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Kosovo

Orsini, Capanna e non solo. Chi la spara più grossa contro la Nato

Nato: tesi strampalate e chiacchiere in libertà fra Orsini, Capanna e non solo. Il commento del generale Carlo Jean

 

Quasi ogni giorno qualche volonteroso autoproclamandosi “salvatore della Patria e della verità” scopre un nuovo minaccioso complotto dell’Alleanza Atlantica. Mette in guardia l’opinione pubblica sulle sue oscure trame. Qualche tempo fa, all’inizio dei suoi “show” televisivi, il prof. Orsini ha svelato tutto indignato che l’Australia determinerebbe la politica di sicurezza della Nato e quindi dell’Europa, urlando disperato “Ursula dove sei?”. Penso che la von der Leyen non si sia turbata più di quel tanto. A quanto sembra non ha neppure consigliato al nostro esperto di studi strategici di andarsi a leggere le carte del Consiglio di Cooperazione del Nord Atlantico. Verosimilmente egli ne ignorava l’esistenza. Purtroppo per lui, l’Alleanza non esaurisce le sue funzioni nell’articolo 5 (quello sulla difesa comune). Si interessa anche ai vari partenariati, dialoghi, cooperazioni, ecc., sempre approvati dagli Stati membri e previsti dall’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico. Essi non hanno limiti geografici e possono riguardare tutti i settori connessi anche marginalmente con la sicurezza.

Specie dopo la fine della guerra fredda, quando l’Alleanza sembrava aver perduto la sua ragione sociale, che cioè avesse perso il suo mercato e l’interesse dei consumatori per i suoi prodotti, coloro che la consideravano un’assicurazione da mantenere, anche perché costava poco, si sono scervellati per trovarle altri mercati e per sviluppare nuovi prodotti, cioè nuovi nemici da fronteggiare: pirateria, terrorismo, traffico di armi e di droga, interposizione, responsabilità di proteggere (o R2P), mantenimento più o meno pacifico della pace e chi più ne ha più ne metta.

La Nato si era comunque indebolita. Negli Usa, da Baker in poi, molti ritenevano che il costo della Nato per i loro contribuenti non valesse la candela. In Europa Macron, dopo la Brexit che lasciava la Francia unica potenza nucleare del continente, ne decretò la “morte cerebrale”. Oggi è risorta grazie alla bella idea di Putin di andare a “sfruculiare” l’Ucraina. Il “revival” della Nato ha suscitando le ire dei nostalgici dei gulag e delle foibe, travestiti da difensori della libertà e della pace. Hanno decretato che l’aggressione russa all’Ucraina sia tutta o almeno in gran parte colpa dell’Alleanza e che la guerra sia diventata una “per procura”. Aumenterebbe il contrasto fra gli Usa e l’Ue. I primi vorrebbero continuare la guerra fino all’ultimo ucraino. Ostacoleranno le trattative di pace, fino a quando la Russia sarà sufficientemente indebolita per aver voglia di fare nuove aggressioni. Per molti europei si tratta invece di sospendere il conflitto a ogni costo. Per farlo, occorrerebbe offrire a Putin condizioni sufficienti “a salvare la faccia”, cioè concedergli nel negoziato di pace, anche “alla faccia” degli ucraini,  vantaggi che non è riuscito a conquistare con le armi. Non avrebbe importanza che cosa avverrebbe dopo, Tanto, ci penserebbero gli americani. I fautori della tesi “guerra per procura” arrivano quasi a sostenere che Putin è troppo furbo per essere caduto nel “tranello Usa”. Quindi, sarebbe stato comprato – visto che lui ai soldi ci tiene! – per attaccare l’Ucraina e consolidare così il dominio americano in Europa e nel mondo.

Il “buon Orsini” non è giunto a tanto. E’ comunque sulla buona strada, come quella di continuare tutto compunto a sostenere di essere stato l’unico a prevedere l’aggressione russa all’Ucraina. Qualche maligno “uccellino” insinua che si sia invece ispirato alle previsioni fatte al Congresso Usa a fine 2016 che Mosca avrebbe attaccato Kiev entro cinque anni (ne ha sbagliato uno!), che erano state ampiamente commentate dal RUSI e dal CSIS. Le previsioni della CIA erano state prodotte in occasione del dibattito sulla fornitura all’Ucraina di una cinquantina di milioni di dollari di sistemi controcarro Javelin (alla quale Trump era contrario). Beninteso, non è detto che l’Orsini abbia fatto un plagio. Può non aver consultato tali fonti. Mi suona strano per uno studioso di strategia, ma può essere. Il “nostro” può quindi tranquillamente continuare a vendere agli “allocchi” nostrani le sue illuminate previsioni.

Per non lasciarlo solo è intervenuto con un tono grave, come quello che si usa per le condoglianze, Mario Capanna. Ha svelato che lui legge le carte della Nato e che aveva scoperto che, senza l’autorizzazione dei governi degli Stati membri, era stato firmato un accordo niente po’ po’ di meno che con la Colombia. Sono andato a vedere di che si trattava. L’accordo è del 2017 ed è stato regolarmente approvato dai rappresentanti nazionali al Consiglio Atlantico. Riguarda specificamente la sicurezza di navigazione delle navi militari impiegate nella lotta alla cocaina colombiana. Nulla da meravigliarsi. Per fortuna, Capanna non ha consultato tutte le carte. Avrebbe scoperto l’esistenza di una montagna di accordi con paesi del Medio Oriente, dell’Africa Settentrionale, dell’Asia orientale e – udite! udite! – addirittura con la Mongolia. Meno male che non ha approfondito! Gli sarebbe venuto un infarto e non avrebbe potuto denunciare all’ignara opinione pubblica italiana questo oscuro complotto perpetrato a sua insaputa!

Orsini non si è però rassegnato al pareggio! Vuole il primato. Il 26 aprile ha solennemente sostenuto che, in caso di minaccia nucleare russa a seguito di un attacco ucraino alla “Madre Russia”, l’Italia dovrebbe uscire dalla Nato, alla faccia della sua affidabilità e prestigio. Forse dovrebbe dare una ripassata non solo a Croce, ma anche a quanto è avvenuto nella guerra fredda e a qualche commento di Thomas Schelling su “deterrence” e “compellence”. Gramellini, che sicuramente per “pietas”, non ha infierito sul “nostro” qualche giorno fa, ha nuovo pane per i suoi denti. La commenterà con l’ultima illuminata uscita orsiniana: che cioè Hitler non sarebbe responsabile dello scoppio della seconda guerra mondiale. Voleva la pace (è vero! Come notava Clausewitz l’hanno sempre voluta tutti i conquistatori!). La guerra sarebbe scoppiata perché le democrazie occidentali avevano concluso un’alleanza per la difesa della Polonia, che prevedeva condizioni analoghe a quelle dell’art. 5 della Nato!

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