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Meloni

Le prime trumpate di Meloni dopo il successo di Trump

Giorgia Meloni si congratula per la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa e porta avanti la sua linea atlantista e anti-cinese tra golden power e stretta sugli Istituti Confucio. Fatti, dati e imbarazzi diplomatici.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è congratulata stamattina con Donald Trump per la sua vittoria alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. “Italia e Stati Uniti”, ha scritto la presidente su X, “sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più”.

Nonostante i pur buoni rapporti con l’attuale presidente Joe Biden, Meloni – così come il resto della destra italiana – è ideologicamente molto più vicina al Partito Repubblicano, come dimostrato anche dall’affiatamento con Elon Musk, grande sostenitore di Trump e ospite d’onore dell’ultima edizione di Atreju, l’annuale manifestazione di Fratelli d’Italia. Musk ha anche consegnato a Meloni il premio Global Citizen Awards dell’Atlantic Council.

IL GOLDEN POWER SU MANTA AIRCRAFT

La linea atlantista del governo Meloni è stata riaffermata proprio pochi giorni prima delle elezioni negli Stati Uniti con l’applicazione – il 31 ottobre scorso – dei poteri speciali (golden power) sul progetto tra Manta Aircraft e la società cinese Shenyang Aviation Industry Group per la creazione di una joint venture in Cina dedicata alla produzione di velivoli ibridi a decollo e atterraggio verticale: l’esecutivo ha posto il veto.

Manta Aircraft aveva annunciato la collaborazione con Shenyang sui cosiddetti “taxi aerei” modello Ann Plus il 28 ottobre.

Manta Aircraft ha sede a Sesto Calende, in provincia di Varese, ed è nata a giugno del 2022. Il suo capitale sociale è di 106.760,34 euro. L’amministratore delegato e cofondatore Lucas Marchesini possiede la maggiore quota di azioni, pari a 31.491,90 euro. Juan Jose Espinosa, chief digital officer e cofondatore, ha una quota di 21.616,87 euro.

Al 31 dicembre 2023 l’azienda ha riportato un valore della produzione di 26.740 euro e costi per 322.845 euro. La perdita d’esercizio è ammontata a 225.366 euro.

“Per quanto al risultato finale dell’esercizio”, si legge nella nota integrativa al bilancio, “lo stesso risulta strettamente connesso alla fase di start-up dell’azienda. In realtà, durante il 2023 è stato importante per la Società in termini di sviluppo strategico e di investimenti operativi per sostenere i progetti”.

“La Manta Aircraft Italia Srl è impegnata nello sviluppo di piattaforme aeree polivalenti e diversi modelli di veicoli V/STOL ibridi-elettrici per la mobilità aerea avanzata”, prosegue il documento. La piattaforma ANN2 è la base per velivoli ibridi-elettrici V/STOL (Vertical and Short take off and landing). La scelta delle priorità di sviluppo e progettazione dei vari modelli dipenderà anche dai possibili accordi con i partner che collaboreranno per conseguire la certificazione del prodotto […]. I piani della società prevedono che il sistema di propulsione possa passare all’alimentazione completamente a batteria oppure ad a idrogeno quando la tecnologia sarà matura”.

LA STRETTA SUGLI ISTITUTI CONFUCIO

Un’altra recente mossa atlantista – o “trumpiana”, si potrebbe dire – del governo Meloni è stata la convocazione per giovedì 7 novembre della conferenza stampa di presentazione del piano per la tutela dell’università e della ricerca italiane dalle ingerenze straniere.

Il piano in questione punterà a fare luce innanzitutto sulle attività degli Istituti Confucio, gli enti dedicati alla promozione della lingua e della cultura cinese ma utilizzati in realtà anche per diffondere la propaganda di Pechino o per ottenere informazioni sensibili.

Lo scorso maggio, si legge su Repubblica, il governo tedesco ha avvertito l’Italia e gli altri paesi partner “dell’aggressività cinese sul fronte di preziosi progetti di ricerca scientifica: dati ricavati dai laboratori e dalle sperimentazioni, scambi di risorse umane nel campo delle nuove tecnologie, della medicina e soprattutto dell’intelligenza artificiale e del Quantum computing”.

“Per mesi”, prosegue il quotidiano, “il ministero di Bernini ha progettato un sistema di alert che punta a scovare intrusioni sospette”. Il piano del governo avrebbe dovuto essere presentato a Bari il 4-5 dicembre, ma è stato anticipato – pare – dopo la scoperta di “potenziali infiltrazioni” che Palazzo Chigi ha comunicato ai servizi di intelligence.

MATTARELLA IN CINA

L’anticipo della presentazione del piano d’azione nazionale contro le ingerenze straniere nelle università creerà probabilmente qualche imbarazzo diplomatico all’Italia, visto che poche ore dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si incontrerà a Pechino con il presidente cinese Xi Jinping.

Curiosità: come ha fatto notare su X il giornalista Gabriele Carrer, negli ultimi quattro anni Mattarella non è stato ricevuto alla Casa Bianca da Biden. “L’ultima volta fu nell’ottobre 2019 per il ricevimento offerto dall’allora e prossimo presidente, Donald Trump”.

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