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Non solo WeChat e TikTok, che cosa farà Biden per colpire le app straniere anti Usa

L’approfondimento di Francesco D’Arrigo, direttore dell’Istituto Italiano Studi Strategici

 

Il 9 giugno scorso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha emesso un ordine esecutivo che annulla una serie di ordini esecutivi emessi dall’amministrazione Trump che riguardavano la possibilità di vietare nuovi download delle App WeChat e TikTok, ed ha ordinato al Dipartimento del Commercio di effettuare tutta una serie di controlli ed analisi sui problemi di sicurezza posti da queste e altre applicazioni.

L’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump aveva tentato di bloccare i download e di vietare altre transazioni tecniche delle App TikTok e WeChat, di proprietà cinese, con l’intento di vietare definitivamente l’uso anche delle seguenti App di pagamento mobile considerate pericolose per i cittadini statunitensi: Alipay di Ant Group, WeChat Pay, QQ Wallet di Tencent Holdings Ltd, Tencent QQ, CamScanner, SHAREit, VMate pubblicata dalla filiale UCWeb di Alibaba Group e WPS Office di Beijing Kingsoft Office Software.

A seguito dei ricorsi delle aziende cinesi proprietarie delle App, i tribunali americani hanno immediatamente bloccato gli ordini esecutivi di Trump, che pertanto non hanno mai potuto essere applicati.

L’ordine esecutivo emanato dal presidente Biden il 9 giugno ha sostituito i divieti del 2020 di Donald Trump contro le popolari applicazioni cinesi WeChat, di proprietà di Tencent Holdings Co, e TikTok di ByteDance Ltd. anche se gli esperti dell’amministrazione Biden condividono molte delle preoccupazioni che Trump ha citato nel suo ordine. In particolare, temono che la Cina utilizzi i dati incamerati attraverso tali App anche per tracciare le posizioni dei dipendenti del governo degli Stati Uniti, costruire dossier di informazioni personali per condurre operazioni di spionaggio, influenza e guerra ibrida.

Se da un lato il nuovo ordine esecutivo non nomina espressamente le aziende ritenute pericolose, la nuova formulazione potrebbe avere il risultato di mettere sotto osservazione più App rispetto a quelle che hanno incorso nei divieti di Trump e reggere meglio ai probabili ricorsi in tribunale.

Comunque, su TikTok rimane attiva ed in corso la revisione ordinata alla fine del 2019 dalla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e la massima attenzione degli esperti permane focalizzata sugli algoritmi segreti che governano questa App, dimostrando la preoccupazione della Casa Bianca per i rischi che la raccolta di dati degli utenti di TikTok e WeChat rappresentano per la sicurezza nazionale.

Secondo gli esperti Usa che stanno analizzando i programmi di intelligenza artificiale utilizzati da queste App di proprietà di aziende private ma che risulterebbero afferenti al governo cinese, TikTok utilizzerebbe un programma di intelligenza artificiale con algoritmi segreti che sviluppa modelli comportamentali predittivi espulsi dai dati esposti dagli utenti online e perfino dalle loro impronte digitali. Ciò avrebbe utilizzando tutti i dispositivi degli utenti che scaricano quella App: i loro computer, i loro smartphone, gli accessori indossabili e quasi tutti gli altri dispositivi di tracciamento dei dati. Gli esperti che hanno tentato di decodificare alcuni dei processi di questa App, ne hanno anche evidenziato i gravissimi rischi soprattutto sui minori. È utile ricordare che TikTok è popolare soprattutto tra gli adolescenti ed i bambini ed è stata scaricata da quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo ed è in continua crescita,

WeChat, che è stata scaricato almeno 19 milioni di volte dagli utenti statunitensi, è ampiamente utilizzata anche come strumento per accedere a servizi, giochi e pagamenti online.

Con questo nuovo ordine esecutivo il presidente Biden impegna il Dipartimento del Commercio a monitorare le applicazioni software di queste App che potrebbero influenzare la sicurezza nazionale e ad emanare delle raccomandazioni entro 120 giorni per proteggere i dati degli Stati Uniti acquisiti o accessibili da aziende controllate da avversari stranieri.

Mentre TikTok ha rifiutato di commentare questi nuovi sviluppi, il portavoce del ministero del commercio cinese Gao Feng, durante una conferenza stampa tenuta il giorno successivo (10 giugno), ha valutato l’approccio della amministrazione Usa come “un passo positivo nella giusta direzione”. Gao ha anche aggiunto che la Cina ha notato che gli Stati Uniti richiedono una nuova revisione della sicurezza delle App, e spera che “gli Stati Uniti tratteranno le aziende cinesi in modo equo ed eviteranno di politicizzare le questioni economiche e commerciali.”

