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Musk Zuckerberg

Che cosa combineranno Musk e Zuckerberg in Italia?

Tutto (o quasi) sul presunto combattimento tra Musk e Zuckerberg che si terrà - pare - in Italia. Il corsivo di Enrico Ferrone

 

C’è stato subito clamore non appena si è sparsa la voce di un progetto di un duello fisico da perpetrarsi nelle ferie augustae; un evento definito epico per due grandi protagonisti dell’economia mondiale. Tra Mark Zuckerberg, ottavo classificato tra i più danarosi al mondo, ed Elon Musk, il più ricco tra i ricchi. Un imprenditore e un industriale che si distanziano per 13 anni di età (Zuckerberg ha 39 anni all’anagrafe, Musk ben 52) e che presto potrebbero venire alle mani. Almeno secondo i cinguettii che si propagano via etere.

Non è stato dichiarato con esattezza che a tipo di competizione si dovrà assistere, per chi vorrà assistere, ma a quanto pare sarà qualcosa di molto impegnativo, un corpo a corpo che ricorderà l’antica ferocia dei gladiatori romani.

Uno scontro che si sarebbe voluto consumare al Colosseo, l’Anfiteatro Flavio dove sangue, polvere e grida sfrenate insultavano nell’antica Roma qualunque rigurgito di civiltà della Patria del Diritto.

No, il ministro italiano Gennaro Sangiuliano, al telefono con il capitano d’industria del Sud Africa, lo ha escluso!

Probabilmente perché non si sa a chi toccherebbe la parte del leone e chi meriterebbe il ruolo di cristiano da abbattere, sull’arena che già di corpi insanguinati ne ha visti fin troppi. Quindi niente da fare a Roma, dove già quotidianamente si combatte con traffico senza controllo, monnezza vecchia e nuova accumulata fuori dai cassonetti comunali e voragini sempre in agguato nelle strade e nelle piazze dove si è fatta la storia.

Ma torniamo ai due notabili magnati d’oltre oceano. Il primo quesito immaginato dagli osservatori dopo il tweet postato dal chairman dei lanciatori spaziali recuperabili è stato cosa volesse realmente dire Elon Musk con le sue frasi lo scorso giugno: «Sono pronto a un combattimento nella gabbia se lui se lo sente». Concludendo con un amorevole lots of love! Il padrone di Meta a cui era diretto – ovvero Facebook – non ha replicato subito alla provocazione ma poi ha squittito: «Mandami la posizione» e solo un paio di giorni fa ha aggiunto: «Se ci sarà, lo saprete da me».

Quale tipo di lotta non si sa e c’è da domandarselo visto che a ospitare questa sfida si sarebbero candidate anche Pompei, Taormina, Verona, l’intera Calabria e addirittura Parigi.

Lasciamo perdere la location che ancora una volta dichiara il labile coordinamento del nostro Bel Paese per ogni iniziativa che possa dare un po’ di luce alla sua provincia. Ma in fondo siamo sereni poiché a occuparsene e dirimere la disputa sarà un ministro più noto come gaffeur che per le iniziative intraprese da quando siede sulla massima cattedra della Cultura. Vincerà il migliore. A meno che non ci metta il naso anche l’Eliseo, che sembra voler fare come al solito assopigliatutto!

Certo i giornali impazzano. Si parla di uno scontro fisico tra un cultore di arti marziali di mezz’età e un atleta amatoriale sulla soglia degli “anta” e amante di combattimenti brasiliani. Ma forse, come crediamo più ingenuamente, tutto l’evento mediatico si ridurrà a una competizione tra due piattaforme virtuali. La sfida, qualunque essa sia – a quanto ne sappiamo – sarà gestita dalle fondazioni di proprietà dei contendenti e poiché si presume che all’evento potrebbero assistere, oltre che in presenza, centinaia di milioni di persone online, il ricavato stimato è pressappoco un miliardo di dollari. Una buona mancetta sarebbe destinata per il luogo che marcherà il territorio. Pecunia non olet, (i soldi non puzzano) per restare con il “latinorum” e ricordare che l’imperatore Tito Cesare Vespasiano durante il suo regno fissò una tassa, la centesima venalium, sull’urina raccolta nelle latrine stradali.

Certo Musk è solito spingersi con minacce di combattimenti muscolari: superando ogni preclusione diplomatica e del potere dirompente delle armi, un po’ come la leggendaria sfida tra Orazi e Curiazi e fin troppo sicuro della sua onnipotenza planetaria, lanciò dal suo social il guanto anche all’intera Russia post-comunista al momento dell’invasione del 2022 con messaggi molto smaccati: «Con la presente sfido Vladimir Putin in un combattimento di arti marziali. In palio c’è l’Ucraina» e un altro direttamente al capo del Cremlino: «Sei d’accordo con questa lotta?».

Se le cose stanno realmente così, ci sarebbe veramente da non credere e lasciare al lettore le conclusioni. Ma che conclusioni? Possibile che due magnati dell’imprenditoria privata americana, due personaggi che hanno cambiato molti destini del mondo, possano veramente arrivare a menarsi davanti al mondo per spacconeria o forse noia? E per quale motivo – storia romana a parte – sarebbe stata scelta l’Italia come luogo di scontro avendo per questo interessato anche la premier Meloni?

Ma che mondo è questo dove stiamo vivendo? E soprattutto, che cosa sarà scritto sui libri di storia su cui virtualmente o realmente dovranno studiare le nuove generazioni?

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