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I ponti politici del Ponte di Salvini

Che cosa ha detto Salvini durante la conferenza stampa sull'approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La nota di Sacchi.

“Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante e riunioni a tutti i livelli. È un’emozione perché non si è mai arrivati al progetto definitivo e sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo”. Esordisce così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, alla conferenza stampa sull’approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Sottolinea: “Sarà un acceleratore di sviluppo perché il ponte sarà una parte della risoluzione dei problemi nel Mezzogiorno in Italia. Oggi i treni ci mettono dai 120 ai 180 minuti per il trasporto merci, ora impiegheranno 15 minuti. Il tempo medio per le auto tra i 70 e i 100 minuti si ridurrà a 10 minuti”.

Salvini, preceduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per la programmazione e la politica economica, il leghista Alessandro Morelli, non dimentica di citare un grande sostenitore del Ponte, ricordato da Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di FI: Silvio Berlusconi. Che “sarebbe felice e orgoglioso di questa giornata”, dice Salvini. Fu Berlusconi da premier a riprendere in mano il progetto. Ma anche “Silvio” da lassù oggi non potrebbe non riconoscere la grande tenacia di “Matteo” che, a costo di vedersi scaraventare addosso in questi anni persino l’accusa assurda di voler favorire la mafia, ha tirato dritto contro ogni tipo di ostacolo e insulto per realizzare un’opera che lui in questi anni ha paragonato anche alla schiena dritta di un Paese che fece l’A1, il cui plastico fu esposto come un avveniristico esempio al Museo di Arte Moderna a New York.

L’Italia della ricostruzione post-bellica già da allora dovette scontrarsi con i signori del No di una sinistra da sempre contro crescita e sviluppo. Che oggi riecheggia nelle accuse a Salvini, di voler sottrarre risorse al Sud e al Paese, da parte di Pd e Cinque Stelle. Una sinistra però sempre più in difficoltà di fronte ai “successi del governo”, replica in una nota la Lega. Di “coraggio e determinazione” dà atto il premier, Giorgia Meloni, a Salvini, che era presente accanto a lui al Cipess quando ha dato lo storico via libera. Per Meloni l’opera “strategica per tutto il Paese è un acceleratore di sviluppo”.

Salvini ricorda che per il Ponte fino a ieri “non si è mai arrivati alla approvazione del progetto definitivo con l’intera copertura economica e la condivisione dei territori”. “Ritengo – afferma – che sarà un acceleratore di sviluppo, perché sarà una parte della soluzione dei problemi del Mezzogiorno, se verrà ultimata l’alta velocità che è in corso di programmazione tra Salerno e Reggio Calabria”.

Sui tempi, spiega: “Gli ingegneri mi dicono che gli anni di lavoro previsti dovrebbero essere sette e quindi vuol dire che fra il 2032 e il 2033 un treno unirà Torino a Lione con l’alta velocità in Francia, un treno unirà Bolzano a Innsbruck con l’alta velocità nord, un ponte unirà la Sicilia e la Calabria a Roma, a Milano e a Berlino”. “Penso che sia ambientalmente ed economicamente una vittoria di tutti”, osserva Salvini. Che alle accuse di una sinistra praticamente rimasta al no che disse pure all’autostrada del Sole risponde: “Avremo gli occhi e le orecchie aperte per evitare che un solo euro finisca nelle tasche sbagliate. È chiaro che la più grande opera pubblica dell’Occidente può attirare malintenzionati, ma ci sono già oggi cantieri per 20 miliardi aperti sia in Sicilia e in Calabria, noi vigiliamo e chiediamo l’appoggio di tutti”. Annuncia: “Il ministero dell’Interno sta adottando tutti i provvedimenti necessari usati per l’Expo, le Olimpiadi e gli ospedali, faremo il possibile e l’impossibile perché i delinquenti stiano lontani dal Ponte”.

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