skip to Main Content

Matteo Salvini tra pubblico e privato

Ecco lotte e passioni (non solo politiche) di Matteo Salvini. I Graffi di Damato

 

Il gossip è gossip, per carità. E lo scoop è scoop, naturalmente. Ma c’è qualcosa di troppo strano o curioso, e anche di sospetto, diciamo la verità, in questa faccenda della caccia in corso al Matteo Salvini intimo, alle sue frequentazioni femminili in un momento in cui continua a salire la sua esposizione politica, con tutti i voti che il vice presidente leghista del Consiglio e ministro dell’Interno riesce a rastrellare nelle urne e i problemi che crea agli alleati di governo attuali e a quelli potenziali, che adesso lo sono soltanto a livello locale ma vorrebbero tornare ad esserlo anche a livello nazionale. E temono, questi ultimi, ch’egli abbia poca o nessuna voglia di farlo, almeno fino a quando non avrà finito di spolpare ben bene l’osso grillino regalatogli dalle circostanze più o meno astrali di un anno fa.

Le elezioni politiche del 4 marzo 2018 avevano regalato notoriamente a Salvini da una parte il sorpasso su Silvio Berlusconi all’interno di un centrodestra non autosufficiente nel nuovo Parlamento, e dall’altra una vittoria inutile del movimento delle cinque stelle. Che era uscito dalle urne col maggior numero di voti rispetto a ciascuno di tutti gli altri partiti ma insufficienti a realizzare il sogno di governare da solo. Esso fu infine costretto a scegliere come alleato la forte Lega di Salvini piuttosto che un Pd debole ma non abbastanza da cedere alla tentazione di governare con chi ne aveva determinato il tracollo elettorale.

Ora Salvini è costretto a muoversi fra l’insofferenza, la paura e quant’altro sia dei grillini- che non potendo o non volendo rompere con lui per non provocare elezioni anticipate che ne dimezzerebbero forse la consistenza parlamentare, come sta accadendo nelle elezioni regionali, hanno deciso di tentarne il logoramento con una guerriglia mediatica e politica, fatta di scavalcamenti e sgambetti, d’altronde ampiamente ricambiati- sia degli alleati locali, particolarmente i forzisti di Berlusconi. Fra i quali è diffusa la convinzione, neppure tanto nascosta, che il tempo non lavori per loro e per il loro leader in marcia inarrestabile verso gli 83 anni. Che sono obiettivamente tanti rispetto ai 46 di Salvini, compiuti da poco.

In questo contesto a dir poco difficile e a due mesi dalle forse decisive elezioni europee di fine maggio, mentre la recessione continua a battere alla porta e richiede interventi socialmente e finanziariamente indigeribili che egli commette l’errore, già fatto da Berlusconi a Palazzo Chigi nel 2011, di esorcizzare liquidando i critici e i preoccupati come “gufi”, Salvini irrompe sulle prime pagine con le sue vere o presunte nuove fidanzate. L’ultima delle quali sembra essere Salvini e Francesca Verdini, per uno sfortunato caso politico figlia di Denis. Che nella scorsa legislatura mollò Berlusconi per aiutare il Pd di Matteo Renzi a sopravvivere all’opposizione leghista ricongiuntasi ad un certo punto con quella forzista. Siamo a un pasticcio politico pari a quello familiare e di più vasta immagine che deriva dalla mobilità sentimentale di un Salvini contemporaneamente schierato sul versante di tutt’altro tipo di famiglia celebrato nel raduno di Verona, liquidato dal grillino Di Maio come quello degli “sfigati” nella loro antica concezione dei rapporti indissolubili.

Si dà il caso che il settimanale dello scoop sul Salvini intimo -il famosissimo e specializzatissino Chi, in edicola dal lontano 1995, diretto da Alfonso Signorini- sia di proprietà del gruppo Mondadori. Cioè riconducibile a Berlusconi. E’ una coincidenza non so se più diabolica o sfortunata per entrambi, cioè per lo stesso Berlusconi, che ha già avuto grossi problemi in passato con gli alleati a tempo pieno e non, tipo Gianfranco Fini, per il tipo di attenzione riservata loro dai giornali di famiglia del Cavaliere, e per Salvini. Che intanto, sempre alle prese coi problemi dei migranti e delle navi che li soccorrono, non è ancora riuscito a smaltire l’arrabbiatura, a dir poco, procuratagli dalla notizia e dalla foto di Luca Casarini indagato per traffico clandestino di migranti, appunto, e orgogliosamente ospitato alla Camera, tra la buvette, il cosiddetto transatlantico e il cortile del Palazzo di Montecitorio, dalla sinistra antileghista.

Back To Top