Anche Michael Bien, l’avvocato a capo dello studio legale della WeChat Users Alliance che aveva fatto causa per bloccare l’ordine di Trump, ha elogiato l’amministrazione Biden per aver revocato il “divieto sbagliato su WeChat che … avrebbe portato alla chiusura senza precedenti di una grande piattaforma di comunicazione su cui fanno affidamento milioni di persone negli Stati Uniti”.

L’amministrazione Trump, con gli ordini esecutivi emessi ad agosto 2020 e gennaio 2021, sosteneva che WeChat e TikTok ponevano problemi di sicurezza nazionale perché i dati personali sensibili degli utenti statunitensi potevano essere raccolti dal governo cinese.

Sia TikTok, che ha oltre 100 milioni di utenti negli Stati Uniti, che WeChat hanno sempre negato di rappresentare problemi o minacce per la sicurezza nazionale.

A febbraio di quest’anno, dopo l’insediamento alla Casa Bianca di Biden, anche gli sponsor come Chevrolet di General Motors, sono tornati ad acquistare spazi pubblicitari su TikTok, dopo che molti di loro avevano interrotto i loro rapporti commerciali a seguito dell’emanazione dell’ordine esecutivo di Trump ad agosto 2020.

L’amministrazione Trump aveva fatto ricorso contro le sentenze giudiziarie che bloccavano i divieti su TikTok e WeChat, ma dopo che Biden è entrato in carica a gennaio, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto di sospendere tali ricorsi, perché ne avrebbe emanati nuovi.

Infatti, anche l’ordine di Biden afferma che la raccolta di dati dagli americani “minaccia di fornire ad avversari stranieri l’accesso a tali informazioni e affida il compito al Dipartimento del Commercio di “valutare su base continua” tutte le transazioni che “pongono un rischio indebito di effetti catastrofici sulla sicurezza o la resilienza delle infrastrutture critiche o l’economia digitale degli Stati Uniti”.

L’ordine esecutivo di Biden richiede inoltre che entro 60 giorni dall’entrata in vigore le agenzie di intelligence e di sicurezza interna degli Stati Uniti forniscano valutazioni di vulnerabilità e minacce sui dati degli Stati Uniti controllati da avversari stranieri al Dipartimento del Commercio, per coadiuvarne la sua revisione.

La scorsa settimana, Biden ha firmato un ulteriore ordine esecutivo che vieta gli investimenti statunitensi in alcune aziende cinesi nei settori della difesa e della tecnologia di sorveglianza. Anche quest’ordine ne ha sostituito uno simile dell’era Trump che non ha superato il vaglio legale del Dipartimento di Giustizia.

Attraverso questi ordini esecutivi del presidente Joe Biden, volti a salvaguardare i dati sensibili degli americani costringerà alcune applicazioni cinesi ad adottare misure più severe e stringenti per proteggere le informazioni, la privacy dei cittadini e la trasparenza degli assetti societari, se vogliono rimanere sul mercato statunitense.

L’obiettivo è quello di evitare che avversari stranieri come la Cina e la Russia abbiano accesso a grandi quantità di informazioni personali e commerciali, che come sappiamo sono fondamentali strumenti di intelligence e potere.

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti assume un ruolo centrale ed ora può emettere mandati di comparizione per raccogliere informazioni su alcune applicazioni software per smartphone, tablet e computer desktop. Inoltre, l’agenzia può negoziare le condizioni per il loro uso negli Stati Uniti o vietare l’uso di tali applicazioni.

La segretaria al commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo deciderà quali App saranno sottoposte ad investigazione ed analisi, come le App aziendali, comprese quelle utilizzate nel settore bancario e delle telecomunicazioni, così come le App dei consumatori.

Con il nuovo ordine esecutivo la Casa Bianca stabilirà quali requisiti e criteri di trasparenza e sicurezza che le App dovranno assicurare per poter essere legali negli Stati Uniti. Uno su tutti, non devono essere possedute, controllate o gestite da una persona o entità che supporta le attività militari o di intelligence di un avversario straniero come la Cina o la Russia.

Le App provenienti dalla Cina sono quelle che più probabilmente si troveranno nel mirino del Dipartimento del Commercio, data l’escalation di tensioni tra Washington e Pechino, la capacità del governo cinese di esercitare il controllo sulle aziende e l’elevato numero di App cinesi utilizzate dagli americani.

Altre App legate ad avversari come l’Iran o il Venezuela sono già bloccate da sanzioni più ampie.

La progressiva riduzione delle capacità di tutela della segretezza a causa dell’avanzare dei social media e dell’estensione della sorveglianza “intelligente” aumenterà sempre di più la capacità delle macchine di ricercare “impronte” nel mondo digitale, di invadere la privacy, di esercitare influenza. Nella nuova strategia cyber del presidente Biden si palesa anche la ricerca del sostegno dei Paesi alleati in questa battaglia, con il chiaro intento di ricercare un approccio comune e con l’auspicio che i paesi partner si accordino sulle applicazioni che dovrebbero essere vietate.

Un altro tema cui dovrà far fronte la nostra nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

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