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Luigi Li Gotti farà Piazza Pulita di Giorgia Meloni?

Meloni minacciata a Piazza Pulita di un altro esposto giudiziario da Luigi Li Gotti. I Graffi di Damato.

Vuole riprovarci l’’avvocato Luigi Li Gotti, sottosegretario alla Giustizia nel secondo governo di Romano Prodi, fra il 2006 e il 2008, noto come il difensore dei pentiti di mafia ma più di recente per l’esposto alla Procura della Repubblica sull’affare del generale Almasri, rimpatriato in Libia, e il procedimento giudiziario che ne è seguito a carico della premier Gorgia Meloni, e non solo lei. Egli ha minacciato una iniziativa analoga, in un collegamento con la trasmissione Piazza Pulita condotta da Corrado Formigli. Al quale ha spiegato, mandandolo in brodo di giuggiole, e facendogli pregustare lo scenario giudiziario, se davvero la premier andrà al seggio elettorale domenica o lunedì prossimo per non votare rifiutando le schede dei cinque referendum abrogativi. Come ha annunciato di fare per esercitare il suo diritto all’astensionismo.

Date la visibilità della premier, la sua ascendenza sul pubblico e la circostanza di tempo del suo gesto, in perdurante silenzio elettorale, chiudendosi la campagna referendaria questa sera, la Meloni sarà imputabile secondo Li Gotti del reato di “propaganda”. Propaganda dell’astensione, per quanto legittima, quale sarebbe stata e sarebbe quella del sì e del no all’abrogazione delle norme impugnate su lavoro e cittadinanza

Se nessuno interverrà di ufficio contro la premier provvederà l’avvocato Li Gotti ad allertare la magistratura, come già fece -ripeto- per il caso del generale libico arrestato su mandato di cattura internazionale per crimini contro l’umanità, rapidamente scarcerato e rimpatriato con un aereo di Stato.

Richiesto in qualche modo dal conduttore se lo farà davvero e invitata la premier a distanza a pensarci sopra, l’avvocato ha risposto con una risata quanto meno ammiccante. Lasciando intravvedere uno scenario non so, francamente, se più da commedia pirandelliana o da tragedia shakesperiana, da esibizionismo politico o golpismo travestito dalla solita via giudiziaria al tentativo di sovvertire gli equilibri derivati da libere elezioni.

D’altronde già la cosiddetta prima Repubblica fu rovesciata per via più giudiziaria che politica, o prima giudiziaria e poi politica, con grande gaudio delle opposizioni che poi non riuscirono neppure a trarne tutti i vantaggi ai quali aspiravano, non avendo messo nel conto il fattore B, cioè Berlusconi. Meditate, gente. Meditate scendendo i gradini dell’alfabeto.

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