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Orsini Yemen

Le russate di Orsini e Travaglio sulla Luiss

Il professor Orsini torna a far parlare di sé: per il Fatto Quotidiano sarebbe stato censurato dalla rassegna stampa della Luiss. Ma nella mail informativa curata dall'università il docente di sociologia (e le sue chiacchierate apparizioni televisive) compaiono eccome...

 

Esattamente un anno fa l’università Luiss di Roma sospendeva dall’incarico di direttore del suo Osservatorio Internazionale il professor Alessandro Orsini, finito di colpo alla ribalta per le sue posizioni pro-Russia difese fino all’inverosimile in ogni talk show televisivo si parlasse dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Dodici mesi fa la proverbiale goccia che fece traboccare il vaso fu un’infelice paragone dei fatti contingenti con la condotta della Germania nazista: «Hitler non aveva intenzione di far scoppiare la seconda guerra mondiale. Quello che è successo è che i Paesi europei hanno creato delle alleanze militari, ognuna delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva nel caso di attacco di un Paese straniero che tutti i membri della coalizione sarebbero entrati in guerra». Dunque, proseguiva il docente in tv, «quello che successe è che il 1 settembre del ’39 la Germania invase la Polonia: Inghilterra e Francia si erano alleati con la Polonia e si creò un effetto domino, a cui Hitler non aveva interesse e che Hitler non si aspettava nemmeno che scattasse».

IL VECCHIO SFOGO DI ORSINI

In tutta risposta alla presa di posizione dell’ateneo confindustriale, Orsini (docente associato alla Luiss) si sfogava così su Facebook. «Generalmente amo chi mi odia. In questo caso, più che di amore, parlerei di compassione». Quindi stilettava i media: «Provo una certa compassione per i miei odiatori. Soprattutto per il direttore di Repubblica e del Corriere della Sera» per poi ampliare il bersaglio: «L’Italia è un Paese arretratissimo in materia di sicurezza internazionale. Le università italiane non hanno mai investito in questo campo di studi» spiegava, «la conseguenza è che il sapere scientifico non si è diffuso tra le persone comuni, i politici e i giornalisti, se non con pochissime eccezioni. E, così, milioni di italiani hanno scoperto la sicurezza internazionale il 24 febbraio 2022». Per il professore era questa la motivazione dei numerosi attacchi subiti nell’ultimo periodo. «Mi trovo continuamente a essere accusato di essere ignorante da migliaia di grandissimi ignoranti, inclusi direttori di quotidiani e trasmissioni televisive. Ignoranti “olimpici” anche al Corriere della Sera. Pazienza, non mi arrendo e spiego tipo quinta elementare».

PER IL FATTO ORSINI È CENSURATO DALLA LUISS. MA NON E’ VERO

A distanza di un anno, le tensioni tra Orsini e la Luiss non sembrano essere finite. Anche se come vedremo paiono a senso unico. Il Fatto Quotidiano, che ha in merito al conflitto posizioni affini a quelle del sociologo (tanto che sei giorni fa apriva con la raccolta firme per un referendum contro le armi all’Ucraina. “Adesso – campeggiava sotto la testata – la maggioranza pacifista degli italiani può finalmente dire la sua”) prende le difese del professore (nonché autore di un blog proprio sul Fatto).

“Escluso (di nuovo) dalla rassegna stampa”, si legge nel pezzo pubblicato il 27 aprile sul quotidiano diretto da Marco Travaglio. “Alessandro Orsini continua ad avere vita dura alla Luiss. Ieri l’Università non ha inserito il suo intervento a Cartabianca nella rassegna stampa interna che include tutti gli interventi dei professori su giornali, radio e tv”.

“Orsini – prosegue il trafiletto -aveva definito Ursula von der Leyen “una maledizione per l’Ue”. Nel 2021, ai tempi del Messaggero, Orsini aveva già chiesto spiegazioni sul perché per oltre un anno i suoi articoli fossero stati esclusi dalla rassegna. E di recente il problema si era riproposto, ancora dopo una puntata di Cartabianca, ma la Luiss aveva rimediato dando la colpa a guai tecnici”.

“Ora – continuano dal Fatto .- diversi colleghi di Orsini hanno notato come, in concomitanza con altre critiche alla Nato, il meccanismo si sia ripetuto e temono possa essere un messaggio per tutti”. In realtà, secondo la ricostruzione di Start Magazine, proprio nella newsletter dell’Ateneo del 27 aprile Orsini c’è eccome, con tanto di link alla puntata di Cartabianca. E già si attende la controreplica sul fatto che quella dell’Università sia stata solo una mossa tardiva e riparatrice…

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