuovo partito (inizialmente un’associazione), DemoS. Paolo Ciani ne è segretario dal maggio 2022.
IL “NUCLEO D’ACCIAIO” DELLA SINISTRA ITALIANA, SECONDO MIELI
Mieli ha detto che con il rifiuto di Ciani all’invio di armi all’Ucraina “si forma così un crogiolo con i dalemiani, quelli di Sant’Egidio e i 5 Stelle. Questo nucleo d’acciaio sarà quello comanderà sulla sinistra italiana”.
.@paolomieli: "Tra i parlamentari recalcitranti alle armi all'Ucraina c'è Paolo Ciani in rappresentanza di Sant'Egidio, si forma così un crogiolo con i dalemiani, quelli di Sant'Egidio e i 5 Stelle. Questo nucleo d'acciaio sarà quello comanderà sulla #sinistra italiana".
— 24 Mattino (@24Mattino) January 25, 2023
COSA HA DECISO LA CAMERA SULL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA
Martedì 24 gennaio anche la Camera dei deputati ha approvato, convertendolo in legge, il “decreto Ucraina” che proroga al 31 dicembre la fornitura di armi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina da parte dell’Italia. I voti a favore sono stati 215; quelli contrari 46.
La maggioranza di governo è stata “compatta” nel voto a favore, scrive Repubblica. A esprimersi contro sono stati invece il Movimento 5 Stelle, il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra (Sinistra Italiana, Europa Verde e Possibile) e Paolo Ciani di DemoS. Tra gli astenuti figurano alcuni deputati del gruppo del Partito democratico (schieratosi a favore del decreto) come Laura Boldrin o Arturo Scotto di Articolo 1.
COSA PENSA CIANI SULLE ARMI ALL’UCRAINA
Paolo Ciani ha dichiarato oggi di aver “votato No al nuovo invio di armi in Ucraina. Le armi non portano la pace, le armi uccidono, protraggono le guerre, portano morte e distruzione. Dicono di aiutare l’Ucraina, poi non hanno protratto la protezione e la sanità per i profughi ucraini. L’unica vittoria sarà la pace”.
Paolo #Ciani: “Ho votato NO
al nuovo invio di armi in Ucraina. Le armi non portano la pace, le armi uccidono, protraggono le guerre, portano morte e distruzione. Dicono di aiutare l’Ucraina, poi non hanno protratto la protezione e la sanità per— Ultimora.net – POLITICS (@ultimora_pol) January 25, 2023
LA VITTORIA DI CIANI AL COLLEGIO LAZIO 1
Alle elezioni del 25 settembre scorso Ciani era candidato nel collegio uninominale Lazio 1 alla Camera, un’area che comprende i rioni del centro storico di Roma e non solo, dove è risultato vincente sulla candidata di Forza Italia Maria Spena: ottenne 74.145 voti, il 38,4 per cento, staccando Spena di circa otto punti.
Il Sole 24 Ore la definì una vittoria “sorprendente” per il centro-sinistra, perché il seggio di Ciani e di Roberto Morassut (sempre alla Camera) furono gli unici due ottenuti dal Partito democratico e dagli alleati nelle sfide uninominali della regione.